DESINARE. S. m. Il maggiore de Pasti giornalieri che da alcuni suol farsi a mezzodi, e da altri, massimamente nelle citta, piu o meno verso sera. {Fanf.) Bone. Nov. 79. 26. (C) E cominciogli a dare Je piu belle cene e i piu belli non camminare; dopo cena, con aver rinfranchi di /isso, (Fanf.) 6. [t.| Sema a vespro, estendere il desinare infino a mezza notte. Maestruzz. 2. 3. Se abbiendo fame i poveri, s apparecchia troppi dilicati desinari. Alleg. a cena, a letto, o andare 119. L a desinare A posta d altri, in vero e mala cosa. Lib. son. 82. E dar per colezion venti ducati, Si guasta il desinare. [t dice del Mangiare avanti a sane, abbondanti , gustose, Buon desinare. — Deirapparato e della giovialita, Bel desinare. desinare. Fag. Rim. 3. te. desinare, o la cena, si ] Della qualita delle vivande, tal segno, che ne levi l appetito. (C) 3. 11 dopo desinare. // Tempo, o quello Spazio delgiorno 63. (Gh.) Il dopo desinar desinare verro da che corre dopo un dopo vassi a Murano. i. [t.] Non accozzare il desinare colla cena; Non Grisost. 52. I quali sogliono cui mantenersi. 5. Vn dopo desinare. Un giorno qualunque dopo il desinare, o nel dopo desinare , p. es.: Si, il 2. Guastare il con e la ceua infino l art. Prov. Tose. 286. Dopo desinare, desinari del mondo. S. Gio. dolce lena. 7. [t.] Canta per il desinare. {Di verseggiatore o altro scrittore , la cui testa e la lingua serve al ventre.)