BURATTINO. S. m. Quel Fantoccio tanti burattini fatti di cenci, con molti de quali o Personcina irrequieta, e che farse , facendogli muovere per di la, e in ogni sorte essi. (Fanf.) fr.] Forse dalla mobilita. V. anche Buratto ire senso di Bersaglio. —¦ Malm. 2. 46. (C) L detti e a fatti ai burattini, Ed agli zanni, furon le lor gite. [M.F.] Salv. Cical. Priap. in Sen. Scaramuccia. (Qui, il personaggio, la Neurosparti, cioe macchine che si tirano col filo, come i burattini. Bellin. Leti. Malp. 318. (Man.) Vengono volti (gli animi nostri) in qua e in stecchi. 2. [t.] per movimento, secondo che questo o strano di piu quel filo fa forza in loro, come se noi fossimo di cenci o di legno, e via di fili, e parlando Fig. Chi si muove, o par muoversi all altrui impulso, senza volere e consiglio proprio. Trattare gli uomini come se fossero burattini. — Certa politica pare un teatro di burattini. [Val.] Ros. Sat. 5. Con tappeto in finestra e la bertuccia Potrei giungere a stare in o pajano non solo a burattino, o Efes. 112. Si chiamano questi maschera.) 3. [t;] Uomo che contraddice con parole e con opere a giorno in piazza proprii, sicche il andare pare non di quel che fa. [t.] il senso morale abbia Ha senso piu grave quando le azioni di costui siano un baleno S io fossi caso, ma variate con goffa malizia. A. [t.] Per celia, Bambino il burattinaio rappresenta commedie e pare si muova a scatti. 5. [Val.] Detto ad uomo per dileggio. Ricciard. Fortig. 14. 47. A questi burattini... Mi vien pur voglia di levare il ruzzo. 6. [t.] Burattino. Fig. fam. Castel di burattini, ogni impresa o istituzione di mostra vana.