degli amatori delle cose d arte; cio nondimeno, siccome fa caso. E Salvin. Annot. ivi. questa facolta per Torr. 3. 38. Non vogl sentire le cose piarevoti, il gusto e innestando a tempo e con dono della natura preziosissimi). Congiunto al genio forma l artista perfetto. [T.] Col Per dice l Inclinazione felice, non sempre il sentimento educato. Gusto per l arte. [Gont.J Mont. Dial. Vort. 100. Spieghiamo prima insieme bisogna ch avesse molto esser slata disegnata e descritta da molto pratico ed ingegnoso (/«H Inosandra percha. [t] A molto spesso trovato fra questi vortici, e che la figura che egli dice buon gusto di disegno. [t.I G. Gozz. 15. (C) — Vihuola per Si dice che un opera Dalla L. Declino, Dechinare, Chino. che in un opera a volendo nominare la Stiacciata, distinguere un opera e di buon percio (gli Accademici fiorentini) hanno trovano in essa quelle grazie e quelle gentilezze che piacciono agli amatori dell arte, [t.] Lavorato con gusto. [Mil.] Gusto avvelenato di quei libretti che e si dice Fare nel gusto di Tiziano, di Paolo Veronese, del Rubens, del Rembrandt, per esprimere il Fare alla maniera di tali maestri. Gusto — Talvolta gli H de d altri tempi. Salviti. Disc. (HI.) Riscegliendo quelle frasi che o tra quelle Zibald. Andr. furono i end. accennano all origine della si disdicono, anche col nostro tempo s in voga, come gioje, e stelle, anche per l artista un discernimento alcuna del guslo antico. GUSTOSAMENTE. Avv. Da Gustoso. Con guslo, Con piacere. (C) [t.] Gustosamente mangiare 2. Della cagione dell esser gustoso. Vivanda d ore e di scudi [t.] Parlare, Raccontare gustosamente. Commutazioni della C. [t.] Da Saint. (C) Gustosamente, anzi saporitissimamente godono di questi beni eternali. GUSTOSISSIMAMENTE. Avv. Superi, di Gustosamente. Cr. alla voc. Saporitissimamente. (M.) GUSTOSISSIMO. e vocale soffre aferesi Hurra e Urrah.L ortografia piu questa medicina non ee gustosissima, almeno ella si non ee fastidiosa. che sono accordano, e alla bevandinc gustosissime. 2. Fiq. [t.] Gustosissima narrazione. GUSTOSITA. 2. [t.] Che pronunziasi colla Gustoso. Nel pr. Di cibo. 2. Fig. Quintil., Gracci per Gracchi. E che tenga dello scherzevole. GUSTOSO. Agg. Piacevole al gusto, Grato al palato.*(Fanf.) [t.J Cibo, Liquore gustoso. Poco, Punto gustoso. Salvin. Pros. Tose. 1. 514. Dolcezza pop., ubbidiente alle leggi dell Che apporta gusto, Che diletta. Segner. Pred. i. 8. (C) Istaccare risolutamente le labbra dal calice proponimento un acca, un fio. marinaro , che s era Buon. Fier. come Hebris gli ant. Lat. ogni altro A portar fuor cosi gustoso altre lingue: e bisogna pure (Mt.) Dallo spagnuolo gustoso, non si trovando questa voce negli masch. il cui sing. finisce parola e ben vero che gustosa. Bald. Notiz. Dis. Dee. in. 202. Era poi cosa gustosa fuor d ogni credere il vedere quando egli talvolta teneva al naturale i contadini, [t.] Maniera gustosa di narrare. lo ha per avventura attinto 3. [t.] Trasl. di pers. Gomma gotta in Gomma. GITTO. fare sia piacevole. E di piante cosi chiamata da a Ridicolo.i. [Val ] Delizioso. AEtherius. Ululo, che parrebbe doversi di quell altezza delti secreti i GliTTA. S. f. [Camp.] Goccia, Gocciola. Aureo al. Med. Pass. G. C. Come ando all orto ad orare, e come per lo terrore sudo gutte di due sensi diversi di Ne, S. Greg. Mor. Noi polemo dire, die per rispetto li» vita tua viepiu gustosa. suoi, sia a guisa d una gotta di rugiada celestiale. 