Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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FESTA

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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



e giorno, e un altro, destinalo ad alti piu spirituali e uien gravi del solilo immobili, secondo l ordine della dimostrazione di gioja. Aureo lat. Festum; e il nostro femm. e per eli. questo senso, e segnatam. dello anno) i. Festa popolare. pazza, Feste pagane. Feste giudaiche. Vang. Non in di di festa (osavano prendere G. C.) non si faccia tumulto balorde si contrappongono. Festa cittadina, Festa, ass., le feste, [t.] Vedere le festa. E : Nell ultimo la fesla. Prov. Ogni di Feste cristiane. — Storia delle feste. — Filosofia delle feste c e il tal di sia festivo e di Natale, di Pasqua, di Pentecoste. Anzi feste di Bacco, [t.1 Borgh. di piu di. Ass. Per le feste, Sotto le feste, 126. (C) Avere fesla si decembri sub dies festos. Gl questa festa! (Porro io termine Su, che confonde Sopra e Sotto. il giorno di S. Mattia. Siamo su la festa di S. Giovanni, che dovra passare freddamente. [t.] Vigilia della... — Ass. Domani e festa. Segnatam. di battaglia, e sim. erano festa che piu non sono. San Giovanni, sono feste, rappresentazioni, frottole,... rispetti... non piu, e c e il suo perche. 2. Epit. segnatam. nel senso rei. si ficco piu d un Armeggiavano, e massimamente per le feste principali, Rappr. Non ci guastate questa altro senso che l enei. non gia al vostro giudizio, tiranni e aguzzini. La tradiz. questa anco in senso non e con Vaffelto celebransi le Pietro e Paolo, Dies bifestus. [G.M.] Festa di prima, di seconda classe (quanto al rito della nazione. tale festeggiamento. Ambi: Rem. 2. del seg.) [t.J imperatore o re, detta pubblica, di e data al riposo, parte ci si puo lavorare. Inlendesi anco per l obbligo solo di sentire Di spettacoli teatrali. Sen. alle opere consuete: [t.] Vestito di mezza festa. — Apparecchi in chiesa di mezza festa. [t.] Per le sanie feste, intendesi specialm. lo tengon sempre a bottega. e usi varii. Qui, raccogliendo, di delle feste. [Tor.] Capor. di festa comandala. = Varch. Stor. 9. 259. (C) Si ragunano ogni domenica, e tutti i giorni delle feste comandate, a cantare il vespro, [t.] Feste di precetto, di non intero precetto, di divozione. Feste immobili, Quelle che vengono coslantem. nello lavoro, ma buono altresi per a dijf. delle Mobili, attenente alla Redenzione ; e un mese FESTA. jT.] S. f. Tempo in un altro. (Man.) Vett. Coli. 81. Delle feste per feste agli amici. [Tor.] siamo, Sol per darvi diletto Naut. med. in. 338. Per trovare le feste mobili Guastar hi festa, Disturbar l anno bissestile abbiamo sempre da pigliare la seconda lettera, che comincia a servire di dominicale Vittor Fausto, Fa il Tancredi [t.| Feste votive, Di da a qualsiasi e il primo e il vovere. Festa votiva, della festa, segnatam. se di la battaglia di Lepanto, vinta fu fatta la festa in si distinguono, si [t.| iernpo [r. Festa della Trinita, 64. (C) Di cinquemila non Nov. 65. 8. (C) Appressandosi la festa del Natale, [t.] visto a suo luogo es. altri tempi. Quando tu senti nominar Maria, Non domandar se festa sia. — Festadi tale o tal santo. = D. Par. 16. (C) La festa finire. Bin. Col. 64. (Gh.) Etrur. 1. 573. Ogni sera, La festa de Giudei. — Festa d una chiesa, d (Detto del Magnifico Lor. de ivi segnatam. si celebra. ;fT.] della festa. — non e di Bari (6 dicemb.), la festa degli scolari. Essere la festa d alcuno, Essere il giorno in che dalla Chiesa si celebra la festa del piazza. = gutturque resident esuriales fecias. Si festa o per Anco del di natalizio : E la mia festa. general festa de Senesi. senso rei. [t.] Far la festa d un santo, o sim. Commemorare la vita o la morte di quel santo, o un qualche fatto della vita di M. V., o che un anno vengono in fare in quel di atti di culto e opere buone. = Segner. Mann, Giugn. 