ESSERE. [T.] si dice in ch e del volere obbietta. vo Videa portala da esso e sottintesa in ogni altra idea, onde i vocaboli che adoprerebbersi a definirlo abbisognerebbero di definizione essi stessi : il che comprova come questa idea sia concreata e essenziale note. Cosi da al num. toc. che piu pajono cap. xi le locuz. dove ma i cum illa mima posthac niliil a noi Esistere concerne la realta e le relazioni d ente con ente ; / Essere comprende e il reale e l ideale e il possibile e il necessario, e non solo la causa e gli effetti, ma i modi e gli accidenti l A dice distanza nel che computansi per negazione. 1. Il sanscr. As, oltre pieghe Nonche 1 parlare Contenere ; e si accorda all Vedere, Esporre le cose come i modi gr. e lat. altra era come se le dell Andare e equivalenza, [t.] Gli e il antica filos.da Plat. a idee della Le terre d Italia tutte idee di creazione e Essere reale e a e dichiararlo, e TEsisiere, Essere recasi a idea di moto ; ma non solamente nel lat. Veneo, Esser (e quasi Andare) venduto, rincontrasi l affinita dell Essere con / Andare e alla pioggia. [t.| Fieri, che corrisponde a Divenire gl infinitivi ; e il primo infinitivo ragion la compagnia malvagia e scempia. dell Essere,, la generalita indeterminata essendo il Lacedemona che fenno Le 12. Questa Li suoi dispetti forma sanscr. Med. cuor. 33. (C) Siamo ma che la E debba tenersi, cosi in questo verbo come nel nome di Dio, la lettera dominante. Cio scorgesi nel flit, e nell imperf., chenell ebr. stanno per il presente, ne senza ragione ; tutto zucchero; tutto moine. che senza alcuna pena siete. questo sottintende quelli. Ondenell Esodo la def. di Dio, aliateti., e: Saro chi saro. Ne a caso il fut. hit. Ero consuona a Verum e a Verbum ; e il congiungersi nel sanscr. le idee di seg. V Essere sottint. il di moto, illustra il sublime: Nel principio era il Verbo... ogni cosa per esso fu fatta... in a questo. Vang. Sia a te come interpongonsi la luce degli uomini. Gli ant. Lat. dicevano Esum per Sum. — Essere gia si diceva fin dall anno 822, come nel seg. passo : inverso te fu fosse, del fare o riguardare essere quel stesso che si disse spesse petia de terra, quod e sterpeto. Memor. e Docum. Stor. Due. Lucca, t. v, par. 3, nel vocabolarietlo in fine del tomo. (Gh.) fia Usi di questa forma piu il ricevere l esistenza da nel sanscr. As ne ad fosse passata, e dopo , Ma siccome altro ente ; cosi il gr. *uw Ragione Cui non sara quest pop. evita e l un non solo il senso del Fio lat.; ma le forme del verbo sostantivo Fui, R)ret, e l uso dell it. Fia, di che nel anco § 289. 101. finiscono in ire tutti venir sette. (Duro sarebbe : molo, ora impresso e necessario, ora spontaneo in parte ; di dove l hanno proprio questa pare a me sua e il divenire E 2. 28. Tu mi io al o senza, troncasi piu sovente primitivo, come neanco la S di Sum, che tien e di creazione e in che base del suono e la vocale u o U, la qual riducesi all ], e quindi allaE. Etu.i, dunque, "rstxi, £su;, ¦feios s accordano in un conretto. Notabile anco Vult. es. del avesse detto che si volea ? (Qual fu incominci da quella lettera, e a leggere, a passeggiare (disposto). Diffondere e Far intendere, e iewai denoti Desiderare ; con che si congiungono insieme le S. E 15. Eravam dalla selva uomo e un aquila, amore che ispira. Ne forse a caso da questa lettera incomincia la partic. sv, che accenna Perche. D. 3. 22. (Vidi In alcuni tempi Vero e che in sulla che corrisponde allo si. Bili, Budem, Buduci (futuro), e a Bog, Dio. Puo anco vedercisi corrispondenza con le forme lat. Amabo, sim., ma non il medesimo, dell fuggiti e forse cosi? Afferma n e e da Dio. Vang. Quelle 35. Para Essere e meno contingente, tanto piu l idea di stabilita quello error al detto dell uomo o forma Ser all essenziale, Estar all accidentale, invertendo in apparenza, ma pur tuttavia comprovando quanta analisi sia nell occhio la bellezza. Vang. ordinare al possibile l ampia materia, se ne fara quattro parti. puo valere Dovete prender parte le relazioni significate dalle particelle, gli usi che concernono specialmente (il impossibil che mai si consenta. 31. Ben ti dovevi per sono, e, tronco, Io son. pr.] D. 1. 19. Non son colui che credi. Quando ilpron. e posposto,coll interr. di lim, non essendo suono : Son io. i So (sottint. che dite o che 1. 22. Per un ch io so accostarglisi fatti ; imporla notare Farsi, sottintendesi un Per un ch io son ne faro...) = Fr. Jac. Tod. 6. 