2. [Camp.] da S. Ciampi, abbondano le 44. Mirra e gutta e cassia sono nel tuo gl It. tutti De 86. R 1 mio fratello e a me un fascerello di gutta o di stillagutta d unguento cassia di nel Machiav. V. es. in t Serlio, Ardi. IH. 64. Benche nel od anco che la pronunzia triglifi, ne le a facile, e risparmiar tempo e l epistilio, ne sotto la corona i fulmini, ne le gutte; nondimeno se gli puo dire opera dorica. GUTTAPERCA. S. f. (Chino.) [Sei.] Sostanza che, viene dalla China e da Romeo, ed ha somiglianza colla gomma elastica, e si usa per farne lavori aventi questa si reputa per nulla. E contenuta nel sugo discendente sono a voi si gustosi. altro dei sughi analoghi. V. acqua o altro liquore i a quella ineau aspirata che [Camp.] Per Gocciolare, e e Non hahbiate paura. Stor. Guttare, Ed anche questo lo volete Man. K, se sbandirlo o no Lo licore di quello balsamo... gutticchiando discendeva dentro lo cerbero... GUTTIFERE. Agg. e S. f. plur. in un volume viene a Th ; perche Jussieuperche alcune delle specie che togliendo via la I, e gomma gotta, o se non Nelle camp, tose, il abboccata il cui sonetto dell Aretino, e in Rnmit. ne anco le gutte, conto. di Vaso da cui le materie liquide si cavano a gocce. Veti. Colt. 13. (C) Vedesi ancora in Roma scolpito ne marmi antichi con gli altri strumenti delle stufe un servo che tiene in mano un vasetto da olio, il quale medicamento. E Marchiare da Marciare; versa sopra le spalle dei suo signore, lavato che s era; il qual vaso per pronunzia bella la lettera con che Ani. 33. Tenendo essa nella sinistra il gutto, o picciolo vaso ad un ansa, dal quale ha versato il Tose, fanno sentire troppo la Quasi volesse accennare all orig. d arte. dal vaso maggiore. GUTTURALE. Agg. com. Attenente alla gola. (Fanf.) Guttur, aureo lai.; Gutturosus, in altro senso, Hip. dall alfabeto il., di che voce in Plin.; Guttutus, in voi. col il medesimo suono di quelli denti la lingua, diverse; e gli aurei scrivono invece di Parrochi; come i dalle Dentali, e altre. Suono gutturale, anche inarticolato.— Sahin. Disc. 222. (M.) E strano veramente il carattere ebraico..., l aspra e gutturale pronunzia, il ridurre i verbi al su» tema, o principale radice. E Pros. Tose. 2. 135. All aspirazione densa e gutturale danno corpo Anima non rianima quando l S. m. Il difetto di pronunziare gutturalmente. (Fanf.) Benvoglien. in Delti. Erud. tos. 2. 202. (Gh.) Perche il gutturalismo s ajuta per lo piu co le doppie consonanti, gusto, per significare che si prescelti i testi che raddoppiano le consonanti. GUTTURALMENTE. Avv. Da Gutturale. Colla gola. In gola. Lami. Ant. (Mi.) Popoli che con molte aspirazioni e gutturalmente favellassero, quali Inventavano certe Trasl. non pochi. 5. nel mare Jonio-fara di Jonie diventare Hionie quelle acque, dimostra come gli stessi Latini avessero piu delicate varieta di questo eglino chiamavano gullo. un Ch, ma che lo Nihil come se ci fosse [Tor.]Zannon. noi pronunziano Mihi e dicessero altrimenti, ce lo insegnano i contratti Mie Nti. Perche poi scrivessero Halitus, e col pronunziarla per S,... GUTTURALISMO. orig. gr. e il senso porterebbe anche qui l aspirata, se ne puo addurre ragione la brevita della sillaba ; ma forse non basta. Certo e in Io, nel plur. non senza e dicono nel verso Comprendere Fortig. Capii. I. 7. Far aspirare, non s aspira ni nell it. ne nel lat., ma si nel fr. Nel V era, gusto nel disegno. [Mil.j Viuola per Voce, 2. 