29. 4. {Man.) Non r ino ancor sii fedele nell operare ; ch e cio che segnatam. pubblico. o come spettatore d c e cui tuttor date far la festa quando e il santo (far le cose quando e il loro gli spiriti, umana festa relig.; Nel di della festa festa. Pule. Morg. E tutto solenne di Fare. Maeslruzz. 2. 27. (Man.) Alquante chiese celebrano questa festa. [T.] Meglio che co di festa dice segnatura. la raccoglimento rei. Prud., Il di festa feste vuol dire trattarle da carita. Queste propriam. Santificare, cioe la pers. Vestire a festa, Riconoscerle per sante, e approfittarne alla propria Ognuno stava a veder questa Segner. Crist. com. Di di lavoro, [t.] di santificare le feste. Ivi: Il terzo comandamento di santificare le feste. Ivi: Santificare le e giuoco. Sannaz. Are. di con offerte votive. al nuovo sepolcro si fara contro al Con varii epil. [t.] i Mei. Ind. in gen. Frastornare, r— Paul semplicem. quando non cencio, che usa per non valesse: E fu preludio = tioce. Nov. 20. 21. (C) [t.] Plin. Custodire ferias. Tratt. Pece. Mori. Tu hai molte fiate Orazio ; intorno dalla plebe Direbbesi ora Osservar — I congressi in Italia avrebbe altro senso: senza allegrezza, a fatti della ogni occasione o pretesto di a qualche modo, del violento o dello scandaloso). Ov. Profanare. [t.] Ov. Colere. E noi direbbesi: Il culto de di festivi. [t.J Oggi abbiamo, Domani avremo festa. — E festa. Prov. Passata la festa, gabbato lo santo. Di chi si ha un balcon, lo gitto in Chiudersi nel Yen., Santa Ovvero: Passata la festa, scordato il santo, di cose che volta posto sovra un asino Abolire una festa. Fam. Levare alcune feste. In questo senso, Fare una festa, Stabilire che festa. 43. tal Santo ; Disfarla. II. 6. (t.J // di festivo essendo letizia; e ciascuno poi celebra che chi ama, auguri che tuoi; che tu hai il si rinnovelli. Quindi Gli augurii per le feste ; e dicendo ass. Feste plur., intendoiisi segnatam. quelle del S. Natale; col riposo dai lavori manuali, liete che quelle di Pasqua, ove dalla Risurrezione e indivisibile l idea prima vi mando a casa, piu in numero, e le si continuano col Capo d anno ; onde il Prov. che L Epifania tutte le feste manda via. 53. 1. E 58. 65. quelli d uso, cordiali o festa.) Ass. pace fatta. — Feste di neanche spontanei; o, 20. 87. Con queste proteste, Augurii per le feste puo dire piu espressam. L intenzione benevola e riverente. = Maff. ti. P. Vit. Confess. del vestire dimostra di voler 14. (Gh.) Venuto poi il Natale del de Or. — a dare le buone feste al re. Segn. Aless. in Pros. fior. i. 3. tutto la casa in piazza, divozione relig. o per Chiesa Lep. 63. [t.] Gli augurii traduconsi anco in regali, e anche questi sul primo eran simboli relig. Onde Mandare le buone feste, nel senso che poi vedremo al § 22, denota geroglifici commestibili. Ass. [Tor.] Dat. Lep. p. 14. Buone feste e buona Pasqua a V. S. IH. III. 7. [t.] Festeggiare il di sacro si perche soglion parere piu e istituzione che, dando ristoro a corpi, solleva tempo). Vari. Chi non vuol davvero; e que liberali che non la vogliono rispellare, sono, senz avvedersene, doppia ragione di celebrarla, e mosaica congiungeva questo diritto, piu che dovere, al damma dimora (e tu riposa); quando 201. Iddio diede mestissima. Staz. Festus dolor. Cic. e a festeggiare il giorno per fargli piu onore, gli dir requie.Festa contrapponesi al DI da lavorare. Bocc. Non. 20. 6. (C); o piu Instr. 1. 11. 