COMPITO. S. m. [t.] Quel che assegnasi di lavoro da fare, o l uomo assenna a se slesso. Quasi computato Allegr. 96. ediz. Crus. [Gh.) Pensimi da Pendo. —Ho filato due pennecchi di compito.— Quanto avete di compito? — Ho fatto, finito il mio compito. = Pataff. 9. (C) Salvili. Georg. 1. (M.) Fin le ragazze che il notturno compito Filano. Onde si dice Dare il compito, Avere il compiln, Fare il compito, Rendere il compito, e sim., per Assegnare, o Fare, ecc., alcun lavoro, o opera di determinata quantita. Ovid. Pisi. (C) E convienti render il Gio. Vili. quando si e per compito, Finire A compilo. Post, avvero. commise, Il Fato mastro con parlar confuso. 2. Non uscir del compito, fig., vale Fare o Dire quello che altri ha ordinato. Salv. Granch. 5. 3. (C) Dove tu non esca Del compito che io ti daro, Non ci sara uno scrupolo al inondo..". [t.] motteggiava, che egli era ne da fare a [Val.J Ner. lavoro della scuola i Lat. Non vo, siccome mostrando una finezza (Gh.) Tosto alle prime Salvili. Pros. tos. 1. 380. di giudizio sua propria e singolare, non se ne stando al comune scolastico compito, ne deferendo a i maestri. [t.] Sprecasi oggidi questa voce in senso d Uffizio, di Ministero, e venuto fatto: ora questo 4. E fig. Avere il compito dicesi anche di Chi alcuno vale Comandargli per minuto. Non com. Tue. Dav. Ann. 14. 182. (C) A ogni poco il garriva e Anco del Sammin. 9. 12. il compito. il coltivilo, non 7. A compito, per E pure fig. poesia. 8. A ciascuna il sommamente soggetto a qualcheduno. Tac. Stor. 4. 332. (il/.) Gli darebbe bene un buon consiglio di non fare il satrapo co principi: lingua) G. A compito o a vecchio, trionfatore,... 6. 9. Adoperare, o sim., H. di computo. nella quantita. Similm. e compito di diciotto milioni di fiorin d oro. che imperio, non liberta. ii. Ridotto, o sim., a esattezza 20. 1.