DILEGUARE. V. n. pass. Allontanarsi, Fu (/gir con gran prestezza, e Quasi sparire, [t.] Lo derivano da Deliquare; da cosa 24. 72. Cosi a forma di prima, e movendosi via. Deliqueo e Deliquesco, aurei lat. E anco Deliquare, Versar liquore. Anco uff. a Dilevarsi. Fr. Delayer. = Bocc. 6. Si dice talvolta ti giuro, per questo modo il mondo, o morire in prigione io mi dileguero. Dani. Inf. 9. Come qualtu donata m avrai, che Biscia per l acqua si deliguan 2. ma sol di lucerna, come da corda cocca. Pallad. E in quella salute la le rane il buco, e muor la talpa, o ella si dilegua. [G.M.J Tass. Gerus. Ella (Erminia) dagli occhi altrui pur si sdegno, Ch ogni alma infiamma ch altri la segua. (Tom.) D. 2. li. Fuggia come tuon che si dilegua Se E Ott. 1.1. Lume si, Fig. pace avra suo regno. 8-. e frega, ogni male si dilegua. (Vero lo credon taluni anco dell unger le mani con regali, e del fregare adulando.) 3. Per Sciogliersi, Liquefarsi. Come sarebbe possibile che tu Segner. Mann. Febb.*3. 3. (M.) non ti dileguassi in amaro pianto. 4. Si Dileguarsi dal mondo, Andarsene. Vit. di cose morali. Peti: son. E qualunque infermitade si toccasse colle predette vestimenta, o alcuna loro parte, incontanente si dileguava via, e rimaneva l uomo libero. 5. dice Dileguarsi via per Cessare, per Fuggire i luoghi lontani, Allontanarsi in modo che se ne perda la traccia. Frane. Sacch. Nov. 148. (M.) Mi converra delle due cose farne l una : o dileguarmi dal fumo riempie innanzi alla nimica (lat. fugere in soverchio ornai ed ogni petto (C) Io SS. Pad. 2. 287. (M.) il. (C) E s i lio alcun dolce, e dopo tanti amari, Che per disdegno il gusto si dilegua. Ar. Fur. che si strugge, scomparendo dalla prieghi dell altra l ira ultrice Di cor fugge a Zerbino e si dilegua. Sannaz. Arcad. Egl. 6. L invidia, figliuol mio, se stessa macera, E si dilegua come agnel per fascino. 7. E N. ass. Tass. Rim. Eroich. Son. 43. (M.) Dileguando dalle guance il sangue. Chiabr. Fest. 1. Per opra sua dileguera lo dilegua, Ed e finibus terrae). Nov. 19. 22. indura, E fra noi bella [t.] Prov. Tose. 291. Ungi V. att. Mandar in dileguo, Disperdere. (Fanf.) Segner. Mann. Gemi. 28. 4. (M.) Un diluvio di fuoco cosi peggiore ti cada addosso per tutti i secoli, senza che mai ti dilegui, senza che inai ti distrugga. subito la nuvola scoscende. tutte. E 17. Si dileguo la qual non puo dileguarci affatto le tenebre della mente. Dav. Vit. Ag)ic. § 29. Questi (figliuoli) ci son fitti nelle milizie e dileguati a servile (cioe, mandati in, dilequo. Il lat. ha servituri auferuntur).