11 precetto Cod. Teod. Seu diebus festis, seu communibus; e anche questa e forma non inusit. agl It. Ma, se smessi di festa badi a fatti suoi, manuali, non pero interdetta ogni o vero tradimento fatto in mente, come ni Israeliti intendono fesla. — Ass., per Concludere; meglio Virg., e Colum. Feriis licet flamine abluere greges. = Pallad. F. R. 6. (C) La necessitade e sanza nell atto. Nel di della farsi tosto, quel ch i dovere mor. non 280. Chi non fa la rappresentare altro sim.) 8. [T. J Far festa, Non lavorare quando pur si potrebbe n era maniere di componimenti plebei, come per pur troppo anco la celebrazione il lunedi fanno festa, e cosi rendono onore al precetto religioso anche strapazzandolo. [Cors.] Pallav. l erf. Crist. 2. 2. 134. L artiere i re per coprirne la e festa comandata, e non mai giorno di lavoro, [t.] Prov. Tose. 229. A casa Poltroni e sempre festa. E 227. La malattia de sani e del malmenare con busse o trova nel lunario (di chi si finge malato per non lavorare). 9. [t.| Si una persona, del suo nome, Puo dunque abbracciare piu di, svogliatezza. [Val. J Ros. Lelt. quanto al festeggiatile. [t.J Vang. a 22 ore, ciascuno fa famiglia, in cui celebrasi o Fig. Dep. Decam. segnatam. del Natale. Cic. Mense dicono le opere quando escono dal lavoro, e i fattori dalle botteghe, e i fanciulli dalle scuole; e importa... riposo, o piu presto liberazione dalle fatiche o dal lavorare, [r ) Varr Feviae belli. Macr. Ab armis feriabalur. PI Veiiter, E 15. 34. Andare alla direbbe anche noi per cel. che Lo stomaco, I denti l anno festa, quando non c e da mangiare. = Allegr. 260. (Gh.) V me o dovrebbe, o per trista l affatlo, pensandomi... che la Musa mia... m avesse dato festa. Ancora piu trasl. Berlin. Fals. scop. 61. (Gh.) Me ne rimetto, Doppia festa, quando oggi. [Rig. | Prov. Bisogna festa, ma a c,w4iuo di quelli che del Natale sino all Epifania. Cas. Rim. Stor. i. 116. (Man.) Fu... ; Dell almo quel baston 57. E dove a mensa */ V. t. 10 cap. 30. (C) Daremo ora festa a queste compagne, e in angustie. |t.] [t.] Lasc. Parent. 4. 9. nostre novita. Del di Tommaso. i. Col Di, Diro solamente questa, e poi Il magnifico apparato suoi Fasti, a Germanico: Maini. 12. E8. Finito e il gen., Dar segni d affetto fargli la festa. [M.F.] Morg. dire: E line, E facciamola finita, E basta. [Val.] Fag. Rim. 3. 209. Seguiro a dir che,... E, per dir tutto, Ch eri figliuol di vostro padre: e festa, [t.] Cecch. Lez. M. Bartolin. 37. Come anche funi. E addio. |G.M.| L e festa finita! —Finisce la festa! Fam. {d affare che non ha rimedio, a cui non si puo appreslur riparo). Guadagn. Poes. Se le donne e le, persone. ci si vede: Ma se va il naso, termina la Bandita e Pascolo riservato; Bandita finito). — Se mi dite che non ci sono piu danari, l e festa finita. [G.M.] La finiro io lt. il Sub talvolta traducono a questa noja, a quest impiccio, o sim.) IV. i . [t.] Le feste religiose de popoli, che hanno il traile aagli usi di chiesa: grande, sono insieme civili; e le civili, religiose. Poi le men creduto e meno credibile. dividono : in certe feste nel popolo. In esso Vang. patria. Feste commemoranti la liberazione. Frane. Sacch. Rim. 8. Fece gia Roma, trionfando, festa. (Qui puo intendersi anco per allegrezza, di che poi, e cosi nel seg.) = Vili. F. 11.71. (Gh.) Della quale vittoria, opera della mano, nonche della dispetlo... del Commune di Firenze, i Sanesi ne feciono bella onomastica, e sim. Nella Festa ora avere sconfitto il Commune di Firenze e pace, che richiamano memorie pacifiche. srffaMwti li avea. [t,| Svet. Solemnibus feriis celebrare victorias. Cron. Mordi. 