FARETRA. S. f. Ajf. al gr. Ģerpa. Turcasso, Guaina, dove si portano le frecce. Non e che lai. Dant. Rim. 23. (C) o del verso. Nel gr. e nel lai. la seconda sillaba e coni. quel che inver di noi del ling. slor. e erud. Non esce di faretra Saetta faretra. [F.T-s.] Tass. Lelt. Giom. Petr. cap. 5. Queste gli strali, E la faretra e l arco avean spezzato A quel protervo. [B.] Ar. Fur. 7. 12. 2. Trasl. Petr. cap. 10. (C) E Nell it. sempre lunga. Aureo divenne petra, Porfirio, che d acuti sillogismi Empie la dialettica che giammai la colga ignuda. 2. 3. [Val.] t Uscir di faretra, fig. Detto d uomo. Uscir dalla terra natale, Uscir pel mondo. Modo strano. Pucc. Centil. 1. 17. E quivi tre figliuoli ebhe dell Etra, Italo, Dardano, Sicano, i quali Udirai come usciron di faretra.