5. 5. ne Occhi pronunziasi come Fiocchi d Albertano eh e della seconda meta dui dugento, stampato con Anno misura di tempo. — Salm. aspirate ; e invece della Z sovente dieresi, e trasportare nello scritto veramente la Z aspra s approssima piu al 8 che alla £. Salv. volle il Bocc. Nov. Volevano e quasi aspirato Ose due Avveri. 1. 5. 3. Buon forse cosi denotare la gustoso. [t.J Anche iron., aff. l armonia imitativa del vocabolo denotante il musicale strumento. dicesi anche del Carattere generale Aloysius, non si voglia una non il S. m. Aff. al 2. 346. Horsu (da Hora). Giro». Cortes. Etrur. 2. 147. metaflsice, per Fisiche e Metafisiche. Etrur. 2. 146. Lha storia. col quale Anco in opere dell art. 3. 10. E 17.), e preceduto da altra altri sim., urlo fatto cur. L. ¦Ma talvolta l aspirala non porla la ragione di se. [Val.] Giron. Cortes. Etrur. 2. 141. IVIha. E 47. jlli.ii piu. Siradin. Poes. Etrur. 2. 149. Chon fede. — Senonche forse in Ma al contr. scrivono Artus. Ma nei femm. plur. ha l orig. stessa, lo scrivente pensava corpi. t GUTTICCHIARE. Che. Da Qui, Chi; da ne fanno parte, forniscono della dicendo Non l ho ma visto; e gli ant. Porterane, Entrami (Ne porterai, M entrai, D. Illa, Ille ; onde II vestimento (yulta). S. Gir. Pisi. padri, Co figli. .5. Quindi la quasi proverbiale inutilita dell H ; che, resi indocili gli organi a farla sentire, e rimasta solo per la dottrina degli occhi. Cod. nell uso de Ven. (Fanf.) Non dovete contare... per lettera H, per cio che pieghevolezza ed una certa elasticita. [Sav.j Una h, Un niente. Corsia. produrre non meno che per io Che l eccellenza tua pur si discosti Da tal significa eziandio Maniera di fare; Di locuz. sim. V. alla voce Acca, § 4. Similm. si disputo nel 500 del — G. Giud. A. xxn. [T.] S. f. Asti: di fece un sonetto che dice: si duole, Come s io fossi traditore o spia. E a quel Divino era che noi. Ipiu di Vas. i Rom. marchiavano i calunniatori. Kap e tronco in quel dire e voce. [Val.] Cant. aspirate delle lingue settentrionali, metope, da Oculus, Occhio; da Sororcula, Acca. 4. Anco i Lat., del resto, ne tempi riputati migliori, avevano le due forme o verso il palalo. Lettere l H, come Etereo da e Prendere, come noi. Le p gr,,. scrivono Rhubarbe, e Etrur. lai. aureo Gattus. Sorta Cosi, sebbene al nome di Lodovico, gr. si trasmuta talvolta in la omette; seppure la giunta di Alvise e di Fenicii.Commoda, e che ora traccia dell origine. Cosi laddove i Fr., accennando allo spirito della uno del Lasca, come Hac sim., noi, senz altro, Rabarbaro. Le voci orientali Hassan, Haremme, noi senza l Roramai. Hara, Porcile (altro aremme), latinismo dell Ariosto, lo sericoli coll R, per togliere equivoci; ma l equivoco doveva essere avvertimento all Ariosto di non l adoprare. Ne Ebe, la Dea della giovanezza, e Ebe, verbo appropriatissimo a certa yiovanaqliu dispregiatrice d ogni vecchia tradizione, discernonsi con l tt, che andrebbe noi non ne e gustosa. 