Il Dizionario della Lingua Italiana di Niccolò Tommaseo
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DIGIUNARE

digiunare
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©   F . B O N O M I   2 0 0 6 - T U T T I   I   D I R I T T I   R I S E R V A T I



DIGIUNARE. [T.] V. n. e anche Att. Astenersi da tutti o do cerli cibi per alcun tempo oltre al solito, con intento relig. Jejunare e di soli gli aut. eccl. 235. Chi vuol goder la balbuziendo ancor, digiuna, Che poi... t Ciunare e in Guitt. Leti. 49. e nel Tratt. Ben. Viv. 26.; e nel dial. ven. Zunar. = Bocc. Nov. 1. 16. (Man.) Ogni settimana tre di almeno fosse uso di digiunare in pane e in acqua. Maestruzz. 2. 25. (C) [t.] Anco: A pane e acqua. Vana. (Il Fariseo) Digiuno due volle nel sabato. Altri Farisei domandano perche i Discepoli di Gesu non digiunano. Egli risponde che il tempo verra. Vang. Noi digiuniamo frequentemente. [Camp.] Fr. Giord. Tratt. Non dei digiunare tanto, ne fare si aspra penitenza che tu vegni meno; ma dei Anche le piccole trasgressioni rompono corpo tuo si possa sostenere, M ha fatto lungamente digiunare. L). 3.27. E tal, avessero pure digiuni relig. [t.] (sprezzera ogni osservanza). = Bocc. Nov. 1.16. (C) Digiuna per divozione, [t.] Digiunare per tale o tal festa, Digiunare a Dio, cioe. 1. Att. [Camp.] (Man.) Non ho digiunato e per pompa. Ass., e di digiuno austero Chiesa. JVon com., ne qui per cerimonia o per Io ho cerco tutta la Cristianita, e in tutte le ed acqua. Modo bibl. e digiunata che qui. — Cron. Veli. 92. (Man.) Essendo la quaresima, la digiunai tutta, [t.] Digiunare tutta la quaresima puo essere e att. e neutr. = Cosi Confess. Div. 17. Fr. Giord. umani riguardi o di che comanda la Santa e di semplice astinenza. Non e alt,., ma neut. per eli. Castigl. Corteg. 1. 223. (Gh.) [Camp.] Fior. S.Frane. D altro tempo, sempre tre di della settimana, digiunava pane parti di peccato e di male ai conforto o cosa desiderata qualsiasi: fatti, e sim. [Giust.] Om. S. Greg. 10. Or digiunaste voi digiuno a me? 3. [t.] Prov. Di senso com. agli usi not. Chi spilluzzica, non digiuna, digiunare a modo, sicche il l osservanza della legge. Prov. Tose. 270. Chi digiuna e altro ben non fa, Avanza il pane, e a casa il diavolo va. E ivi: Chi digiuna e buono, e chi perdona e migliore. E ; sebbene anco i Pagani festa, digiuni la vigilia. (Ogni piacere o riposo dev essere meritalo.) t Prov. Di chi si marita o s ammoglia bene. [Fanf.] Sassett. Lett. 156. Avete avuto dota da contentarvi : marito o buona moglie ci capitale, e che si puo dire che la vostra consorte digiunasse la vigilia di S. Caterina. — Forse come a vergine delle piu celebri e dotta: e a trovare buon sebbene voi siate un buon vuole ispirazione di sapienza. 0 forse dallo sposalizio di Caterina rappresentato in piu quadri Santa ; perch ella trovi l ottimo degli sposi. = Di marito fortunato. Geli. Sport. 5. 5. (C) Fir. Lue. i. i. i. Trasl. in senso mor. Gr. S. Gir. 34. (C) Digiunare di tutti li peccati. E 67. Devemo digiunare (la quaresima) e meglio anal. opere fare. A questo modo, non usit. V. usi piu vivi nel §6. Si. Per semplicemente Non mangiare, Star digiuno. Bocc. Nov. 7. 10. (C) Camminato avea, e uso non era di digiunare. D. 2. 23. Non credo che cosi... Erisilton si fosse fatto secco Per digiunar. (Di fame rabbiosa mandatagli da Celesti per pena.) [t.] Prov. Tose. 306. Assai digiuna, chi mal mangia — Quell 6. Trasl. piu gen., d — Egli ha mangialo troppo, convien farlo digiunare. avaro fa digiunare la servitu. ogni privazione. Omel. S. Greg. i. 177. (C) Quegli il quale ora non e ricreato di questo spirito, senza dubbio digiunera dalla refezione dell eterno convito. [t.] Cosi fam. Di chi fa mancar lettere, notizie o libri, o piacere o coni. Combattere la battaglia, Far [t.] Digiunare poco o nulla. — Volete farmi digiunare. [t.] E in questo e nel primo senso pr., col Di. Digiunare di tale o tal cibo, Di tale o tal cosa. In Tert. col dal.