ASPREGGIARE. [T.] V. a. Far provare un senso d asprezza. Nel pr. non con . ma evidente. Allear. 223. (C) Una (Ťoriť) gii aspreggio la bocca. 2. Piu coni. aspreggia. E Nov. 33. Non parole o in era ben folle volendo che d inasprirlo o anche d esasperarlo. [Cam.] Adr. Plut. Op. 1. 186. Iperide oratore voleva che gli Ateniesi considerassero, non solamente se egli era troppo aspro verso di loro, ma ancora se senza cagione gli aspreggiava. = Cavale. Disc. Spir. 145. (C) Aspreggiandomi con molte amaritudini. Frane. Sacch. Rim. Minacciando Mostrarsi aspro ad altri in si dee ne da beffe ne dnddovcro aspreggiare un peccatore quando viene a contrizione. Dav. Tac. Ann. i. 20. Tiberio non ardiva quel popolo, tant anni vezzeggiato, per ancora aspreggiare. [Cam.] Adr. Plut. Op. 1. 168. I principi die aspreggiano di sqvercbio ed usano crudelta co lor suggelli. = E 2. 21. (C) Disse Filippo di Macedonia a chi lo consigliava ad aspreggiare gli Ateniesi, che atti ; e quindi risicare l uomo, il quale fa e patisce ogni cosa per la gloria, rovini il teatro della gloria. 5. Fig. [Camp.) Boez. 2. Tu ingiurioso e con impazienza aspreggerai la Fortuna, la quale tu non possa cambiare (exacerbas, il testo). 4. D animali. Bocc. Tes. 8. 53. (Man.) Aspreggiando il cavai con sproni spessi.