I lltli.l.lA. S. f. In Tose. Ciliegia, men prossimo a Cerasum onde ha lori//. (Agr.) Fruito del ciriegio ; e piccolo, tondo, di color rosso o nero o screziato, acquidoso, con nocciolo assai duro, ed attaccalo ad un peduncolo sottile e lunghelto. Ve n ha di diverse cose gambi delle ciriege. Salv. come Agriotta , Amarina, Acquajuola, Marchiana, Visciola, Amarasca, Buondi, Visciolona, Visciolina, Frattaja, Poponcina, Zuccaja, e altre; oggi piu comunemente Ciliegia. (Mi.) Lab. 191. (C) De quali ella astenga di fare esercizio violento facciano di fichi, In tine le disgrazie sono i villani. Nov. ani. 83. 2. Si richiamo un villano d un suo vicino, che ciriege. Varch. Suoc. 4. 6. Leti. 74. Ti priego... che tu ti hocca ; Ma pur poi , e di mangiare , come tu suoli, le fave a slaja e le ciriege a ceste. 2. Fare, Essere, Andare,ecc., tome le ciriefle. avvilupparsi che fanno insieme i dietro l una l altra, dall Dicesi del Tirarsi le specie e di diversi soprannomi, Granch. 5. 3. (C) S io ripescassi il primo, gli altri due Van come le gli avea imbolato ciriege. Cas. di ciriege o di poponi come le ciliege. 3. Tenere uno con la ciriegia a bocca. Fig. vale Tenere alcuno a speranza , in buona speranza. Poliz. Poes. ital.p. 79. (Gh.) Ella m ha tenuto un pezzo Gia con la ciriegia a faceva non altre corpacciute, che mi son divezzo, Tal che mai piu me l accocca. 4. (Agr.) Nome che si da volgarmente ad una specie di Pesca e di Susina. (Mi.)