A Bit AKBAGM ARE. V. a. Abbagliare; ma denota alquanto piu di (Lat. Ad quas cupiditas nostra luce. 2. Pare che il suono bar in molte voci aggiunga piu intensita, forse dalla radice ar, denotante in piu lingue altezza e forza. = Ar. Fur. 22. 86. (C) Lo scudo non pur lor gli occhi abbarbaglia, Ma fa che Per eslens. Dell offuscarsi Segner. Op. 4. 421. Come un sole che nello stesso abbarbagliarci che fa la vista, tanto piu ci fa intendere mi tarpa. E N. pass. 121. Io era abbarbagliato gia pass. Coni. Dant. 3. 554. (C) volgo piu la fantasia, Piu che mi addivenne come occhi), (gli a colui, che per cosi vedere abbarbaglia ; si che io non vedea. Chios. Dant. 168. Dice ch egli abbarbaglio, che altro non potea vedere. Segner. Paneg. "2. 553. (C) Quegli alti splendori vedere. = N. ass. Varch. gli altri si abbarbagliavano. 3. ogni altro senso attonito erra. la vista per altro effetto che N. ass. e N. dal N. caligat.) N. pass, e [t. abbarbaglia. deserti, Ove l arena gli uomini abbarbaglia. Sacch. Frane. Nov. 1. di luce. Ar. Att. e sonno. Quint. Pedani, volg. 2. Lungamente pianse, che abbarbagliando in terra cadde. 4. Fig. agitazione delle passioni o la causa, sia tiell effetto. maraviglia nell animo, e toglie di ben discerner il vero. = 4. 5. 7. 3. p. 213. (Gli.) L appressarsi agli occhi miei, la luce (di Laura) che da lungi gli abbarbaglia. Menz. Sat. 103. L aurea sciarpa, E 1 ricamato serico cintiglio Gia m abbarbaglia, e 1 buon che per gli occhi porta Att. Chiabr. Rim. 2. 394. a Pclr. Rim. 1. 86. (C) l un l altro girandosele al guardo (certe galanterie risplendenti)... s abbarbaglian scambievoli la vista, e se ne ridono. 8. [t.] Segnai, della mente, a cui corrispondono i traslali del della sua faccia, a cui Sen. Denef. volg. 187. (C) Le tue ricchezze non sono altro che piastre d oro coll alto splendor di quei 38. 25. (C) Pei fona, sia nella la sua ass. quali l ingordigia nostra Buonarr. Fier. 9. 3. Che e d argento, alle Fur. gran nomi Mi abbarbagliava. Hucell. Oraz. in Opus. ined. v. (Gh.) E Poco era ad Alt. [t.] Di cio voler caligine dell ignoranza la vista non co ne abbarbagli. Dond. Son. Petr. 368. (Gh.) Equanto E tanto li tenni cosi m abbarbaglio, ne me ne correggo.