40. 5. (Man.) Si ne so (sono) il pi. col sing. [T.] per Sono par che viva nel pop., il quale ha, la locuz. che pare avveri)., Relaz. soc. e punto riposo). IX. 8S. L so . E vivo nel dial. rom. La seconda pers. Sei, che i Tose, tuttavia raccorciano in Se . |T.j Z). 1. 1. Or se tu quel Virgilio? // conveniente, e gia almeno in Sei tu, e s accosta piu all antica strega, che simboleggia la dagli es. [t.] del costrutto o dell inciso; come D. 3. 8. Il paese sincero Dove tu se . Se ti, Ti sei, coll interr., e forma ant. Nella terza pers. l E comune dal pop. e allungato tuttavia in Ene. Guilt. Leti. (C) Lo bene Che per Il capitan generale ha saputo D tnf. 24. (C) Con cio che di sopra il mar Rosso ee. [t.] i D. 1. 18. Gtamb. Mis. 1. 5. Nel Moni. Pisi. mai di non vista persona. suffissi, non com. son chi in A. 148. la piu trovo, Voi non vi ci {Man.)Bocc. Nov. 38..(C) Etti grave, In numero sufficiente e [t.] D. 2. 6. Non e. averci parte nessuna. Fag. Commed. lui a di me. Fior. S. Frane. 79. Enne bene. D. 3. 20. — Piu com. il seg. E 2. 27. Il Liv. 383. Quelli che del che starsi al tormento de graffii). Gal. Sist. 2i9. [t.] D. 3. 24. Un Essenzia si una e si trina Che soffera congiunti sunt et est (soffre che, parlando di Dio in 4. Maggiore aperta (apertura di La E qui e forma sangue 2. 8. Verdi eran lor e della scienza quelle accoglienze che fareste a di frammettere voci lat. al discorso cosi tfe// Essere. Ma, prima indie, e al sogg., e la Maesta d Augusto, come l amenita del servo Plauto, diceva Simus per Sumus. Ma gli ani. Tose, come i Rom. e i Ven. odierni, nell indie, facevano Senio, [t.] D. 2. 20. Vuoi Il Grasso Legnaiuolo, al liliale 17. non pote perorare, come quegli 31. Noi seni qui ninfe E 1. 13. E 2. 2. E 3. 8. Tutti sem presti. Siete e il parlare indarno. 42. E ass. Chi i quali senza aver provato sem peregiin, come voi sete. Nella terza pi. Sono e Son, come e detto della prima. t Su/fisso inusit. e della terza pers. pi. e della prima sing. Fr. Giord. Fred. S. (C) Non fanno qui mai altro, che studiare di conoscere il peccato, e sonne molto di meglio. Piuttosto nel ling. a voi mollali. E 1. Spnvi. Vive, nel pop. tose. Enno, che meglio fa sentire il pi. di E. Frane. Barb. 13. 3. (C) Color cose ci sono. — Poi avari beffali e scherniti. Fr. Giord. Pred. S. Non enno esauditi que Farisei, [t.] D. 3. 13. Altri lo legge in 1. 5. Nella stato piu prolungalo, e talvolta in D. 3. 15. (C) o meno risentita, coll incominciamento : Set cos e che risplende la A. Le sante membra, Ch en di celeste onor, non di mal degne. 4. Imperf. Era, e Ero: il secondo discerne meglio, e l usa A. Caro. Eravamo dice il Buommat., che al suo tempo se mio conforto. E 13. Dall senso sim., ma anco di (il fondo quello del Vang.. dove, della Gia eram desti. E 2. 32. — 77 esistenza ; e gli corrisponde modo e l altro, dicendo impersonatm. S era. t Savamo ver Eravamo, secondo Panai, di Sono e Saro. Cron. Morell. 242. (Cj Noi savamo,.. tra uomini, donne, fanciulle e balie,... piu di venti in famiglia. Avrei 4. Non e l affezion fam. Eriger Eravate, e cosi e tuttavia. t Tav. Rit. (C) Siccome voi savate partito. Nel seg. [t.] E cosi : Cosi fiume tose. Era. [t.] Prov. Tose. 245. E un mal fiume l non le e parte scella, desiderio d unbene perduto, o dice piu che Non li un tempo che fu». G. Cupp.) 5. Passalo : Fui ; se seque vocale, s uposlrofa. [t.] D. 3. 1. Nel ciel... Fu e desto, Trovato in terra fui, in 2. altri dial. Sipia, come in fumi (nascosto). Il suono dice la Umidita e il nascondiglio ; e fam., e lui. Anco della terra. Piu necessario a ritrarre l uomo che pensa a Questo modo ha pur senso e vita eterna. D. 1. lat. — Di Fosti per tutto [G.M.] Maini, racq. C. l es. ael Salv. Fue per Fu vive nel pop. tose, [t.] D. 2. 4. Mi s era dato promessa anche Fo per Fu, anal. 13. D un tizzo verde nel ling. scritto raddoppiasi la conson. Fummi, Fuvvi. [t.] di tutto ti dovra essere t E 3. 13. Narrata fumi. E 2. 29. Fuci (et fu). Potrebbe anco scriversi Fu n e, non ne toglie scorcio di Fue. A7e/ pi. Fummo, Foste, Furono, accorciato o mutato in Furon, Fur, Fumo; Forno, Foro; oggidi del verso appena taluni, ma eran com., come tutti in orig. i modi poetici. E nel dial. 3. 14. Dite come... Esser E siccome da Amaverunt, Amarono, Amaro e Amar, cosi questo. 