FAMIGLIO. [T.] S. m. Chi 12. Erano tuttio morti o senso ora non coni., 6. 80. Piu tristo d d Servo. Ma potrebbe cadere ebbe gli usi trasl. di usi stor. Segner. Mann. di frode. 2. Di sbirri, l uccel, la tua, quando, comandando al tuo famiglio domestico qualche cosa, di risponderti che non la egli non tema in pubblico vuole eseguire! (Qui vedesi l orig. della eli. Domestico sost.) Frane. Sacch. Nov. 59. (C) Bocc. Introd. serve in famiglia. In questo infermi, o si di famigli rimasi stremi, che oficio alcuno non potevan fare. E 67. 5. E 48. 13. [Val.] Pucc. Centil. 22. 75. Iscrisse a Carlo, e mandogli un famiglio. [Val.] t Furtuj. Ricciard. 25. 33. Arimodia, Non veggendo tornare il 2. (Man.) Che confusione e che a portar fogli invia), Teme Febbr. 13. suo famiglio (Dico imperiale e reale famiglia, che famigli, Che quivi fatti avea poeta: Non omnis moriar. Malm. 10. 45. (C) E poi comanda a un branco di puo dire di se, col venir di corte, Che di lor mano l animai si pigli. E 3. i. E nemai nel ling. scritto, segnatam. un famiglio d Otto, [t.] In alcuni luoghi II servente del Municipio ; altrove Fante.