Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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Voci del dizionario

 

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ASSORDARE

assordare
assordare

 
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



ASSOlVDAItE. V. a. Da Sordo. Cagionare sordita. [G.M.] Exsurdare e in Val. Mass. 2. Fig. [Cam.] Magai. Leti. fam. part. che gli orecchi: i rumori Se veramente voi foste cosi jiaglii, quieti e persuasi {del vostro ateismo), come mostrate diI esserlo, vi direi che vi assordaste tutto il giorno co la vostra quiete, la vostra tranquillita, la vostra sicu1 rezza, e non ci teneste in tanta buon ora vanti si odiosi del vostro disinganno. [t.] Le dande, anco non ad alta voce, possono Assordare, notando piu l animo 1. Lett. 2. p. 14. granai Intronano. 3. Fig. e Iperb. Petr. Son. 40. (C) Forse, siccome piena. [G.M.] Horat. Fervida... Subtile e gran suono i vicin d intorno assorda, [t.] Ar. Far. 16. Assordare Varia di grida. Grida lamenti Rendono un alto suon eh a quel s accorda, Con che i vicin, cadendo, palatum. 6. Ncut. 11. 89. (C) Ma colle grida la gente l assorda. [t.] 56. Gridi, tumulti, gemiti sordo o muto. [Cam.] Cecch. gli orecchi, il teatro, un luogo qualsiasi. Ar. Fur. 8. 20. (Gh.) Sol la cicala col nojoso metro Le valli e i monti assorda e il mare e il cielo. Tass. Gerus. 1. 73. E co fieri nitriti il suono accorda Del ferro scosso, e le campagne assorda. Anguill. assorda. = Morg. Divenir [t.] Ass. Senza nome poi, Col oscura il cielo. [Val.] Fag. Rim. 6. 5. E se alcuna mancarne avvien ch io veda, Le valli, i monti, le foreste assordo. 4. e Nil, d alto caggendo, e col Di. Parin. Od. Non tocchero gia corda, Ove la turba di sue ciancio assorda. 5. Trasl. Rendere ottuso il senso del gusto. Red. Annot. Ditir. 121. (C) I vini orgogliosi e potenti assordano il palato, quasi corno una grossa e romoreggiante il 1 tempestar ch assorda exsurdant vina il Nilo Metam. 6. 180. E che assordano, non che Comm. 2.194. Tegghiajo: Crezia! Nannina! Grazia! Crezia : Che volete? Tegghiajo : Oh che possiate assordar tutte quante ! — Tansil. Bai. 350. (Gh.) Uno (bambino) assorda, uno ammuta, un altro accieca, Un altro se ne va sempre carpone, Finche la Parca il filo rompe e seca.