1 poeti lat., oltre al fare Amarunt per Amaverunt, abbreviano farseli strumento. Faranno voi strumento Dederunt, cosi forse il pop. Quando si senti vivo lume a parlare ; onde da Fuerunt, elisa la e, aveva a cuore. 43. morte. = E nov. 81. 26. Foro, in 2. 9. E 12. E 3. 28. (due volte). In un passo de dannali). [t.] D. 2. Che son li segni 3. Degli Angeli che non furon ribelli Ne fur fedeli nuocere altrui che per giovare foro. —Fuoro, Furono, Virg. Ugurg. 1. 6. Nel/ut. in quanto conosciuto, e indivisibile 2. 10. (C) Sera, che per Sara Verbo che co gramm. certi popoli...,{nella Versilia tuttavia). Voi se questi non fosse da nel miglior secolo, nonche nella sa che cosa e un suonare anco Non dovete essere 9. (Man.) Serai sottoposto a pericoli. M. Aldobr. P. N. (C)— l Fr. Sera ; come Guerir, quel che noi 2. 28. A tutt" altri rimasta al verso, e Fia. V. §2. Anco i Lat. pero ponevano Fuat per Sit. [tJ Ant. Plebisc. Praetor Urbanus, qui nunc est, quique postime fuat. Virg. Tros Rutulusve fuat. da Terminarono, nel volg. tose. sec. xiv 26. Di che fummo Modo enf. [t.] Ecco quel Viene ; e Viene per Avviene dicevano gli ant. Tose, siccome E per Avviene Dio veramente, niente potrebbe fare tu qualunque cosa t e manus hoininum. — Cosa moderna liberta lo sancisce e cosa di Dio non cadrebbe Fia, perche Egli est, agit, non fit. D. 3. 7. Ke tra l ultima notte (del finimondo) e il primo die, Si alto e si magnifico processo (procedere della Grazia, come ci —Be/c. Vit. Colomb. C. — Fuit aut fiat e in PI. e nella Volg. qualita essenziali della pers. |t.| del sempl. Essere, ma di cosa che tenga del fatto, cade piu pr. di Sara, per Vorig. sua da 24. Drizzai la testa per Se che Padova (tinga l acque del sangue de suoi). Nel pi. Fieno e Fien, [t.J D. 1. 6. £2. quel ch io ricordo, che coll acc. sulla I , ma non si che Fieno non si facesse rimare con Meno. — Fier per Fieno. [t.J D. 2. 7. E non senza diletto ling. che SS. Pad. 2. La ragione piu risalto. La R e la N si commutano, e che voi non sapete ond pass, (C) Le mura mi parea Vero e, posposto, suona ritrattazione voi n orale cenloi204. m e vile Amiton, m ha quasi es. che nella terza pers. delsing. e del pi. 8. Dicendo del sogg. dicesi anco dell imperat.; onde gli es. de due modi congiungonsi. Nella prima pers. sempre benvoglienza Per essere abbatissa. Ed e Sia e Sii, in ant. Sie. [r.] D. 3. volte Sarie nelle prose : = nella cosa, si in bene dono. 197. Gradi dette, sparve, [t.1 per importanza e efficacia al Signore, chi e che ti 1. 1. Qua! che tu sie. E 2. 25. —La plebe di Livorno: Essi per Sii, quasi accennando all indie, lat. Es. I Nella terza pers. Sie per Sia. [t.] D. 1. 15. Sieti, Ti sia. E 30. — Siet per Sit, anco in Cic. [¦¦¦.} E 2. 32. G. [t.| Vang. Se sapeste che Bolognesi per Sia ; in 22. Per paura chiuso Cristian Ennio Fuvitper Fuit. Steno per Siano dicesi tuttavia, ma e inut. varieta. 9. Sogg. imperf. Invece del Fossi, com. della prima pers., [t.] D. 2. 17. Per vedere ov io fosse; piu pross. al lat. Fuissem. £ 30. — E cosi l avran detto nelle seconde pers. Fusse per Fosse, piu aff. a Fuisset. Vive in qualche dial. E cosi Fussimo e Fuste e Fussero e russino. Nella terza pers. sing. [t.] D. 2. Diamo es. speciali del come veder chi fossi (fosse). Come Stessi per Stesso in 1. le figura, o come le Sareste, Sarebbe; Saremmo, Sareste, Sarebbero, e il com., al quale sovente, e non solo nel ling. fam., si pone invece Era, e via dicendo, con piu speditezza e con garbo. Il Saria e Sariano vive nel Ven. — Sarebbono e inut. varieta di Sarebbero. Bemb. Pros. 3. 182. (Man.) Fora, voce del verso... che vale quanto Sarebbe e Sona, quello dell anno 992 : Una 15. Benedetto sie tu. delle quali sono parimente voci Fie e Fieno, Sie e sia, Checche sia di cio, attiene al lat. Foret. Nel verso, ver lo piu, in terza pers. D. 2. 27. E 16. Dante stesso, pero, fare Essere ; e allora non anco in prima in D. 2. 26. Io mi l ora Gia manifesto (mi sarei gia manifestato). Ma nella seconda e nel pi. non As sia la primitiva ; 11. 11. Dai modi veniamo a tempi, delle cut locuz. talune sono com. ai modi not. Avvertasi in prima che, quando a denotare V.). che e 1-iro. Sia, cosi come ( Avere, intendesi di tempo e, talvolta, a modo d modi non solam. del vincolo l E sa chi sia. U. 2. Fosti, di dispr. denota qualcosa piu prossimo, se non per tempo, D. 2. o d un atto, [t.] al sentimento. II Fui accoppiasi per lo piu con parlic. che denotano l atto compiuto, [t.] Modo vivo. Quando congiunte negli es. seg. [t.] 1. 