EMIGRARE. [T.] V. ». Uscire d un luogo di stabile soggiorno, d ordin., per soggiornare morire). L emigrato non e [t.J Siccome per cel. Cic. Lat. Migrare; e nel senso stor., segnatimi, di e che pare non voglia tratto, o vengami a poco a poco formando da famiglie che si tramutano di paese, parrebbe piu pr. e piu sempl. Cosi l andare d migrarono da proprii confini. Del piuttosto Migrare io direi che Emigrare; cosi de Circassi vinti che fuggono dal papa russo, [t.] Plin. Gl Indiani soli forse di tutte le genti mai non Europei a abitare l America, migrare che e in Ov. (onde secondo l opinione di Pittagora, e d altri ani., delle anime in altri corpi, l uso vivo di Trasmigrazione), non si direbbe Emigrare. Ilei mutare piuttosto paese che patria per cagioni polii., non senza speranza di ritornare alla patria, d abitazione piu ferma.) — sost. Emigrato (che non si potrebbe Migrato, pur troppo stor., Colonie, o escano a un stabilmente in un altro. Aureo ne Esule ne Profugo ne Sbandito. Essendo neut. e di moto, nel pass., non porla / Avere, [t.] Egli e emigrato ; non Ha. Gli accoppiamenti seg., che di Migrare rincontransi negli aurei Lat., possonsi anco a questa forma applicare. Emigrare d un luogo. —A un luogo. ¦— In un luogo. (Questo dice l intenzione, se non il fatto, Emigrare; onde si fa il Emigrare lontano. 2. lat. Piu com. era ai Non solo i casigliani ma i topi migrarono ; cosi per cel. potrehbesi Emigrare.