DELUBRO. [T.] S. m. Luogo dove gli uomini andavano a purgarsi dell obbligo religioso contratto, d espiazione o di gratitudine. Aureo lat. Non del ling. pari.; ma Vermi, puo giovarsene per distinmere Delubro da Tempio, confusi nelle Fior. Ilal. D. 15. [Man.) — Non da Dei consacrati con riti religiosi santissimi. Delibratus, legno scortecciato per fame imagini, ne da Deluvium, dove dal tetto scorressero le acque; ma da Luo, Lavare e Espiare: onde innanzi ut delubri erano Deluenlino era il Dio che d acqua. E Fur. 3. 26.[t.] Cic. Gli i Rom. invocavano, li salvasse dalle calamita della guerra; e in Plin. Deluere crimen. Non gia che soli i templi fossero dapprima scoperti (da Tueor, Contemplare) e coperti i delubri; se in Virg. Aristea fa il suo sacrifizio a Giove, a Giunone, a il delubro era parte di tempio, edicola con simulacro, [t.] Minerva. Cic. dislingue le Religioni tre delubri, Agli alti delubri degli^tiei. Ma Nel tempio del Campidoglio erano de templi e de delubri. Ma il senso e promiscuo nell altro: Delubri o Dii [ilures, ne da = Dani. Par. 6. (C) Pose il mondo in tanta pace Clie fu serrato a Giano il suo delubro. Ai: in prima fonti o vasche Smirnei dedicarono un delubro ad ©mero. (Qui meglio che Tempio.)