AFFABILE. [T.] Agg. Che da ascolto e parla con benignila e amorevolezza, sopratutto agl inferiori; A chi puo parlarsi senza timore. Lai. For. Puo l uomo essere accessibile e non affabile; ascollare disattento, rispondere brusco. Puo essere poco accessibile; ma, vinti gli ostacoli della prudenza o delle occupazioni o Maniera di conversare affabile. Domin. Alb. Cr. 28. (C) Rendendosi (G. C.) affabile e amorevole e grazioso a pubblicani e a peccatori. Passav. Specch. Penit. 135. Confessore sobrio, pudico, affabile. [t.J Davila, Si. 6. del dolore, essere affabilissimo. Medit. G. Gov. fam. 115. Religiosi mendicanti, a quali i ricchi debbono essere affabili e limosinieri. Nic. Sfarteli. Affabile cortesia. [Cam.] Adr. Plut. Op. i. 486. L oratore non e meno affabile nella conversazione famigliare, che eloquente ne giudizii e nelle deliberazioni. — Ar. Far. 9. 19. (C) Donzella Piu ch altra al mondo affabile e soave. Cam. Adr. Plut. Op. . 22. S avvezzino (i fanciulli) ad essere graziosi ed affabili, non essendo costume piu odiato che lo sdegnarsi di trattare con altri. Tass. Gerus. 19. 77. Ragiona in affabile sembianza. [t.] Viso, Aspetto, sottint.. Che invita a parlare, Che ispira confidenza. [r.] Accoglienze affabili. 2. Trasl. [t.] Filosofia affabile, non arcigna ne ardua, che si lascia accostare, intendere, amare. — Virtu affabile, non superba ne rigida.