BIFFO. Agg. [t.] Che appartiene al genere faceto. Dramma buffo. Algar. 3. 3. 296. Seria e l E 281. —Primo buffo. — Un buon e [tJ Di cosa ridicola; Chi fa, segnatam. nel dramma cantato, la parte piacevole. Onde i Fr. all Opera Italiana, Aux bouffes, e io lo sentii dire al Fauriel. [t.] Buffo comico. — Buffo canlante. (Gh.) opera? e il ballo Volgere le cose in buffo, un fuor di luogo buffoneggiare o di Agg. Algar. uomo ridicolo ; ma e piccolo torto la dovette di poi Al decoro di simili rappresentazioni introduzione dei personaggi buffi, i quali non bene allegavano co li eroi e coTIddii, e co l fare ridere fuor di tempo isconcertavano la gravita dell azione, [t.] Parte buffa. 3. [t.] D uomo che fa ridere. E buffo. 4. buffo. 2. [t.] Sost. fam.: Cosa buffa, Affare ripiglio piu o meno amorevole sia falla per ridere. [G.M.] Discorso, Libro buffo. |t.J E cosi : Gente buffa, Voi siete pur buffo. Non e tanto dispr. quanto dare dell 3. 260. (Gh.) fare non buffo. E intendesi che non o severo. C e un ridicolo atroce o stomachevole, ovvero ingegnoso e fino, dove l altra voce non cade. 5. [t.] In questo senso, tra VAgg. e il Sost. buffo e piu raro che tenore serio. E a modo piacevoleggiare.