164.) Ringrazio con un ghigno Stalo di cio che e fino, squisito, ottimo nel suo genere, e usasi cosi nel e trovasi sovente applicato all finezze della nostra lingua. 5. scelta finezza di vezzi di quell innamorato serpentello. poco giova. [t.| Dom. Gov. Fam. p. 116. Chi vuole determinare se l oro e fine, o foglie. E altrove : Le annovera i gradi dal procacciare... 6. Per Sottigliezza. Magai. Lett. 3. (Mt.) Un velo formato di minutissime gocciole d si dice pennello fino, bulino (toltane la maggior amore. Ar. Tur. e, o i vetri attorniati dal ghiaccio.3. Parlandosi di gusto, giudizio, ingegno vale Squisitezza, Acume, e sim. Pros. Fior. intendendo l ultime finezze dell f. Qualita e il marito (Gh.) Di quanto felice memoria fosse da Dio dotato [il Tasso), quale prontezza ad apprendere, proprio, come nel fig. Ar. finezza di giudizio possedesse, colui sempre l amarci, il proteggerci, al Pontefice tuttavia che queste e gentilezza nel dire, e cosi nel disegno e tocco, come nel tono, fon cui e condotto un lavoro sia di pennello, accessibili ai guastamestieri. Red. riveriti e da lui In Turino hanno aperta un Ancorche non ci fosse la finezza, ed una certa grazia,..., e certe pulitezze nell intaccar le quanto manca da sua finezza, prime sono condotte con una certa finezza e diligenza e ne sminuzzano le finezze. da presso e da lontano. 23. 21. Tante finezze estreme grosso.) [t.] Salv. Infarin. Sec. 165. Che le (membra dell II. 16. FINEZZA. S. 6. finezza nel Furioso dell Ariosto... ho dimostrato die vano sarebbe Onde umore, e facci questa fam. 2. 50. Non par. 1. v. 1. Oruz. arte, investigire, qual Amore, all Ossequio, gentili finezze dagli peso, di quanto peso era sim.; di fino. ^= Vasar. (il/.) Accademia di lingua Toscana incredibile, a da esser vedute [Toc] Fted. Leti, i. 137. Le gentilissime Poesie Anacreontiche di V. S. lllustriss... non rassembrano composte in virtuoso che cosi bene maneggia della Toscana, e da un uomo, che non solamente abbia nativa la lingua, ma che tanta ambizione mi professo... Tale lungo studio le piu topici, sia di bulino. ispeciali privilegi «stimare, che... i. il Critici piu severi. = Red. Leti. fam. 3. 256. (Man.) Ho ardito di presentare Prose Toscane ad un Parigi, ma nel bel mezzo le tur. 30. 59. (C) Quivi [Cors.J Per Sottigliezza di mente, Accortezza. Pallav. Stor. Conc. 10. 16. 3. Non parve B. A.) [Mil.j Delicatezza, grazia finezze di stato il disobbligassero o veramente carati. 2. Per Squisitezza, Perfezione; quale acutezza in si rigira pe Leti. fam. 2. 208. dissimile una finezza. Salviti. Annot. Marat. Perf. Cr. (Et.) Luogo veramente distinto da (Mi) Torna bene che tu non punto guardato con particolare Atto di cortesia delicata, perche Ed un condurre amore a piu finezza. Magai. Leti. A rassegnarle la finezza di quell immutabile osservanza, nella quale con ne abbia apprese ancora con gli sara sapra del miglior secolo, e da darci merito della finezza del nostro ossequio. Degli atti. [G.M.] Segner. Crist. Inslr. 3. (Qui opposto a Tirato di di carita. 7. [t.] finezza d finezza) dall appannamento che fanno pare, segno di schietta benevolenza. = Magai. Leti. Dio con il ripeterlo. [t.] Magai. Leti. persona verso l altra. S. Poes. 1. 137. (Ven. 1748). 0 pure per fare questa finezza d adoprarsi da se medesimi in fare ai forestieri amorevolezza. Gozz. Osserv. (Bibl. Enc. argomento) stieno in tutta p. 110. ediz. 1061. della finezza, ed egli ghigno verso lei, quasi dicesse: vedi se io so essere gentile? [G.M.] Segner. Crist. Instr. 2. 2. 10. Agrippa, tenuto per sei mesi prigione da Tiberio imperatore, fu daCajo, successore all impero, rimesso in liberta, con l E iron. [L.B.] Mi faccia di dargli in dono una catena d oro di tanto Autori piu luoghi o la catena di ferro, con cui era stato si duramente legato. Col Di e l inf. [Fanf.] Mi faccia la finezza di scrivermi un verso. aggiunta di questa finezza, cioe, la finezza di smettere con coleste caricature. Red. Vip. 1. 85. (C) Non voglio tralasciar di ridurvi in mente... le finezze affettuose ed i teneri metallo, E ben condutta tempra Pros. Fior. Salvin. Lett. 4. 1. 286. (Man.) Sapete che espressioni e che finezze vi fece.