DAWAI1K. [T.] V. a.,Nel senso del lat. aureo, di Condannare in yen. E appena del verso. Bocc. Non. 18. 13. (C) A perpetuo esilio lui anima del marchese Ugo. [Camp.] Svet. Ad opus. I. Oggidi non damnet labor, aut quo vergai del 1 Col Di. [t.] Lorenzino 95. (Man.) Nell esilio. Qui aff. al gen. di suprema, non l anima o l uomo e il danno estremo, giacche Damnum da Demo, e il cosi intenderlo, ascoltarlo, neppur vederlo. Bocc. della fruizione dell Ente. ma dell intelletto, dura a 10. Ar. Fui: 24. In parte V. colpa sua danna l uomo. Virg. Caput damnaverat orco. La locuz. compiuta e Dannare l uomo, l anima sua, alla pena. G. al cristiano, e in quel A simile pena era dannata l e questo libro, ma che non Inf. 5. Intesi che per desiderio del cielo e dannati i peecator (C) Dannano l nocivi, il medico mi danna. per eli. dicesi Dannare piu gastigo ; e perche ; e ass. Dannare, [t.] Polrebbesi anco Dannato dell anima, come Ces. Capitis, e nell anima, come Ad Herenn. Capite. Anche Dannare nella pena, nel tormento, in inferno ; = come in Tac. Dav. Ann. finita la prova terrena, allapena // piu com. e l ass. Tratt. Ben. Viv. 6. (C) Essere giudicato e fa di dannarla. [t.] La scrive Farla riuscir male. Arch. St. bella e onesta, quando uomo fugge il male intorno a checchessia, Spendervi attorno neente per in cui era errore, si a cosi loro sovrasta di dannarsi. E di Dio. 3. o Farebbe dannare uno, Gli danna. — Essere dannato dalla Giustizia imperscrutabile, dalla legge, dall sempl. Riprovare in Cic, e dello che i Discepoli di G. C. sederanno giudici delle genti; cosi, per estens., D. (3. 19.) dice che l infedele d Etiopia dannera certi Cristiani, cioe li condannera coll esempio suo ; che riconobbe e opero il giusto, avendo pur tanto meno ajuli di Grazia. 4. Giudicare altri degno di dannazione, arrogando a ^ Bocc. Nov. 27. 20. superno, [t.] Certi uomini pii sono troppo corrivi a dannare i suoi prossimi. 5. dannarsi. = Alleg. 308. (C) propria, vale e Cader nella pena morendo, e Fare, vivendo, cose degne di dannazione. Dani. Par. 7. (C) Dannando se, danno tutta sua prole (Adamo). meritala; perche questa e pena Condanna. o travaglio. (C) [t.] nei seg. ; ma non fatto tormento Eran per amore 26. [G.M.j E I. 10. Il giurare il falso e un porre l anima propria in era di pena pecuniaria. Quintil. Dannare l anima 6. Quegli o Quello eh e cagione e cagione di grave enf. Mi far dannare l al male; o dannato, comincia e dubita, ella 4. 2. 3. (C) di Locuz. mal fare, Non e che che il senso relig. pondere lethum. 7. Iperb. nel senso di Danneggiare. Libr. dannarono. D. si danni, come di dannazione. [t.] Un anima Segner. Crist. Instr. 1.5 25. impazienza danna l altra traendola anima. [G.M.j Dannarsi, Affaticarsi mollo e fa il bene, non cure penose. S e dannato tre pagina di Platone. 8. per intendere una giorni Reprobo dicesi per Dannato; e Dannare ha senso del ordine delle cose. Siccome e Piu Del gran pericolo che e ormai com. Galil. Leti. Mad. 5. (C) Propongo non che non si danni, i suoi discendenti [t.] L eterno Giudice vorrehhon essi, senza condannalo perde il bene privalo Nov. 41. 2. Sen. Ben. Varch. (i. 37. Tratt. Gov. Fam. 51. (Man.) [t.] Prov. Tose. 301. Ben danna quello che dinanzi e Quem ha se, con sua voce, dannare. se l autorita del giudizio carnali Che la ragion sommettono i malvagi guadagni. Ar. Sai. 1. Cibi... che tutti, Come usura e al talento. Ma Condannare lo spirilo libero, 4. Ap. Pref. Mi dannano di poco animo. [Camp.| t Mei. ix. Ella al die del giudizio. E e danna, e disegna e disfa e riunita (damnatque tabellas). 9. t Nel preced. s accosta al senso di Cancellare di conti o partite. Bocc. Nov. 71. 8. (C) E ass. Nov. ant. 21. 2. Pallad. Gemi. essere, Senso aff. in qualche questo senso si riaccosta all orig. di Demo, comequando in Sen. Creditor damnatur. Forse il primo uso del lai. Damnare evidente pericolo di Dannarsi, A multa. i Dannare a serpicella, dicevasi quando la scrittura, paura d esser dannato, ma dannava con frego torto. V. Vlnd. delle Nov. Ant. a questa voce. (Man.) 10. i Di danno piu espressam. fum. Cosa o Pers. Fa Cat. 1. 2. § 24. p. 40. (Gh.) Piu lievemente dire e sim. in Virg. proveduto (levius laedit quidquid praevidimus ante) i Dannare un impresa, 7. Allora e la vita 4. 2.