DIFFAMARE. V. a. [t.] Spargere beni. Gr. S. Gir. D. Vit. che niuna persona el sappia. d Infamare. Questo dicesi mala fama d altrui, non di tale o tale atto altri fauno mai giuaicueğ4. lo piu di pers. E in Tac. = Lib. Pred. (C) Fu diffamato e accusato al suo 58. Chi mal cerca fama, suo anco de luoghi, o La carita si per Essere diffamato per una ischernisce altrui, e non diffama persona. Dani. Salm. 3. (Mt.) E quegli ch Era grave d Infamare. Prov. Tose. fuore, el diffamarono (il Ho seguitato allora i tuoi conforti. [t.] Diffamare anco nell opinione di pochi, o , per estens., d uno. Vang. ai benefattor fan torti Mi lui. 2. [t.] Di se medesimo sempre ottenendo l Essere vituperalo, diffamato presso di essendo signore, che egli guastava i se stesso diffama. 5. E N. ass. Dant. Conv. 59. (C) E questi non solamente passionati mal giudicano, ma diffamando, ayli notato d infamia. Diffamare, e pacifica e buona, non persona o per una cosa. intento. Ma quelli, vanno diffamando, sol sua cagione. Vii. Plut. (C) E questa sirocchia di Catc fu diffamata per Cesare. 5. t Diffamare si trova anche detto dagli antichi per Divulgare in buon senso, ma non e da imitare. ; ma sempre men stato screditalo o infamato pubblicassero e diffamassero come Santo. [Camp.] Om. S. Gio. Gris. Guardate bene SS. Pad. 1. 86. meno E (M.) Non lo per perch io miracolo di G. C.) per tutta quella terra.