30. Poi che fur passati. E 2. 4. £ il di fu spento.Allri usi £ Alle idee di spazio e piu sentire il ritti»., 33. Poi che un poco di raggio si fu messo sarebbe poco. non ero li. 114. [t.] Poi ch entrati 24. ove / Essere varia alquanto di senso e valore, [t.] D. 3. 1. Quant io del regno santo Nella Bocc. Filoc. 2. 183. stesso, quella, ora la vista)"! 272. Col D. 1. 22. Quando sufolero, com e nostr uso Di fare. [t.] D. 1. 33. E cortesia fu (a) lui esser villano. £14. roccia non era ancor [G.M.] Segner. Crisi. Instr. 2. D. 2. 3. Matto e numero vale anco speme fu mercede. E 1. 1. Il monte Ch e principio e cagion di tutta gioia. Nel essere, e di luce, e mezzo vale Fa da... Serve di... LT-1 0. terremoti e fami pe dell arco Che dal quarto al quint argine e tragetto. perche vi siete cosi tardi prima e poi. [t.] D. 1. 31. Voler cio udire e bassa voglia. pers. [G.M.] Segner: Crist. Instr. duro calle Lo scendere e 1 1. bui Di questo corpo? sim. di quantita o com., ma il pop. tose, Sost. coli agg. e coll avv. Notabile, [t.] D. 3. 3. Ogni dove in Sorella riposo mai era la tresca si fa sost. Frequentissimo il sost. viene come agg. D. 2. 28. S io vo credere a sembianti, Che soglion esser testimon del uscire il suo ad altrui: che coll agg. [t.] D. 2. 9. Poi die il di fu 265. Firenz. Op. 3. 267. alto. E 22. Evvi la figlia di gia basso. D. 3. 1. Tutto era bianco Nostro emisperio. E e morte. L ultima D. C e tanto! Eli. di voi. Vi. p. 2. (Gh.) il part., come spesso, sta per agg.) E 2. 32. (Le teste) eran cornute. [t.] D. 1. 34. S ei fu si bel servono all eleganza nella pienezza lo stile. Parte piuma. — altro che e biondo (un tiranno). E 2. 23. Negli occhi era ciascuna oscura e cava, Pallida umilio, e disse: [t.] Il 3. (C) Era tutto trasfigurato. [t.J D. 1. 14. mano. [Cont.] Roseo, Disc. mil. 2. 32. Gia eran 2. eravam nell alto passo. attenti. £1.1. Tant era pien di sonno. £ 33. £ 17. Le ruote larghe e lo scender sia poco. E 2. 4. 11 su andar ti sia Ar. Fur. 37. 8. Dianzi su tu che se giudicare). E 2. 33. E [t.] D. l era Gia, per me modi gen., quali piena. E 26. Eravam vecchi. Cor. e solamente da te; ma giovine. D. 1. 33. Come la morte mia fu cruda. [t,] D. 2. 7. Gia grande la era (avevo dominio). E 6. Atene e proprio di quest idea. Non — Per certuni il della £ 33. Son e. — Ce n e udirti Son io piu certo. 28. Voi sete nuovi (di questo luogo). E 13. Sii breve e arguto (nel dire). E 14. Non ti saro scarso (in rispondere a quel distruggere la persona nostra. V. 12. 32. (Gh.) Egli aveva quel di falle cosa e: « Voglio popol fur maravigliose. [T.] D. 2. 30. Fui io a lui men cara. £ sieno posti in confuso li a sentir, piena. [T.J D. 1. 26. Son forte e prima quel che sia o il digamma vero son timido amico. £ 1. 22. Che bello stile (o Virg.). E crudo. [t.| D. 2. 30. Quand egli lavoro. Questo ti sia sempre nel fuoco. £2 30. Qui e l uom felice. [t.] D. 2. 17. Fu al dire e al far cosi intero. £ 3. 16. Mia madre ch e or santa. £ 13. De tra / Avere ausiliare e i buon son rari. £ 1. 23. Egli e bugiardo (il diavolo). E 2. Fia sta per E 2. Vang. Egli e degno che tu questo gli faccia. 44. Agg. neut. [t.] D. 1. 15. Saper d alcun e querela o di pretesa o giusto aver cio ch uom si togli» cagion d esempio, ed il per il sempl. agg. [t.J D. 2. 7. Fu All idea di causa sottosta figlio. £ 6. Fora la vergogna meno. 4». Forma anal. alla gr. Chiabr. 5. 79. (Gh.) Biondo e le chiome,... ed ha di rose il sopra due travicelli, Ira delicale). es. tutta cospersa Era la fronte, e tutta carca faccia andar posato nel valente. pron. [r. D. 1. 7. Che gente e questa ? [t.] D. 2. 30. Ditemi chi voi siete, e di che genti. £ 4. Conobbi chi era. E sovente che l eta mia ben sai ornai chi e fu. £ 10. Chi fur li maggior di fatto. [t.| Lucr. Non notabile, [t.] D. 32. Se fossi ci e un quattrino, non lo 1. Chi co/fEssere ha sovente maggiore efficacia, e concerne le — Fia, ove trattasi non Vang. Nessuno osava seg. segnalai», della relaz. alla [t.] Non e gia che... fanciullo? Prov. Tose. 262. Dimmi chi fosti, e ti diro chi sei. (L origine, l educazione, gh abiti della vita testificano dell uomo.) Ltv. Adeonc est Bib. Gio. 9. Giammai questo nulla. (lire sim, magis referat? dice Val. Publicola. [G.M.] Far vedere chi uno e, Farsi valere. stato cosi. —Sara quel che chi io sono Faro veder. V. che dall un Iato la 84. 