321. Si bandi la detta pace, e di cio si fece una festa che non si [t.] La festa, non sono la compagnia la quale taftlu con porto tra quella gente Bocc. Vit. D. Per alcuna S. Accoppiamenti di verbi, nel convito a porte spalancate e Festa intera. popolari veramente no, se la religione non ci abbia parte. [t.] Festa dell Mezza festa, che parte del troppo spesso, per modo di dire. Nep. Eius natalem festum liabuit universa Sicilia. — Festa di principe, l onomastica. — Feste dell incoronazione ; per la venula di principi, per l ingresso di magistrati cospicui, di prelati. 12. [T.] Festa scientifica, letteraria. Gigli, Gazz.Nella traslazione Quindi a non Far cosa Vari. 24. (Gh.) Serd. Chi quale si dara avviso a suo tempo. — Le feste di Dante. malamente. Far male le feste furono feste piu teatrali che scientifiche. Le mostre solenni d opere d arte, sono, o dovrebbero essere, feste dell arte, dell industria, della civilta.— Feste musicali. 13. [t.] Festa di festa dal Festus dies e Festum ; natalizio di taluno, o la festa celehret ; e si puo Cosi riebbe le some cara, ancorche dolorosa. Ov. ne di quelle (Man.) t. Ci Nelle feste cerimonia piu solenne; voi. — Le pubbliche sono domestiche a certe famiglie di storica celebrita ; e le domestiche di famiglie illustri e amate, posson essere meglio che gia lo far la festa. Celebrano quel di dies, o dal pi. del pubblica festa e di gioja, uno cade, e si natale con private congratulazioni. 14. [t.] Parte delle Feste antiche, non piccola, Anco di festa non rei. Ludi, come Ludo la scuola e la guerra e la danza; e anche D. 3. 29. Angelici ludi; e, delle danze angeliche (3. 31.): Giuochi e canti. Que ludi in sul primo erano memorie sacre, la festa; Vanno in fuga e finivano sante. [t.] Osservarle e meno, Ercol. 261. (C) Per lasciare Spettacolo. Prov. Tose. 156. Pane e feste tengono il popol quieto. [G. Capp.] una provincia bene. Not. Lam. Cecc. qualche solenne et circenses). E 213. In Italia troppe feste, troppe teste, troppe tempeste. spassi, not. a Festicina (V.). Slor. 2. 289. (C) Gli fece poi la festa de Gladiatori in Bologna, con apparato fatto Gran festa dice piu propriam. Fur. 17. 24. Festa (d Festa e del precetto. Macr. e festa (Man.) Feste si chiamano le giostre e i torneamenli, e pero, quando naturai cosa e il suo dice, ch e fece bella la festa. Prov. Fatta la festa e corso il palio, Quand e fatto e finito ogni cosa. (Man.) Dar festa, Dar feste pubbliche al ma a buon conto sentendo Di paesi lontani e di stran loco, Lasse, venute Dat. romana. [Cont.] Ci: B. e di feste, e con atti pr. 1. E ciascuno, varie maniere cercando di sollazzare, si dava maravigliosafesta. Qui in senso piu lato. 15. la messa, e poi darsi Ben. Varch. 6. 11. (C) Io ho nel teatro un luogo... per istare a vedere La Pasqua: Lo cercavano nella feste, anche d altri pubblici festeggiamenti. = Varch. noi Festa in senso di stare molte tolto giu per necessita o un tempo era festa, ora 16. E perche la festa suol farsi piu solenne con la pompa festa. [t.] Trovarsi alla festa, non idea d Apparalo. |t.] La chiesa e messa a festa. = Quindi il Prov. — Paul. Mod. dir. tose. 83. 154. (Gh.) Gran chiesa e poca festa... Le apparenze e le promesse maggiori de fatti. erano gli spettacoli pubblici, detti Tac. Dav. Ann. 3. 59. (C) Stomaco sopra 300. Il dar le buone parata a festa, lo spanto — Feste della Chiesa). — corte bandita, [t.] Vie parate a festa, Imbandierate a festa. Citta messa a festa. [t.] Ornato a festa, e il luogo e non Fare esse sante, ma anche luogo. L uomo e propriam. relig. |t.| In tempo non ordinaria foggia o qualita in Vit. S. Ansel. cap. fare il di o 5. 35. ~- Maini. 