ARROGARE. [T.] V. a. Richiedere cio che, non e a voi dovuto, o piu 3. gli altri sensi (/ sia dovuto ; crederlo debito a vincolo di famiglia la dove crederlo. Il lai. Rogare e sovente un Richiedere ora solenne, pregi altrui. = Sali. o di fatto o di parola : e la parola puo essere fatto e piu. [t.J Gli e dunque piu per dell operare, si per-che se ha senso migliore. Io a te attribuisco tanto quanto e altri segni; onde il Cic. [t.J 11 piu cantare di la dall acqua Arrogarsi, che qui non e Rifless. famiglie civilmente costituite erano la = Guicc. Stor. 16. 786. (Man.) Quanto piu si voi vassalli vilissiini, vi volete medesimi. e morto : ma, vivo perche il costituire un nuovo uomo del proprio merito e delle forze; il qual riguardi la mera opinione, differisce e troppo tragga con se l arroganza, puo astenersene o almeno dissimularla o rattenerla. Cosi il Pretendere che riguarda non tanto il giudizio possessione d un bene il signif. star, della giurisprud. ci spetti, mettendo innanzi Richiedere con impronta querela. E la patria d Omero bell un mezzo dell Arrogarsi, un segno dell arroganza, ma puo farsi con modi arroganti ; e Dell arrogarsi potere e s arroga qualcosa anco con con piu copiosa facondia di stesso. modo del pop. tose. Rugare, titoli insufficienti e dando a cosi diciamo Arrogarsi di metter bocca in cosa die volonta di lui hai riguardo. Ma il tu tibi arrogas. vera quello via di fatti, anco violenti. Se non che il violento che piu s arroga, non sempre Disc. 2. 74. Ne sopra sconvenienti 2. lascia al debole l andare marchiato di questo biasimo, perche sempre gli stracci vanno all aria. mani (di Dio) dall idea di aggiungere, denotata e -i. (Man.) Come non rimettete ogni vostra causa nelle sue da leggersi Rogare, imputando lo arrogano e attribuiscono a se abrogare l autorita del padrone sovrano? E altrove, [t.] Arrogarsi l amministrazione d un principato vacante. Guicc. Op. Ined. Non abbiano (li patrizi) la potesta pur dal Presumere si perche pubbliche onore. e dal (che) gli iia fatti, quest Salvin. lo fa con atti meno gli idioti o sopra altri letterati e studiosi della patria surrogheranno tirannia o maggioranza. Col Di e l inf. Ar. Fui: 26. 23. (C) S arrogili d avere. 5. Dell , acciocche non si arroghino di scribi e farisei, Che, 265. C e una razza mano in mano tutto quello onor s arroga. (Sebbene parlando l accento si posi sidla penultima , non suonerebbe strano segnalam. nel verso, farlo sdrucciolo coli Ariosto.) [t.] Segner. Crist. Insti: Dichiar. 7. Si e qui procurato di rendere lo stimavasi atto di sovranita in promette a se la potenza da farlo tale, almanco... t.] Arrogarsi la nobilta. Tac. t.J Parecchie citta arrogavano a se Cic. Io non arrogo tanto peso soverchio, puo essere — // Presumere concerne piuttosto , l avrebbero lasciato cantare a corpo vuoto o mandatolo a sovente Arrogare a so o [Val.] Fag. Rim. 3. troppa lode di savio , di poeta, d uomo pratico , cioe senza ispirazione e senza viscere d uomo. [t.] Arrogarsi un merito. 4. Arrogarsi un titolo, un privilegio, un diritto, o. Arrogarsi come diritto gli facevasi rogandone il popolo ne [t.] Arrogarsi un vantaggio, la di se, quanto il volere [t.| Arrogarsi un piacere. G. Quando / Arrogarsi par che giudizio, ancorche ecceda il giusto assoluta di tutte le cose questo dell Attribuire, che di io non m arrogo dovizia la stessa opinione di chi s arroga tende a manifestariti in modi importuni, par che a noi non s aspetti. altrui consentire e inchinarsi, [t.] Galil. Sist. 360. Troppo mi par che ci arroghiamo, sigtioi Simplicio, mentre vogliamo che la sola cura di noi sia l opera adequata , e il termine oltre al quale la Divina Sapienza e Potenza niuna altra cosa faccia o disponga. — l onore d essere quelli a me stesso ch io creda che Plancio abbia, per le benemerenze sue verso di me a conseguire l impunita. — Io non derogo tanto a me stesso, sebbene io senta di nulla arrogarmi, ch io creda che tu possa trattare la causa parole arrogo forse a me me. — Arrogare a se parte de or con istanza, volendo risposta Vit. Pit. 9. (Man.) Tanto arrogo alla sua mano quest artefice ch egli si stimo... Assol. [Cam.] Magai. Lett. fam. Pari. 1. 2. p. 15. Che vuol dire il fare assegnamento sul nostro avere... l usurparsi di ove si pappa, il primo che s adatta al nostro bisogno, al nostro comodo, alle nostre Orazio d Achille : jura l introdurre fra noi privati, come virtu morale, quel barbaro diritto di convenienza"? 7. L ori;/, del vocabolo porta che l uomo possa Arrogare anche ad altri; non coni. [Cors.] Pallav. Star. e neget sibi nata, nihil non arroget armis. [t.] Arrogare, per falso amore, alla propiia famiglia, al municipio, alla consorteria originariamente buono del vocabolo viene arrogazione 8. In buon senso onde superfluita, insomma l arrogarci, 8. 4. 11. Con lungo discorso arrogava tutto alla fede. famiglia, Arrogansi quelli che sono Con queste voci tu confessi clic c e qualche Dio, e a lui tu arroghi ogni potesta mentre alla richieda quasi se non illustre, perche nazione, [t. | Dal senso propria, citta e civilta. L materiale. un vantaggio che non rom., aff. a Adottare. Adottansi i figli di [Cam.] Dorg. Selv. Tert. 111. di proprio diritto. Modest. L arrogazione altrui servigli, l altrui riverenza. comizi curiati, il giudizio che fa l se, ofar le viste di non era, stile, di fona l 9. in cui le Cic. Ili piu sovente si esercita per che non gli viene. era insomma una legge rogata. E il Bocc. (Vit. Dani. 2. 31. (C)) dice: Arrogare una legge : ma forse e e meno importuni. L 10. sbaglio agli scrivenli anziche allo scrittore, uomo autorita. Segner. Pred. di quello che a voi 233. Arrogando all altro ingiurie ed essendo Quest alt, dall ka, la quale apparisce nell es. seg. [Val.] + Mach. Lett. fam. Arrogare danno e, ricevono spiegazione e bistrattamenti poggio. [t.] Arrogarsi autorita. [Cam.] ultima stranezza.