48. se. Fusti forma presente, nel pass, slesso [t.] Uomo che e a lui nostro linguaggio, Come per 19. volutta, la quale in breve questa? Fieramente diceva (l uso lat. Ma valore appare cupidigia de beni terreni). [t.] D. 3. 19. Or vista (di Dio) colai si suoi maggior , parlando, sono.— paura. — Ci fu tempo Con la veduta corta d una spanna? — Chi siete voi che dannate d inutili altri uomini, voi peggio che inutili? — dice anche Sete, [t.] D. per Sono, [t.] D. fate cosi?). 49. Essere col pron. Quale. [tJ D. . 1. Ahi quanto a dir qual era e cosa dura Questa selva! E 3. Ch io sappia quali sono (queste anime). e il 3. 17. S fai rimembrar dove e qual era Proserpina (quando fu, cogliendo fiori, rapila). Petr. Cam. Spirto dell it., sapori esso — finto.) Che e, nel 10. ha senso enf.) 50. Con Tale, [t.] D. 1. 24. Tenta pria s e tal ch ella ti reggia (prova se la roccia (non ho piu bella ch appoggiarviti per salire). E 2. gramm. I. 3. Indie. Io lo primo strale Delle cose fallaci levar suso, Diretro a Tal e il giudizio eterno tale (non piu mortale ne bene fallace). E 3. 33. 1. 15. Innanzi affermala con A che sara ella? Certo 81. Quindi destra costa giaccia, Che noi [t.] D. 1. 14. Qual fui vivo tal son morto. [t.] Frequent. nelle similit. D. Dipendenza ititeli. Deput. Decam. ruina (nel Trentino)... Cotal di quel burraio era la scesa. E 6. Qual e quel cane... Tali si fecer quelle faccie... dello dimonio Cerbero. E 2. 27. Quali si fanno... le capre... Tali eravamo tutti gr. in Arist., e Cic. e il trasmutare... in bianca donna (dal cui viso sparisce il rossore)... Tal fu negli occhi miei. Sottint. il Tale, [t.] D. 2. 22. Mia Sia. JVe//o sec. pers. ileom. Tomm. Somm. Ogni ente, in Con proti, 82. Con senso di di dittatore. = 2. Questo [t.] D. 2. 2. Spiriti lenti, Qual negligenzia, quale stare e questo? Correte al monte. Virg. Quae sua parte, delle sciagure, del 85. Col pron. pers. [t.] D. 1. 19. Quando Verra colui ch io credea ch« tu fossi (Bonifazio, al quale il dannato credeva parlare, parlando a D.). = Bocc. Kov. 87. 11. (C) Che e cio alla nostra te, parte del mare a noi Modo di rassegnazione o di 5. (Man.) Accettatolo per amico, con,tutte e anche del colloquio fam., me proprio, o se pr.; nel trasl., differenza. Guitt. 2. 5. Costui qui e un altro me : parlate pur sicuramente, [t.] PI. Io son le; tu sei io: siamo unanimi. Varch. Ercol. 80. (Man.) saper amicizia. [t.] Senof. E del fatto credere ch egli diversi.) Col Che. [t.1 D. un altro. Petr. Son. 93. (Man.) Cio che non e lei, Gia per antica usanza odia e disprezza (non bene altri corregge Che non e in lei. (// Petr. intende D. 2. 15. (La citta egli ama e o di minaccia. [i.| Non regno di e che [t.] D. 1. 34. Vedi... Non si puo ritirare. scandalo ai cantori accademici.) De modi E lei, E lui, Son io, V. §§ 73 e 146. t Essere un tecomeco dicesi d un commetti male. (C) V. Tecomeco. 84. Modo enf. [r.j D. 3. 16. Voi siete il padre ilio, Voi piuttosto il modo, nel secondo fu, e denotare che si ch io son piu £ o lo determina piu. Race. rim. ant. tos. 4. 31. (Gh.) Quel vago splendore Che 1 cor si dolcemente = Beh. Vii. Colomb. C. io son e l impossibilita si recano D. 3. 21. Mi leva sopra me. Per ? D. Purg. 25. (Man.) ammira, non non nelle quali il senso mor. non gliela bisogno che piaccia similmente a sono, se non lo tengo a dovere. [G.M.] Di , Dite che non son io. Modo di asseverare fortemente. Se non me la paga, dite che non sou io. 85. Col pron. possess. [t.] D. 2. 1.0 sante Muse, poiche vostro ora che innanzi vorrebbe essere d affetto e di riverenza e di dipendenza). Inmodo piu pross. al lat., // modo vivo sarebbe: Ci 2. 26. Di questo mondo (delle anime purganti), Dove poter peccar non e piu nostro. Virg. Non nostrum iuter vos tantas componcre Iites. 86. Essere, con gli uvv. Ai pron. Quale, Tale, vendono analoghe le forme Collie, Cosi, jj j VangCome Giona,... cosi sara il figlio dell uomo. D. Esser mestieri e rado oramai corso suo si grosso velo Di verno la Danojain Austericch,... esser tra rei (ma stanno, e non gusteranno la 2. 29. L del v. Essere e que carni e l ossa Fossero state di smeraldo fatte (la Speranza, tutta verde). Il Cosi e sema la cosa come da poco e chi tesoreggia a se mi levi la notte. Vit. in Dio. Vang. Cosi e ognuno che nacque di Spirito. [t.] Siccome in PI. Ita sum, 1. 12. Era lo loco, cosi vale Son cosi governa (del dannato che porla l indole mia ; Cosi penso e fo. Ai modi avvero, recasi anco il seg. [t.] D. 3. 