7. Mela: figliuole di Mineo non di ha gli abiti da lavoro. Questo secondo chiamasi Il vestito delle feste; Abito di festa, sventura o disordine, Ov. Festum uno, perche, quando s essere anche un vestito che si porli in di di stesso giorno di ciascun anno, la festa. 17. Parte di festivi apparati erano e sono le fiorite per terra, i fiori in mazzi varii. |t.] Di di festa, verzura in ghirlande e in festoni, [t.] Virg. Templum... festa fronde revinctum. Degna d essere offerta al Creatore quella bellezza di cui piu magnifica non possono accattare per cui tutta la settimana 60. E 44. 41. E alloro segnatam. adopralovi, il prov. di chi cerca d un santo; Nelle feste Tac. Dav. Chi non vuol la festa, levi l alloro. Oraz. Marnili, — Celebrare la fesla Panem [Camp.] La festa potend essere baje attorno, i travagliosi e grossi lavori e tolga via Corte, festa (con attiche abbiano, scandalo, [t.] Lam. Cecch. [t.J Far festa, senza art., osteria, levi la frasca. = 1 Cecch. Esalt quel colpo a ripentaglio Di la festa avesse a durar troppo, Io leverei l alloro [la finirei). t Fare la festa senz alloro, Fare una cosa e (C) E cadile in voleva, Ed a lui non piaceva questa festa. E Ori. 2. la maggiori. Claudian. Festior annus. 71. (C) Bench ei creda finita aver la festa, Tira di nuovo, o da vicino al fondo. Far mal pro. Ciriff. Calv. 2. del Corpus come a una alla festa, massime spiritualm. Apparecchiare una memoria Irlacone, piu chi star voglia a festa (se gia Feste, perche Selv. Ieri. 188. di maggior male). V. anco § 39. Altra iron. [t.] Ebbe la festa, la sua festa, il suo malanno. [Rig.] Far festa o la festa, Rubare. Chiudete bene colesti danari, perche qualcuno non gli abbia a sottrae a un dovere da la festa d una cosa, Darle fondo, Consumarla, [t.] f Maini. 3. dovvi festa. Malm. 10. 42. metter puo la mano, Si fa la festa di San Gimignano. V. anche es. nel § 40. Altro modo prov. che dice Inettezza, Violare la per ritornare alle Io vo rimaner qui... e guardar se vedessi il padrone, per soccorrerlo, se bisognasse. Rub. Tu saresti buono alla festa de Magi. (Come quelle figure guardano le queste tre a differire. V. in Feria il Presepio e Vadorazione de1 allegrezza e di solennita non di cencio.) [t.] Semplici, Doppie. — In di molestia, gran festa. — Feste della altro nonentri). Feste da fatta la 6. (C) Mi acconceresti pel liim. buri. 151. Un di Rim. 3. 195. = Cecch. Stiav. i. 3. (C) Io so dir che tu m hai concio, Ve !, pel di dell» feste. [Val.] Forlig. Ritciard. peggio che non spontanei, interessati. Ziffe ; e l aggiusta pel di D ogni altra cosa era 322. e a Protestanti. [t.] pel di delle feste. Dir motti ingiuriosi. [Val.] Forti;/. Ricciard. 4. 62. Vedendo Ferrautte in quelle veste... Gli dicono il nome feste dice [Val.] Forlig. Ricciard. fam. Cantargliele, o alle altre fig. senso del retto e del Seguenza, Antifona, Litanie. Ma e coni., anco di parole ingiuriose o severe, che possono essere peggio che busse: Acconciare, o sim., pel di delle fesle. 39. Domani sara festa. Certi di Rem. Ori. in. 31. 22. vittime votive, [t.] Malm. 11. nel prato, E tien alzato il suo baston pesante. Quest altra festa fu come la della passione ; si perche e colse la cima, E mando giu Prasildo tramortito. E 36. 23. Feri lui l African d estremo supplizio. Nelle feste, il fesse insin sotto al gallone. Or non e E fu vigilia di cattiva con riti civ. e rei., un occhio va, coll altro E 40. 4i. £43. loro augusta putredine. [t.] Dall 51. 53. E [T.| Augurii delle delle feste, [t.1 Anal. al 6. 104. E giunse con cr. 1. 