CONSOLARE. [T.] V. a. Alleggerire io ne sia consolata. (Dice figliuolo (in esilio). Vang. sua resurrezione, che ella gia, e suo career consola. (Parla [t.] ajuta si ch il dolore altrui, Dar conforto, a Virg. Beatrice di Dante.) Petr. Son. Consolate lei, dunque, ch ancor hada. [Parla di societa d uomini afflitta.) Bocc. Nov. 17. 21. (C) La comincio per non consolare del tutto deggio e per consolare il tuo dimesticatasi, Pericone dimenticato avea. E nov. 50. 5. Consolare la consolar l anima spoglia. E1. Col Di, accennando all oggetto del dolore da consolarsi. Dant. Par. 20. (C) La vedovella consolo del figlio (Trajano , , Inf. 2. (C) L Consolata era stato ucciso il 12. t N. ass. Io credo certamente ch eglino (gli angeli) sieno venuti per consolarti di lui (darti Dant. Ch ai suon di cui lungo cammino.) |t.] Sentirsi consolare, della pers. la cui morte o sventura e cagion di Siccome Consolare e aff. a lago di Garda... spedi alla Confortare, ha mandati per annunziare coloro che consolassero del fratello (morto). = Bocc. Nov. 67. IO. (C) Io ti consolero di cosi lungo disio. 3. Delle cose per le quali si fa uso della consolazione. Omel. Orig. (M.) Gli e Confortare fig. dicesi con Le piangono perche saran consolati. con lui pianto. Cas. Sun. 38. Quel vago prigioniero peregrino rendendo giustizia alla madre a vostra angelica parola, Sua lontananza = novelle liete di lui). [M.F. 1 Congratularsi. Dav. Senso corp. consolarti del tuo dubbio. 7. tutto. 5. poes. 3. 331. Fiancheggiare e (La vecchierella nel del suo dolore. E anco Chi ha freddo , da un dolce lepore, Chi ha caldo, da un aura soave. 9. 1. (C) Talora e Trasl., di cose inanimate. Chiabr. Canzonett. tilt. (M.) Vago consolare l idiotismo con altre Sotto varii metalli. Galigai, Prat. aritm. esempi e con prove nel Arbor aestiva recreatur aura.) [t.] Le piante si consolano , riavute dulia rugiada, da citazioni argute l argomento arido, Senso ititeli. Fior. S. Frane. 80. (Mi.) Non temere ; imperocche noi siamo venuti a Petr. canz. — Si consola Rifl. Darsi conforto. Bocc. Nov. 29. 17. (C) [T.J Vang. Rachele piangente i suo figliuoli; e non s e voluta consolare, perche non ci sono. 8. [t.] Consolarsi. Ha due sensi: Sentire alleggerimento del dolore, e accrescimento ed. [t.] Ha una faccia effetto apparente al di fuori dell interno contento o benessere. All annunzio di passeggiata gradita il giovanetto si consola in vista. 9. Vii. N. 41. E d l Scism. HI. Quando fu al Leon, l onde 5. 30. Regina rallegrandosi, consolandosi, confortandola, offerendosi, [t.J Quel che in Tose. Me ne rallegro, in altre parti d It. Me ne consolo ; ed e bello che l altrui ariento fine, e vuole fare [t.J Ass. sottint. Col canto, cantu Solata laborem. = Dani. sim. Virg. Longum o Par. 15. (C) L una vegghiava a studio della culla, E, consolando, usava Uidioma Che ancor li padri e le madritrastulla (canzoncine e parole d affetta che dicono * genitori adattandosi al linguaggio puerile). Altro modo ass. [t.] Vang. Questi (il pover» beato, e gia conculcalo, o ricco, da ic) e consolato, e tu ti crucci. 11. Altro ass. in loco securo di morte, dice l di briccone, la consolano L arso terren. Omel. Orig. 228. (M.) Per Consolarsi. Guitt. Leti. 8. 25. (M. ) Credendolo a porto giunto, o presso ad esso, funi, ma polrebbesi [t.J Consolare con si fatta maniera a consolare, °! E appresso. 15. Trasl. dolore. Presto si consolo del consolava del [t.] Vang. Beati d imbecille, che consola. figliuolo). (Hor. senso pr. alVorig. di Rinforzare, cosi Salvin. Annot. Perf. consolata moneta a lega di 2 Cui d un ruscello, forme piu illustri. — Non bello a questo modo ; di di piacere. Poi come acqua che le ravvivi. 6. e sim. V. anche Consolato. t Similm. (Aritm.) [Gen.] Gli ani. dicevano Consolare moneta, per Comporre leghe di il Nemeo marito (perduto). — Non si Uno ha libbre 16 d bene sia nostra consolazione. 10. D alcun hreve riposo. arboscello, oneie 1/2 per libbra, domando quante libbre consolera e quanto rarne arrogera. 14. (Tom.) A modo di Sost. Consolazione. D. Ch avran di consolar ogni mia giovanezza. 2. 18. di un pappagallo.) 4. anime donne (sicure di consolazione, e quasi signore della propria gioja).