2. analogia, barbarico grido Hourra o Hourra, che ci venne dalla patria degli ukase, e che e la benedizione del pontefice moscovita, mera dolce delibo triumphe e de// Evviva, Agg. Superi, di Gustoso. Lib. ritornello in un canto di Luigi Correr, accade di scriverlo e scrivesi malatt. (C) Se com. serba l E per distinguere Ahi esci, da Hai verbo ; e cosi Ave saluto da Have dell Avere ; e Ha del verbo Avere da A partic. ; e il plur. Hanno da cura t Per Aloe. Bib. Io non dico che non giovi dislirguere Ho Habeo da 0 Aut e da Oh esci. ; ma ne il latino distingue con segno i sangue, trascorrendone fino in terra. ne tanti altri omonimi le d uopo esser dotati di fidarsi all intelligenza di chi legge, e giova esercitarla: ne so se giovi altrettanto dijfkultare ai comincianti l apprendimento delle lettere, con un segno che, nell atto di dargli valore, e insegnalo che non abbia valore. [t.] Nel corpo della 193. (M.) La sua stravaganza o bisogna o molto giova discernere la Cina impero, dalla China arcaico di Cavaliere. Quando il e Studii pratici da Uomini pratichi cioe bene esperti. 6. [t.] D abbreviature, tenghiam quasi l orig. Il dice anco Amichi per Amici. / Piemont. per Mai, e se questo e idiotismo, diff. Rom., al dire di [t.] Di narrazione, segnatam. familiare, finiscono in Ca. Fatica, Fatiche sim., dal lui. aureo Culla. Parroci, gutturali, altro Ma che e in tutte del gusto, fregio non vi siano i della C, non ammorbidita dalle voc. E, I, potrebbesi invece dell U introdurre l uso d un segno, o sopra o sotto alla C, simile a quello che usa in parecchie grafie, acciocche e l imparare a leggere sia piu tutti e due, secondo ne carta scrivendo e stampando; che (Bot.) [D.Pont.] Famiglia leggasi la essere gustosamente preparata. 3. delicate lingua d quando affoghi |t.] Gustosamente ascoltare, leggere. Esp. Pascua, Paschi, gatbano. 3. (Archi.) [Cont.] Sirocchia. Ma i nomi antichi. E Annot. Mur. i. che Carthago im tempo scrivevasi hanno per l appunto naso, o mandando verso i che l I non hanno; (M.) Precorrendo i. Nel codice ; senonche certi non liquore nella detta tazza, e tenue diff. Il femm. plur. di molte voci che nel sing. D. 3. 25. Prove tisice ; Ricca, Ricche. Simile da Miy.aVX, Michele; da Cochleare^ Cucchiaio. [t.] Dalla G pronunziata al modo seltent. Gherone, Ghibellino. [t.J e fatta con gusto, o — Vigilo, Vegghiare; Negligente, Negghieiite. Il pop. tose. Egghi per Egli. — Mescolare, Mischiare. [T.] Dalla Q. Qui, Quae, Quod, V. n.ass. i Tose, fanno Quetn, Cheto. [t.] // 0 per e., preceda aspirazione, Vitaliano due T, Pittagora; e la Ch in St, Stiacciare da Schiacciare; e nell cosi pronunziate, havvi le voci ove occorre nessuno la direbbe Schiacciala. A alla stiaccia facendone Schiaccia. uso e ben*suonerebbe il fam. Rimanere di rendere impermeabili all rimaneva Marucell, C. 300. pag. 91. il N H, Nohil huomo ; come Kav era segno a gocciola a gocciola egli governo austriaco volle rivedere le buccie alla nobilta veneta, l ultimo discendente d Ant. Foscarini per bocca dell Aretino e Cesare, non abliiam che un enne e un acca, dubbio, piu in gola, che non Allora»fu che il discendente di Vittore Pisani, richiesto de titoli di sua nobilta, presento un documento provante che Casa d Absburgo era slata debitrice di Casa Pisani.