ESENZIONE. S. f. Privilegio che dispensa da alcuna obbligazione. (C) Aureo lat. (Tom.) L esenzione eccettua dal comune dovere. = But. Inf. 3. (C) Avevano... (Tom.) E privilegio, per delti lor Comuni, come Religiosi. Fir. As. 94. E mi pareva pur giusto oggimai, per esser debole e zoppo concedente, i meriti dell esente, cagionevole, esenzione dalla milizia asinina. Tue. Dav. Ann. 13. 179. Puo avere per causa la esenzione, fuorche ne traffichi de mercatanti. [t.[ Car. Lett. Fara. 1. 381. Non mancate di riceverli tutti come vostri fratelli, e come cari sudditi che ci sono, con e concessione del papa. 8. ed esenzioni privilegio che dispensa da spesa (Tom.) Specie di Esenzione oro. 7. (Tom.) L Concedere un esenzione, ottenerla, goderla. 2. Dare esenzione vale Esentare. Buon. Fier. 2. i. 18. (M.)Io l crederei, S oggi, e piu giorni prima, Esenzion non si fusse a mercatanti Data delle gabelle, Confuso e darsi per si fatte fiere. 5. franchigia ed Per Privazione. Pallav. Del dato a individui. 4. (Tom.) Ogni immunita e esenzione, ma non viceversa. a. suoi la detta esenzione (da dalle fazioni lo piu, e mezzo morto, meritar come le sue forze, fia a procurare e avere difetti. (Tom.) Comprende ogni genere di doveri e di pesi. esenzione degli utile Is sue incapacita, i dell odioso. 6. Tom.) Esenzione dalle imposte. T.l che godete voi medesimi. o servizio o altra cosa gravosa. [Cont.] Stat. Fior. Catini, ili. 24. Possano (i compagni) spendere per compiere le dette cose, in ogni cosa che ordini monastici dalla Puo avere [Tom.) A soldati si esenzione ogni imposta, procurazioni, e spese) insino in quantita di dugenlo fiorini d dalla milizia, dalla leva t.J — e 17. p. 49. in dei vescovi partecipazione di tutte quelle abilita mantenesse l bonta gratuita del Bene. I. 1. par. 1. Puo essere temporanea. — giurisdizione principio. (Gh.) Esenzione dal dolore.