IBLEO. [T.J Senofonte Ibla, ne quanti la d allusioni erudite, aveva uso quasi n. pr. d Ibla, Monte Dal anlonomaslicn. e Terra di Sicilia, [t.] Oh. Non diro quanti fiori nascano sulle sicule cime dell era dello Ape attica. Hor. come Falerno, in gen., Vino Ne quante api Ibla, nettarei sfida ardita l Inietto. Quindi Miele ibleo, in gen., Soave; di Cilicia porti zafferani. E: squisito; Virg. similm. Api iblee fa dire a un pastore del Mantovano: e men mule accennare in Italia a cose de sogni. Cic. Iblensi, congiunge le due allusioni quasi provero, ambedue: lbla co favi Ibla? Giacche l [t.] Calpur. Miele ibleo, t versi di Teocrito ; come Agg. Nella poesia imitativa, zeppa terra Da le Inietto. [t.| Ibla la Grande, E Ibla e suono piu soave che solo scorrere poetico miele. — presso l Etna; ora Paterna. Ibla la Minore o Erea, Ragusa oggidi. E chi sa che / Oinbla di Ragusa, in Dalmazia, non accenni ad ne quante fiere sull Alpe. diviene 0 in Gondola da Cymbula, e in altre voci. Gli Iblei avevan fama d ingegruisi interpreti il. che a greche. Sii. gli abilanii. Dai Megaresi Iblei vuoisi fondata Selinunte; e lbla facevasi d origine dorica. [t.] Iblea, Deita adorala suWlbla.