DINASTA. [T.] S. m. In ant. era Principe di picciolo Stato e debole, all ombra di potentato maggiore. Aureo lat., ma di forma pretta gr., da Auvajxai, Potere; e AuvajM?. [t.] I dinasti d loro famiglia. Una dinastia, i di Roma o de Parti, e quel che ora chiamano Protettorato e cosa vecchia, quasi ¦tome l ombra degli alberi e 53. /Viari.) Un dinasta, dei dinasti senza dinastia, cioe herardesca. Qui usato propriam. secondo libere. Cic. Gli altri re e tetrarchi e dinasti. questo e un bel privilegio re, tetrarchi, dinasti. Nep. Dinasta di Paflagonia (lo chiama anche re). Ha per lo piu mal senso. Uden. Nis. 5. l uggia. Nep. Donativi offertigli di religione, forse duro alla compassione. t Targ. Toh. G. Viag. i. 246. (Gh.) Dopo lo stabilimento de Longobardi in Italia, ei fu posseduto (il castello di Campiglio) da certi particolari dinasti co l titolo di Conti, i quali forse erano della famiglia G dinasti, e da citta l orig.; ma un signorotto ora non si direbbe Dinasta se non per iperb. o siasi, d una dinastia che per iron. [t.] Uno, qualunque governi o abbia governato assolutamente, pub dirsi Dinasta. C e barbaro da re, da senza successione di governanti della Asia governavano all ombra o e anche Ces. Riscosse grosse con potenza assoluta e umanamente, sarebbe Una dinastia senza dinasti. — Non soffre il femm., cui principi tutti reggessero non taglie da del bel sesso.