ADULARE. [T.] V. a. Lodare falsamente o soverchiamente a volessi cotali ; ma adularsi [t.] Sav. Tan. Ann. vola. principi troppo Sansov. Cone. Polii. I 1. 82. (C) Io non t adulo. [t.] compiacere altrui, Condiscendere alle altrui per e difetto, ma raro, deboli e gl infelici dissero proposti loro diversi dubbi e avvertimenti, e bene spesso sono adulati. Coll X men coni. E anco tra? Lat. a certa eta era scaduto dall uso. Fr. Bart. Amrn. Ani. volg. 315. minori, e i morti e non adulare a rei. Ivi: Chi a coloro che mal fanno studia d adulare, quasi pone guanciale sotto 1 capo del giacente, fiucell. Or. Dial. 14. 5. 29. Se tu volessi declarabit. Bollar. Dion. Ambiz. volg. mangeresti colali vivande. alcun modo confidi fuggir da lui ; anzi, se tu indegno fine, Aver cura di al palato del suo padrone, S. G. Gris. 58. E costretto (il cortigiano) di adulare a tutti, al maggiore di se, all eguale, al (C) Piagnevano nonostante l Pr. 14. in cagione e Pred. 89. (C) Troppo si maestri. [t.] Adulansi e i maggiori e i (C) E da guardarsi di i vivi, e che i moderni cuochi, per e i popoli e i principi, piu 5. 439. Lo specchio le religiose. Adulare anco 2. / Lat. lo ordinario atti delle bestie, che filosofa entro la propria passione, e con uomini, perche sono in prima degli sono piu sospettosi degli altri gioia affettuosa accarezzano di piedi puo essere una Om. : segnatam. de cani che parlano con la coda. Onde vedesi che l passione o il capriccio, 6. Fig. Nel senso del t Marchett. Lucrez. volg. 334. (C) Col gannir della voce... Suole ad essi (a proprii figli) adulare (Gannitu vocis adulant). Salvia. Odiss. volg. 350. Telemaco adulando, intorno, i cani. 3. Segni esterni dell adulazione. Fr. Giord. Pred. R. (C) Con lusinganti parole adulano alla moltitudine del popolo. Anguill. della persona, con gi E del grido del popolo s accorge Che non adula al re, ma dice il vero. Segner. Op. 1. 745. Per non contravvenire alle regole della Questa sorte d infermita ha chi parlando non sa in tali casi adulare, aduli tacendo. Baldin. Art. Int. 11. Parte amici e gli amanti, adulare a quel monarca, subito ubbidi. Firenz. Asin. 140. Con allegro volto cosi l andavano adulando. |t.] Adulasi con gli atti Ovid. Metam. volg. 10. Ili. inchini, congli occhi spauriti o ammiranti, co piedi (una strisciatina altre aduleresti a Dionisio. [Camp.] vilta atroce), 3. 509. Tanti guazzabugli... gli coli ubbidire, e fin col resistere. i. Dell adulare nonpers. mucose; in esse sempre pero le persone. Dav. Tac. Ann. volg. 1. 82. minore. e piu grave e di Tiberio mal celata, a tutti nota, della morte di Germanico : non potendola che servono i diamanti e Salvin. adulare. adulare la vanita femminile? le perle se non per Dat. Vegl. 3. 104. A Pros. Tose. 2. 99. 11 senso rubello alla ragione... che non s appiccica. i trovando ragioni apparenti per adulare e fortificare la passione. Vallisn. Op. coli andarsene e collo starsene, Adulasi l altrui dolore. Il bestie o lusingano l uomo lavorano. [t.J Adulasi l altrui adulazione si rifa dalla coda ritratto stesso adula. Fag. Coni. spesso adulasi la fortuna. 5. L artista nel ritrarre persona piu bella o piu dignitosa o affettuosa del vero, la adula. Segner. Mann. Marz. 12.3. (C) L artefice, non peraltro che per piacere a chi lo condusse, procuro di formarne i ritratti al vivo, di adularlo, di assecondarlo, [t.] // timore, parte per adulare e le parti civili e non adula e non in Ed egli (il Filosofo) testa. non contrastare, eh e il primo passo dell adulazione, ma lubrico, e puo esserne l ultimo e piu reo grado. Car. Lelt. 2. 142. (Man.) Corte, la quale impone che bisogno d essere secondata e adulata. 7. Adulare se stesso, Ingannare se lusingando le proprie debolezze o speranze. Segner. Adulano in pergamo a gran adula se v e chi inganna. per per andare alla a Dio. E Mann. Apr. 20. 3. Sai tu pero qual personaggio sara quello che ti sara dato in quell atto da sostenere?... Non li adulare, perche solamente dies Domini adulare a Dionisio (tiranno), non 118. Niuiio s aduli, e ninno inganni se stesso. (In senso sim. abbiamo lusingarsi, che non sempre e modo frane. vivande mangiare, non debolezze. Dav. allegrezza nella Ps. Quam bonus: negli effetti.)