BUBBOLA. S. f. [t.] Cosa non solo da poco, ma da sprezzare o da riderne per falsita o altro difetto, congiunto colla piccolezia. Suono 2.1. (C) Il caso sarebbe e piu spesso di parole, ma che con la Corte, ed allora loro dar dispr. Bib. Caiani. 3. 4. di fatti, ch e fusse riuscito, l altre son tutte bubbole. [Tor.] Red. Lett. 1. 362. Voglio riserbare a farlo (a Presto cio che non e. Livorno riguardano i falli e la le vo dar tante parole di ringraziamento, tante pastocchie, e tante bubbole, che ha da essere un diluvio. 2. Dar bubbole vale Dar chiacchiere, o Dare a credere verra da lei. — Eh, « Chi la sorte » ecc. a. 1. s. 15. p. 26. {Gh.) Stavo fra me pensando alla maniera Di credibilita. Varch. Suoc. di dispr. a sorta Gli (egli) arrivasse stasera. Red. Lett. 2. 146. {M.i Allora le vo dar tante parole di ringraziamento, tante pastocchie, e tante bubbole, che ha da essere un diluvio. 3. [t.] Chi non crede o non bada alle cose dettegli esclama con bubbole al medico, se E ringraziarlo) quando saro costi in Baldov. eli, le son bubbole! 4. [t.| Bubbole! Assol., per Rispondere.