t DONNO. |T.] S. m. e. Agg. Contratto nel piu contratto Don e se non di Domino, .Signore. Non vive Donn. V. Don. In un iscr. Domnus per Dominus. (alla patria). E gl lmp. si dice Donno, cioe signore e padrone. Dani, Inf. 33. Questi pareva a me maestro t Per Signore in gen. donno, Pisa). Virg. Dominum potentem Imposuit Varch. Lei. 514. (C) Ancora e me s e fatto titolo. Svet. Domini factionum. 2. t D. 1. 22. (Man.) Donno Michel Zanche, titolo bene appropriato a un Sardo; dove i dialetti conservano piu intere le forme lat. Ivi poi, del signore propriam. di parte dell isola. Nov. ant. 76. (C) Col donno d Arborea. rom. se lo presero come Polii. Stani. 2. 30. (C) ». [Fanf.] Dartisi il donno, quando uno e svogliato di lavorare, quasi Che gli si di la malattia dei sii/nori, tutta dolcezza. V. Donna, Piu aff. ali Agg. Lasc. Bini. 2. 282. (Man.) Amor sopra di donno (l arcivescovo Buggeri in E mi sprona e mi volge e gira intorno Come gli piace. (In questo senso Indonnarsi, Impadronirsi, ha qualche nso nel verso.) |t.] D. 2. 19. (Beali quelli che piangono) Che avran di consolar l anime donne (possedilrici della propria consolaiione).Vang. Consolabuntnr. Il modo, non chiaro, accenna forse a quello deWAp. Deus totius consolationis. Come dire: Il Signore di che non lavorano. i. t § 34 e 5a.