3. (C) Se terminare in quel punto la degli v era richiesta, Se non solo a battaglia o cimento, ma festeggiarsi per voto, singolarmente ti richiede la festa o come donna di festa e dalla altra iron., che rammenta forse ie (SA.) Quel maladetto l aspetta 38. Pur trova un tratto un pie di tavolino, E Ciro incontra, e gli vuol far fa educatrice d un popolo piu gli straccio il reale ammanto: santificazione e de prossimi. [G.M.] festa: Poi lo neut. Senso rei. t.] E, d dilettato: e dicesi anche sulla santo, del cui nome perOgnun la domandava e la basso con tanta tempesta, Che Bocc. Nov. 59. 3. (C) bracci» sotterra: Pensa se fatto gli avrebbe la festa ! Rem. Ori. 1. 13. 16. Tira alla vita per troppo alla lettera. Intendeva come Magg. 19. 83. Le zampe sol vi restava e la testa; delle feste. Bellin. Lelt. Malo. farsi talvolta significa Da pagarsi, Cof. 1. 3. 1. Aveano in animo di fargli far la festa. Salvili. Annoi. Tane. Buon. 573. (Gft.) Far la festa Ov. Annua. (t.| venire da puo ia giustizia, e come si facesse una festa, e 1 popol viene Domini. = Bocc. ne campo Polrebb essere delle feste, piu solenne e le funebri; ma a troppi e spettacolo, e l umana giustizia, spensierata, si la non lavorando. Celebrare e di spensierati. Stupida, istupidisce. = Sega. buri. 7. (Ci E poi impiccato Lorenzo Soderini,... e, del sabato, che viene a in quel di. 3. piazza, alla finestra dove allora stava il bargello. VII. 41. Modi coni, a parecchi de sensi noi. — Si cominci dalle locuz. ove ha luogo Di o Giorno. / Lat. avevano suo lavorare. 10. il di noi, modi piu e in corone, o la per solilo e il di destinalo a celebrare una festa o a cessar dal lavoro. Il di festivo puo essere anco fuor d una festa ; o, se festa e, intendesi meglio celebrata, e sentita con piu letizia. — Giornata festiva piu espressam. direbbe Passala con festa o in fesle, Festivamente. Giorno festivo puo essere stampare sonetti. — Cosa dal anchedopo passatone il piu del tempo, una lieta novella o altra cagione di gioja memorabile. Il godimento, o pur la speranza d un piacere, anche brevissimo, puo rendere il giorno tutto festivo. [t.| In di riti e colle pompe, col e liberale l Riconoscer la fesla, la civ. o domestica, anco festa da hallo; e piu trista elezione. Certi artigiani sopra la testa, E tutto anco al termine di piu giorni di festa, in senso rei., cioe non prima ne dopo di quelle. Nella festa, nel tempo che si fa festa, o rei. t) altra, festa. (Quel cKe necessario a festa, o relig. in onore
  • mo a lavorar di testa, Carine mie, non Far la festa di tale 42. [t.] dal lavoro per (stanchezza o puo essere parte d un di, puo riguardare o riposo o alti d Magi, dove i re son vestito a festa, quando colla di festa. Hor. Tempore festo, meglio a noi Nel tempo delle feste, comprende piu di antica memoria; altro La festa Ep. Mese che ha dimolte feste. [t.] Altro e La fesla d un Celeste, nella quale esso e onorato e invocato (Hor. Festo die Neptuni); altro La fesla d una vittoria, o sim., per rallegrarsi di fallo recente o per confortarsi con o piu alti festivi. Plin. d fa festa pur ne da Passar bene o Ov. Festo tuo. [t.] Fesla, il luogo insieme e il giorno e la cerimonia solenne. Venire, Andare alla festa. — In quella contrada cristiane. [t.] una giostra). = Lo pago: Ferias observare. festa letteraria, della non vuol piu o meno solenne anche senza punto estrinseche solennita, benpuo dirsi e Festa solenne, e Solennita -della fesla. Cic. Dies feslos ac solemnes. = Fir. As. 103. (Man.) faro festa. Buon. Lelt. 101. feste. fB.j Ar. Fui: 44. 32. Grande. E 17. 67. Ricca. E 16. 8. Splendida. E 17. 25. Bella. [t.| Allegra, Rumorosa, Raccolta, Modesta. Puo essere la festa piu o men lieta, e non lietamente passata, e, per le memorie che porta, debitamente al popolo suo a guardare Dies festos anniversarios. a secondo. Vestito da festa Roma. Jt.1 Ar. l apparalo o la gioja ; Festa grande, la maggiore importanza data alla commemorazione segnatam. rei. Quindi troverai anche feste domestiche a e Vestito Dies maxime festus. 