ARUSPICE. [T.] S. m. Chi tra gli Etruschi, e quindi tra i Romani, faceva professione (Qui fem.; ed e in e le nascoste dai movimenti della vittima viva, e dal frugare nelle viscere della vittima sacrificala. Onde differisce rf«/f Auspice e dal/ Augure, che indovinavano riguardando al volare e al numero [Cors.] Tass. Dial. 1. 296. e alle voci di La verita nascosa ci spiattella. Iejjov, Vittima, e dal <«/. Spiciii, Guardare, [t.] Ross. Sveton. 179. Quelli che Marchet. haruspex. = Car. En. 11.1172. (Gk.) Allor che nelle sacre Foreste e dall Aruspice intonalo Che ia vittima e grassa, itene tutti Seco a goder. e alla qualita degli uccelli 6. 352. [Gli.) Sossopra rivolgendo risguardavano l ore,... e de sommi Dei Cercar. 2. Del Ordine, portenti e singolarita. = andavano agli aruspici per sapere il futuro. [t. ] Poi / Aruspice interpretava anco il significato delle folgori, e il linguaggio d altri Collegio degli aruspici. Sii. Vanus Lucrez. Altri (sono) aruspici, pero clic i carmi Degli aruspici etruschi i varii segni Dell occulto voler consideravanol interiora degli animali. [Val.) Fig. Soldan. Sat. 3. 32. (Gh.) La Satira anch ella Nuova aruspice, fissa alla frattaglia, quelli. [G.M.] Forse dal gr. d indovinare le cose future Plauto nel pr.)