Art. Poet. 107. E ver n. pass. Fare e farsi bello. Meno usitato d abbellire. — Forteguerr. Rieciard. 21. 61. s abbella. [M.F.] Forteg. fiir.ciard. s abbella. Bocc. Amet. 47. Con molti altri semi, de quali la terra vie piu (C) 11 cielo di nuovo 5. 43. Clic doman tu Mens. ABDELLARE. [T.] V. a. Drolti (darolti) o celesti come n ha appetito. 2. 404.. (C) — Jac. (C) La biscia, 0 che stia sopra s abbella. Salvin. Pros. sacr. tale o tal cosa. Nessuno abbella e liscia. Crad. parecchie altre nella lingua scritta star bene 319. Ogni facolta clic ed il fa divenire misurato, quella Ruvida spoglia e prezioso; e pure Alla fervida ruota al vesti rosse e che ei piu un nudo sasso d ornarsi o giovarsi di abbella, e l adamante, e in composto e gentile, [t.] Abbellarsi puo forse , non pero nell inf., ne in Itim. 33. — t 2. 80..— Ser. Pac. rim. sole, a suo luogo, nel senso grezzo l animo pulisce ed Dove le spoglie d oro morale e cagion del piacere. io m abbellava, m abbellai, e simili. Certi scrittori s abbellano di voci e modi e imagini e idee tolte ad altri; ma col male applicarle dira : voi v abbellate, Giacche guelle. 2. N. la bellezza e verita di il parer bella una cosa nel senso corporeo e nel appannano e n. assol. Piacere. Dant. Parad. 20. Varch. Lei. Accad. 331. Fr. Guilt. rim. abbelli: furine del verbo, e = Ar. Far. IO. 103. da Lent. rim. 1. 274. — Salvin. Odiss. vola. 300.