44. Accoppiamenti di verbi. [T.j Prov. Tose. 280. La festa va fatta il giorno che corre (che cade). (A Far le feste, di spettacoli la festa. Ritorna. Prov. Tose. anco in gen. Hor. Repotia della creazione. Cavale. Frutt. Ling. la va via, lavora. E e erano la Befana, a festa quando viene, non la fa poi o citta, Che Medici. solenne, Celebrarla con piu o meno solennita, segnatam. di fesla rei. ; ma 192. Quando la festa viene, natales, aliosque dierum, Festos albatus di pers. =: t Beni. Celebrar la fesla meschinamente, come sibilo e il mormorio fattogli e Celebrarla indegnamente. Sali. Dies festus celebralusqne per totam Africani. Gl It. non a questo modo; ma si E di di festa o termine. Giustina, dopo gioja e Chiesa, per sola una Chiesa. Anche coli k. E festa e a Greci e a Latini, e a Cattolici (Man.) Da medici... aggiustato Le feste sono vicine, Apparecchiarsi solennita, [t.] avvenimento lieto, o la festa, Quel che e occorrente ai riti e alla pompa. Ov. Sacerdotes Junoni fesla vestilo). [t.] Ar. Fui: 46. sacra. E cosi Ordinarla, Promuoverla; Intimarla ise d autorita, dove il cuore e la coscienza Feste italiane. Ma (// contr. festa. [t.] Ambr. non da godere. — chiamato quel tale. (Man.) [t.] celebrarla, o per goderne, o per obbligo, o per cerimonia. I mariti vanno alle feste, martiri. [t.] Col Fare, se n e Festa della Vergine. Prov. d Cic. Diem festum sanctissimum. [t.] notiamo. Nel senso rei. Celebrare. Cic. Dies festos agere, era anco Salvatore, se ne ando Anselmo lutti i giorni e festa. o tal santo. [t.] Far festa, Non lavorare; e in da Festa (primo del loro spendere festeggiando : Prov. Tose. 234. Chi fa tutte le feste, povero si veste (rimane povero, e non ha poi da rifarsi il parahanl. Ma anche fesla non 19. Fa [Tav.| i Sass. p. 40. festa Di rivedermi. In questo sensoYav festa, appunto perche par Far festa. Ma , perche il troppo risica d essere gli (E del Serdonati.) date esprime piuttosto le estrinseche dimostrazioni, risica d essere due cose Col Di, accennando al festeggiato. ogni cosa.) — Ricorre e d allegrie. Far festa, lieta accoglienza, d onore. In questo senso or iacciam adesso o e, piu in nostro scherzo; Far le feste , quanto all estrinseco, dice piu che dica meno, dice piu, perche piu estrinseco, s usa anco d anim. [t.] Anche col Di e l inf. Far festa del rivedere taluno, del ricevere lettera di persona cara. Fam. Finire faccenda qualsia. [Val.] Pucc. Cenili. 69. 22. Niuna cosa piu esterni apparali, Festa porta l che 1 papa la confermazione Gli avesse puo godere, oziare.) [t.] Tutti festa. [t.] Assistere, Trovarsi alle feste, per lo piu di non rei. Piuttosto, di rei., l origine, contando che, essendo feste. In senso piu gen., Passate che siano le feste. — adempiere, facendone scorrere il E festa, per tutta la di pompa. [t.] per la lettera dominicale nell altrui gioja o l occupazione ; piu Arg. Come le da festa, Mod. dir. tose. e. 101. /). 192. [Gh.) Il Monosini col cessare del di natalizio... male le una troppo presto dimenticansi. [t.] Istituire, un giovinastro scelerato, e cominciando i ministri della giustizia a condurlo per la citta, credevasi il gaglioffo che il quest avaro di malvagiamente guardate le feste. — fosse un applauso e un compatimento, ne lo trovava male : popolo. (Man.) Cani. Cam. 273. le sim., non la possiamo avere questo, disse, guasta la festa! [t.J Lor. Med. 58. Iron. sim. peggio che festa. Aff. a Dar noja. [₯.} Beni. Ori. 3. 83. Disse: Fratei, non mi guastar la festa, E va pe fatti tal gioja si prolunghi e torto A dar fastidio a chi non ti molesta.