DISDEGNARE. V. a. e N. ass. Avere a sdegno, Sdegnare, Abbonire, Spregiare. Dedignor, aureo lat. Datti. Purg. Q. (C) E che fa che (se Disdegna Iddea, animata dagli stimoli del E Rim. 20. chinare gli occhi per paura. Che fa Tanto disdegna qualunque la mira, superbia Disdegnar voi adesso, che 0 disdegnamo, o maggiormente indegnamo noi degni membri di patir quelle Fior. Viri. 38. (Man.) Chi Merce, mia donna, non mi disdegnate. Non. ani. 52. 1. Tu se lo piu savio uomo di tutta Italia, e se povero, e disdegni lo chiedere. 2. Muovere alcuno a sdegno o a noja. Barber. Docum. 295. 13. {Gli.) Se tornato notaro? La penna e 1 calamaro Non ti dea disdegnare. 3. pass. Sdegnarsi. Pelr. son. 5. N. (C) Se non che forse Apollo si disdegna. cose. Rim.ant. Dant. Majait. 72. e leggiero a disdegnarsi, tosto sara corrente a far male. non che) G. V. 11. per cio si disdegno la divina bonta contra di loro. E N. ass. nel medesimo signif. Albert. 1. 15. (M.) Quegli che e agevolo a disdegnare, sara piu inchinato a peccati. Guilt. Leti. 19. 50. E forse d altro loco [Camp.] Camp. ani. Test. E 3. 12. voi (a voi) non venni? [Camp.] Mei. vi. Allora l animosa di portarne suso in piede. suo dolore, disdegnoe (indignala est).