4. Forse virtu fornite. Lor. Med. Rim. guisa Che la voce non nuovo in miesto stato (ero 57. nel ministero, in dignita, di [t.] D. Guarire. 7. Forma beato, quale Se , quand di sopra. (Qui fig.; Ch richiede spiegazione, piu provocatore pr.) Cosi il seg. D. 3. 13. Quegli e tra gli stolti tutto e vano Nostro intelletto. Piu com. variamente collocato prende senso vario. sdraio, per isbieco. [Cont.] as. Arch. il. Le cornici ed i membri, che far ci vogliamo, siano in contrario. Docc. Tratt. scherma, 71. Poniamo che Poi era; Poi c e pie destro innanzi, e che sia in su l imbroccata, o la copre. Beni. Ori. che dice: Uccellin verdeio, Fammi lui e men che lui, ma diventato rom. Andorno e contra gli si appropria. Gli Spagnuoli in noi sian due anime). Demost. Taur fy agg. aggiunge valore all intera e contro voi. [t.] D. e non era nulla. dentro al sol. E 1. Le potenze Che son fuore d intelligenza. £ 2. 21. Sia fuor d usanza. Vang. bensi in proporzione dimidiate delle ogni cosa abbiano in parabola. [t.] Essere abbastanza, e altri scale. £ 2. li. Saria altrui fai tale ! (Qui Ogni virtu del ciel e. Nel primo si determina Ogni desio sarebbe frustra. [t.] Essere in forse, in bilico, e altri senza numero nel pr. e accennare il secondo. Vang. Non sotto / Essere, ma sotto la voce principale. 58. Altre voci col Senza, aggettivano in una novella una canzone e accoppiansi a questo modo con / Essere. che tu sei. Prov. Tose. Creator numero (a poter deliberare se amore. E 1. 14. Senza fu. E 2. avv. Delle misere mani. Coll agg. [t.] i). 3. 13. Come costui fu senza pare? (pari). Coll inf. [t.J D. 3. dicono piu o meno intera in parole) Da te, la voglia tua, discerno meglio Che futurum est ut tradatur in persone, dicasi E e Sono). in gen. : e il voi la diciate). Il Senza MiniSiro ch e di quei piu quando sono aggranchite per il D. 1. 27. Romagna tua non e e non li, non e li, col cuor de suoi tiranni. E 2. 20. Non fia senza merce la tua parola. E 2. Senza mio lagrimar non fur lor pianti. —Senza da Absentia ; Sarebbeal tuo furor, dolor compito. altre, ha rad. nell Essere. VI. 59. 7. Giustamente punita fosse. E di piu o meno assoluta necessita cade / Essere ; e degli accoppiamenti suoi co sost. portanti parole. [t.] Oggi non sono Vii. SS. Pad. 186. (C) E dunque bisogno che... pensiamo. _ Col Di vive. Fior. hai. 380. (Man.) Da che cosi e piaciuto agli era davante. De versi dieci pesi attaccali voi. Men com. il seg. Bemb. Stor. 1. 13. (C) Cose che alla guerra da farsi... fieno a bisogno. Latinismo. Bocc. g. 4. n. 4. (Gh.) Non erano al bel Gerbino tante parole bisogno. Impers. [t ] E necessita che..., invece di E necessario. i= Fr, Giord. 2. 62. (C) sapeano, domandonno che cio poteva necessila. D. 3. 5. Necessita fu agli Ebrei, Pur l offerere, ancor che alcuna rimpossibilila maler., e la mconvenienza imposte dalla legge erano pur sempre necessarie; ma se ne commutava e, che non e? ne cosa ch era, d impazienza E di necessita che Dio mi voglia salvo, affine ch io sia (salvo), ed e di necessita che io voglia salvarmi. [t.] Uopo e, anco nel ling. scritto, poco usit. oramai. e piu che un quattrino. uopo che ben si distingua. = Vit. SS. Pad. 2. 180. (Man.) Or ecco la tua moglie t ha partorito una figliuola ; uopo t e che tu la credo che sia. 105. Me uopo entrar nell aringo. E 2. 26. Ne pure (solo) a me la tua risposta e uopo. Sali. Quae Sovente, non com., ma non i. 32. Non fece al ; Essere di mestieri, un po meno inusit. D. 1. 23. Eson; ma chi pon mano ad esse? E 3. 19. Benche dalla proda veggia il fondo, In pelago noi vede; e nondimeno Egli eravamo. (C) E fallo fora non si vede). 81. [t.] // vincolo del sing. [t.] Hoc. Nos numerus colla potenza, la necessita felicita, s riguardano non solo pensiero la concezione della possibilita con quella della realta, e vero e l intelletto. £3. usiamo fa il Sum, radice del Possum, polis sum ; onde anco gli SI. per Mozen, Mog, Buaem. // com. ling. congiunge Possibile a Essere. D. 2. 3. Possibil sia l andare in suso. E 3. 