GROSSO. S. m. Sorta di piccola moneta d argento che maravedis..., per Fiandra a grossi regni dove corre ; che anche fu detto Grossone. Moneta, cosi detta perche coniata dopo l altra che vale la sua meta. Sost. in altro senso gli aurei Lat. — Bocc. 2. 3. Va in mercato, aver potuto fare che ella da lui prendesse tanto, che valesse un grosso. Burch. Nov. 80. 15. (C) Senza Giorgin, tien qui un grosso, Togli una libbra e mezzo di castrone. Dav. Uamb. 97. l e un quattrin nero fanno Ita diverso valore secondo i di 72 allo scudo. Bern. Quell io, che senza pur nella borsa lasciarmi cercare, Che io non mi trovo, onde cenare, un grosso. Varch. Stor. 9. 264. Quattro crazie er Ispagna si cambia a un grosso, il quale si chiama ancora Grossone. [Tor. j Capar. R. p. 151. Per notar quanto pan si dava al grosso. E pag. 336. Ori. 2. 19. 47. E buscarmi un grosso Servii gia un uom che... 2. [t.] Di pers. da poco. Prov. Tose. 246. Non vale un grosso.