CA(i OTTO. S. m. Quegli che, prezzolato, assiste Cesare. Boez. Varch. 1. 4. Nov. 6. 246. (C) Gli sarebbe ruffiano, e simile. Le cui ricchezze gia s alle ruvide ammonizioni del buono amico, che alle dolci adulazioni di quei suoi nuovi cagnotti. Varch. Slor. 12. 445. Ne mancarono de suoi soldati e satelliti, chiamati oggi cagnotti. E 15. 615. Con altri spadaccini lor eagnotti. Morel. L. Cron. in Deliz. erud. tos. v. 19. p. 195. (Gli.) Adi primo di maggio ne venne preso Andrea di Mess. Piero de Pazzi e 1 Brigliaino, Traditor della patria, cagnotto di mal affare. [Sav.] Salv. Spin. corti, o loro inghiottite e trangugiate i il cagnotto, il stato migliore 1 avere Favorito, o Ministro del Principe. Lib. Son. 8. (C) Va , vivi, per le lor 11.2. Lo sgherro, il piantator Dav. Ann. 2. 44. (M.) cagnotto di casa, uomo di alla difesa cagnotti della corte. .3. [t.] prestate le orecchie aveano colla speranza e ingordigia vii cagnotto. Tac. di dadi, altrui, Bravo. Fir. 2. Per Cagnotto, anco di non principi, ma di letterati prepotenti o impacciosi, o di simile cagnaja.