FESCENNINO. [T.] Ag^g. Da Fescennio o Fescennia, ch era citta deWEtruria Etruria, con altri riti e di Falena. Dicesi di verso e di canto, usalo forse in prima per della Fescennina licenza, Catullo chiama deprecazione d ogni mala influenza: poi, corrotti i costumi, ci si sara trovata malizia, e piu in cui dominava il trocheo; orientale, sul Tevere, al settentrione consuetudini , passarono tali cantari a Roma, forse quand erano ancora innocenti. V. Fascino, § 2. [t.] Il verso fescennino chiama Liv. Incomposto e rozzo. in citta, trascorso alle oscene. accennando le ingiurie che in versi alterni si scagliavano i rustici, com usa per chiasso tuttavia. Dalle parole basse si sara poi, massime Hor. tocca rimuovere il fascino, anzi per quel verso Procace. Cantavansi nelle nozze e ne trion/i. 2. Aveva il suo metro, e piu sopraggiunta. D licenziosa. [Sav.] Corsin. Torr. 13. una breve [t.] In Cat. vale Buffone, Osceno, Maledico. alla danza. tra due lunghe. [t.] Macr. l ha sost. Calp. FI. Cantare fescennini. 5. [t.] In Diom. Piede che si accompagnasse 4. Per estens., ogni poesia prova fescennino, che ha 52. Versi di quei che molli e lascivetti, Fescennini per tulto oggi son detli. {Ma peggio che molli.) [Cast.] A quello di S. Rosa, Sat.: Versi fescennini, il Salvim noia Denominati dal loro inventore Fescennio. [t.] Meglio, dal luogo; come le salsiccie nel Ven. tuttavia dette Lucamene; che non le faceva Lucano. [Cast.] Borgh. Poes. compi, p, 160. Non qual (canto) fral orgie strepita Di fescennine sale. [t.] Per estens. Liberta fescennina, Licenza del male invereconda.