CANAVACCIO. S. m. Sorla di tra gente che ha di canapa, grosso e ruvido. In Pallad. Cannabum. Frane. Sacch. Nov. 125. (C) Mettersi canavacci indosso, e cacciar le mosche dalle reni. Frane. Barii. 258. 25. Agocchie e canavaccio Fustagno e [t.] Fig. Tenere una persona Tose. 66. Tra l cuoco vii sacco, un canavaccio vile. [Cont.] Cr. B. Naut. med. I. 73. Si fanno cinque grosso, da asciugare roba sudicia, sul campo per semente. (Vedi e largo due piedi, sia e questo si piega e raddoppia di modo, che resti uno piede largo. (Tom.) Quella Tela grossa che i sarti particolarmente Canavaccio dicesi un Pezzo soprabili, nelle giubbe, e altri tali vestiti. 2. E piu mettono per fortezza ne di panno ferzi per passo, poscia che da spolverare, e usi sim. [t.J Prov. io pur poteva Farti un e il canavaccio non e mai inimicizia (tra sudici, Panno, per lo piu di bisogno l uri dell altro). 5. buono impaccio. Fir. Rim. [M.F.] Fusto di canapa lascialo in conto di canavaccio. Mostrarne dispregio, adoprandola in usi abietti. i. (Agr.) Ch per suo canavaccio, o il canavaccio fontanino, o trino il titolo del Libro vi.) Baruff. Canap. (Poem. georg. n. 88.) Vicina e gia l ora opportuna , e presto Cadranno i si orgogliosi canavacci.