CESSO. S. ni. Luogo apposta ove deporre il superfluo peso del ventre, [t.] Lat. Secessus. e della rosa a lei facendo Dell alveario 2. p. 409. 159. (C) E nov. 178. Doccioni da cesso. Lib. e taluni pur sono comodita N una che dia noja. Lib. Son. un cesso. [G.M.] anco: Ridurla un cesso. t Tose. 199. Ogni casa ha solaio, cesso, fogna e acquaio. (Ogni luogo e persona e condizione ha Mach. Lelt. Fam. 187. Io Lasc. Rim. e necessita.)— Minuc. in Not. sim. senso. --Frane. Sacch. Nov. (Gh.) Il cariello, o turacciolo del cesso. Nelli J. A. Comed. 2. 297. Dentro al luogo che si chiama comune (cioe, dentro il cesso). [Val.] certi inconvenienti ; Son. 59. Mettere alcuno nel cesso vale 2. [Val] Fare un cesso di una cosa. Lordarla. Ros. Sai. e. Tor l onore a l ape, un cesso. in Maini, v. E anco in il. lire, un fiorin d oro, cesso. affatto. Lor. Med. Nenc. 18. cesso quando... fig. Trascurarlo [t.] Prov. ero in sul (C) 3. E fig. per Cessino. Magai. Culliv. tos. 17. {Gh.} 11 cesso e ottimo agli orzi ne terreni freschi e umidi. i. t Miseria fogna nasconditi, o Tutto di mi rovinan nuovi quattro Secesso, [G.M.] Dicesi Andare al n 82. (C) Tre lire, cessi. Cosi Puzzare per Venire a noja.