Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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CUNEO

cuneo
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



CUNEO. tronco del canti, che cuneo e nominala, dalla base va diminuendo riducibili al piano inclinato. [Cont.] termina de due cunei costituenti [Gen.] Guid. Gr. lies. archi. JCont.] usalo dagli I assai vago ed di legno battuti fortemente. G. Viv. Dip. Geom. 271. (C) Comprende la meta da uno in acuto. (Mt.) Aureo Salvili. Opp. p. 422. {Mt.) 272. con essi lo membra loro, de componenti la superficie curva del mezzo cuneo sopraddetto. lai. l intero cilindro. E Cono, come apertura. La qual sottigliezza ingrossando leve opposte che hanno lo ipomoclio o sostegno Diz.: si ripone fra le Macch. I. Il cuneo, ovcro piu cunei avolti intorno ad un cilindro compongono la vite. 2. (Fis. gen.) [Gher.] E quel mezzo di potenza meccanica, al quale si riducono tulli ;/li strumenti ches adopranoper fendere, tagliare, staccare, ecc.: Cunio, Cogno, Bietta, non mai Il cuneo non e altro comune nella punta. [Cont.J Zonca, macchine semplici verso la parte opposta, e Pi;/. Mec. Guidub. del Monte, e l altro che venivan mecaniche nella questione il cuneo, la forfice, la i cunei un peso fa l officio superiore e una superficie piana metta.3. (Arche.) Presso i Romani loro. Biring. Mec. Picc. xxn. Il cuneo overo zeppa, e un istrumento di legno o di ferro, col mezo del quale siamo mirabilmente qual si vogli ben piccola [Coni.] In legni grossi. Perche da una parte e cosi angusto e sottile, che gl entra in aiutati nel angolare. (Mt.) 7. leggesi in qualche che due Pallad. Gen. 16. (M.) Il finalmente in buona grossezza. Ha da due bande una superficie essercito ordinato in forma cunea quali due superficie non sono forza d Agg. Tari. Ques. son congiunte insieme da due superficie triangolari che terminano nella detta il conio del legno, unto travi, e detti cerchi a poco a poco, termina S. m. (Geom.) Figura solida per lo mezzo e 1 cuneo del l^gno, cioe angustia. Nella parte totalmente li di nHc vi si l certi legami fortissimi e sottilissimi, una schiera a tre canti in battaglia ordinala. Vegas. 3i. (M.) In ischiera ili tre mandorlo si fori geometrica, che la della schiera si disponga. fCont.] CU. Tipocosm. I65. L antiguardia, la battaglia, la retroguardia, le file, il far ala, far il quadro, il rombo, 17. afferma, ordinario , che sega, i corni... far giornata. i. Per sorla di Tormento Serlio, Arch. vii. 78. S Descr. Appar. Comed. 25. che il cuneo nel fendere per altra fra era quasi della spezie della minugia, che s adoperavano a tormentare i colpevoli, in guisa stringendo L uno 107. v. Aristotele nelle questioni quasi ad unirsi. S. (Cast.) [Gont.] Zeppa usata per fermare. fra di due levi; contrarie 10. S erano posti i cunei di grosse pietre bisogno equidistanti, ma Inv. lnd. Di quadrangulare. molli cunei opportuno all effetto bramato. = (Archi.) due passaggi, a motivo della archi tellina le bozze degli Si averi un cuneo parabolico cunei erano ima all l (Gh.) antichi. Bast. Boss. osservera de gli archi siano talmente compartiti, le divisioni de i cunei, la quarta parte piu larga de gli altri. Barbaro, Arch. Vitr. 305. L opera rustica, dove sopra le porte in molti luoghi, dove faceva in arco si serrano, e le bugne, che cosi chiamo che quel di mezzo sia rispondeno al centro. Eran cosi detti ne teatri ed anfiteatri romani, gli spazii tra Cunei diconsi dagli scrittori d loro forma fender i travi, ed altri fra di loro Fon. D. Ob. Fabbr. 1. che avantaggio saria un piana quadrangolare oblonga ; le quando che i nemici non sapesscno constituir la forlicc.