DISAMARE. [T.] V. a. Cessar dall amare o Scemar l amore o anche Convertirlo in avversione. Provenz. Dezamar. Ani. fr. faceva disamare; E non sol (Gli.) — Disamo, in Front., Amare dimolto; e Deamo, in Inclinazione un verbo che dica 3. 37. (C) Era quell acqua di questa natura, Che chi amava, Desamer. Calai. Spagn. Portoti. Desamar. disamar, ina in odio avere, Quel ch era prima diletto e piacere. Segnalata, d amore Ira due sessi. Anco ass. Pelr. Gap. 3. (C) Ve l altro, che in un punto ama e disama. Filoc. 6. 63. — E anche d ogni altro amore che cessi o scemi, puo usarsi ass. Il primo scemar dell amore ama, e gia sulla via 6. 8. (C) Con tutto che prima avea cominciato a disamarli. Iiitn. ani. G. Cavale. [r.J Ma siccome l amore comprende anche l affezione e l affetto e l inclinazione, cosi lo scemare di questi sentimenti puo denotarsi con Disamare, mancando a PI. - Beni. Ori. 1. il sim., e Disaffezionarsi non dicendo per l appunto il medesimo. Disamare gli stndii, la fatica. 2. t In senso piu forte e quasi prossimo all odio. Nov. ani. 60. 2. (C) Li sergenti che volevano male al re Mcliadus per amore di (del) loro signore, e lo disamavano mortalmente; si sorpresero questo lor signore a tradigione. (Moralm. non impr.; perche chi non nel seg. G. V. 11. dell odio.)