19., con tempi che sono (che corrono). Non puo di sua natura esser possente Tanto. [t.] La forma Non puo essere comprende sapientemente due sensi, offerta Si permutasse. (Le oblazioni ideale o morale. D. 3. del discorso, A questo proposito), se di bene acquisto, Ch esser non puo {fece Dio il mondo. Non puo essere che il Bene sommo abbia dalle sue creature incremento di bene). —Puo non essere dice la mera possibilita della negazione. Deve essere dice e la necessita metafisica, o la mater., ma del vincolo tra la la pelle. -—C e per a essere dice talvolta il fui. annunziato senza affermazione di certezza. Puo essere, o Vaffermazione della sempl. possibilita, o anche il dubbio sulla verita ideale o reale, e quasi un principio di negaz. Onde il Prov. Tose. 317. Ogni cosa puo essere fuorche fosso senza riva. 82. Le idee di possibilita e realta trovansi fui stata un ora. D. D. 2. i. Come cio sia se vuoi poter pensare. E 8. Com e cio? Saro. 1 Salv. Avv. 1. esser puote che un ben distributo Li piu posseditor faccia piu ricchi del mondo, in ogni tempo, valeva il posseduto? E 1. 28. Com esser puo Quei sa che 3. 28. Ed eran tante temperamento, nelle mani proprie la propria testa). 1 modi Come applica anco a cosa non non e la buona Essenzia, falli esteriori. E anco il D. 3. 4. accenna a cose ideali: Forse sua sentenza... esser puote Con intenzion da non esser derisa. (Dove non teme ripetere / Essere, ma in due sensi non era la questo (ch io avverto) tuttavia per Andarono. potra ch ai veder non vi noj (la luce non v abbagli). Ar. Fur. 25. 52. Che voi m abbiate visto, esser pvaecepta dicendi. —Non e come so se d una giovane intendesti, Ch esser .puo che tra voi gli orlicci sputano qualche dente e il Che. |t.] D. 3. 11. Esser non puote Che D. 2. 6. Quella (Beatrice) spanda (il gregge ond io fui. E 1. diversi). Ente ; ne la negazione chi se che diventa Che volgersi da per certo io so quel diavolo). E 12. Quell Forme E col Senza, [t.] D. 3. 10. (Dio, le cose) Con tanto ordine fe , ch esser non puote Senza gustar di lui chi cio rimira (senza spirituale diletto). 83. io fossi lui. Salv. Spin. E 33. A quella tu dell Essere potrebbesi concepire senza il concello dell Essere ; cosi come e la 10. (C) Se essi mi in all suo senno. E 1. 25. poniamo le locuz. che concernono la negaz. dell Ente. E i modi abus. e iperb. in cui queste adopransi, provano anch essi che il nulla non e da se concepibile, [t.] D. 1. 34. A quel d innanzi il di non aver appetito. Non graffiar (Lucifero mordeva il dannato, ma i si la contrapp. D. 3. l ha G. 25. Di quel ch ell poca cosa. [G.M.j Non e nulla (quel che e stato, il forte Tose. 201. Ognuno c e da nulja (che, per poco che sia, qualcosa Angeli). Diciamo non solo [t.] male piccolo. Quesl ult. modo vale altresi E qualche cosa, E non poco ; e allora le due negaz. fanno una affermaz. Ma quando Non e nulla e piu prossimo fatiche prese loro intorno. Car. allora e piu il Mi, che pare ripieno, senza il Non. [t.] Bibbien. Cai. 3. alcuno; anima e corpo, Congiuntissimi, D. 2. 2. Assaliti son Non e dunque /)•., sebbene rammenti Il n en sera animo di far cosa che affatto. 107. Col di negando. Non posso dire quel 29. A veder le e di questo tempo (il quale Piu alcun che dicesi diventa, Che volgersi da lei Sonovi (non Sonoci) e 12. come se nulla fosse. — Si beve tre bottiglie di vino come se nulla fosse. 81. Modi Beato se , Grifon. [t.] ti, [t.J C belta senza la grazia e ale sue (non si che se da pochi e tentarlo). E 9. Se il Gorgon Dall uri de capi. I teco Fui (guai fu insieme mai suso (Man.) E — Del resto, mondo). Petr. L altra e (Didone),... Poi sia forte che tu possa io non idea de/Z Essere porta di necessita quella di Causa : onde la forma eli. Essere da.Segnatam. della Causa suprema, [t.] S. al com. Fosti. Con suffisso qualunque modo sia, e da Dio. — Omero. Anco il giorno. Qui tempo in gen. Giord. P«d.221. la liberta dell umana natura). fatti?; e icieli? D una del pass. plur. 2. 31. uomo. Prov. Tose. Modo proverb. 1 Popolo ci son paralitico cosi contrafatto) ne Delle causa seconde, [t.] Essere da, forma anche tose. E tantotempo che mi Epistolae erant a te. = S. Bein. Tratt. Cose. 183. (Gh.) Il loro gaudio non solamente e necessario col possibile, dell alto disputa? (Questo concerne anco t§§ creature. E 114. La perdizione tua, o Israel, Long. Sof. Io, quand ero in me e l ajutorio tuo. [t.] Santi. G. B. Vern. Lui, doglia. E" li. Nullo martirio 2. 1. (Man.) Dira alcuno : Se le attitudini sono da natura, dunque a che bisogna ammaestramento contr. 1. (C) Le audaci imprese virtu ch e dal cuor certi tempi che... [t.] Non L idea di generatone insieme vece dello spirito, ne segue c e, Aon (1. 33.) generazione del Redentore, ascendendo dalFuno all altro de progenitori, finisce di chi en di sua fu d Adamo, d Adamo che fu di Dio. 88. Causa e ragione sono idee che il v. tnu.i valga e Causa ; onde Dio e il Verbo son U. 2. 23. Tempo futuro... e il seg. inusit. coli A. Frane. Sacch. Nov. 101. (C) Dicono le romite: Che io sono in me, e (Eis) nel gr. la la vos tam del governo inif. mosso ?). 89. Cagione in senso piu lato, tra ragione e occasione. D. Inf. 1. (C) A bene sperar m era condizioni d un altro. Chi |t.] E col all intimo essere delle Quanto difficile e, che 2. ben che mi fu cagione, Perche e in lei, Dio ! densa. E 2. 26. Di pers. [t.] D. 1. 22. Quel primo che cagion fu del difetto. 90. meglio assai che Venceslao suo Ma 154. Gli alzamenti d un primo degli es. seg. un consiglio: S io fossi 8 i e oH 87. Car. En. 6. 186. (Man.) Ed ancor io dal cielo Traggo principio, e son da Giove anch io. [t.] D. 1. 22. Domandoli*) onde e fosse, ed ei rispose: l fui del regno di Navarra nato, Mia madre... m avea generato d un ribaldo. — Di dove siete? — Non si sa di dove egli sia, puo accennare e olla di causa, [t.] C. pop. che famiglia e? Hor. Quo sit patre. — Essere di tale o Lelt. 14. 41. (C) Mirate buona, di ricca famiglia, di buono, di cattivo parentado, o sim. Fag. Commed. Questa 3. 17. Quel che piu Del paese. [t.J U. 1. 16. Di vostra terra sono. £2. 7. Del luogo non si disperda per pascoli 27. l fui de monti la intra Urbino E... E 2. 24. di casa vostra, si se [t.] D. 1. 27. Questi e latino. Ei. Furon lombardi. E 2. anco § 83. Se fossi L idea di dipendenza e un applicazione di quella di causa. Ne seg. / Essere dice dipendenza. [Camp.] fundata leviter un nulla, E non fu udito, che alcuno aprisse gli occhi d uno cieco nato ; fosti per Voi foste... eziandio dicesi tuttavia. Vang. Filius homiuis (nisi esset hic a Deo). Mor. S. Greg. = Vii. SS. mangiare (non ne ho voglia); e da Dio, che con ogni sollecitudine guardiamo il cuore nostro. si rompesse ) Per condottieri e da solo Dio, non cercate. la centesima volta, al dover voi; suona negaz. cielo odagli uomini ? 92. Di dipendenza mor. e 11. Fue Di cherubica luce e da Dio, ascolta le parole di Dio; pero voi non ascoltate, perche da Dio non siete. E : Perche del mondo non siete, ma io v ho eletti dal mondo, percio v odia il mondo. E: Voi siete dal padre diavolo. 93. 1. 12. Quale e quella . 413. (Gh.) Le lingue son noi, ne fu. E 20. uso, che da elezione; ne sta a uno o due i aspettare qui, per passaggio, delle purtic. 94. Una specie di dipendenza e la conseguenza. In questo senso deducendo diciamo: [t.] Di qui e, Quindi e, Ond e...— Questi stamane; Jeri venne. Ma Come a dire, Cioe. Modo la convenienza mor., e causa o fie. 78. trovate; In non solo della conseguenza ma della sequela. E anco della ragione, giacche ragione e causa, in somma, fanno uno. E in questo senso tra di ragione e di causa, anco interrogando diciamo: Ond e che...?= Tass. Ger. 9. 76. (Gh.) sia la febbre & sia ardire in voi s alletti? Le idee di sequela e di dipendenza conqiungonsi nel seg. cascata. suo petto assai debiti e tu sarai secondo (soUint. qual pecca, viene, quant e da lui, ad impedire l effetto primario piu risoluta, e non accenna in lui, o da lui dipende). [t.J Quanto e1 a lui, Quant e a me, ha senso gen. di relaz. V. § 202, e per lo piu sta senza il v.: Quantoa me. 93. per lo piu scherzevole. [t.] Nessuno e che l effetto e anche denot. (/afi Essere col Di. [t.J Cos i che mi e di dol- re, d utile. 96. Sovente tralasciasi il Di, con iscorcio eie- gante, [t.] D. 1. 33. Assai ci fia men Giudei. ;= Amm. Ant. 2. fuor che la tua rabbia, anche questa negaz., come le ci voglio. In senso sim. 78. {Man.) Ed emmi tanta pena, che... Bocc. g. 2. n. 7. (C) Ne cosa potrebbe avvenire che simile letizia mi fosse, [t.] D. 3. 3. E la sua volontate e nostra pace. E 2. 15. Stupor m eran si fatto; Tale e il Onde Fior. Calim. n. 26. Futuro, [t.] D. 1. 28. c e cagione Com. veste. E 1. 1. che gli eran pers. [t.] D. . 4. Come verro, se tu paventi, Che suoli al mio dubbiare esser conforto? E 3. 31. Una bellezza (di M. Eje o Egie. non lo facessino (facessero), e gli altri Vang. La e piu. Segner. Crist. Inslr. la vera dolcezza de cuori. idea d utile o danno. T.] Vang. Fag. Commed. Tu affoghi nella e cosiFuste; piu aff. al 28. Che dissi, lasso ! Capo ha cosa fatta; Che fu 1 mal seme della genteTosca. Ed io v aggiunsi : E morte di tua schiatta. E 3. 16. Fellonia di tanto peso Che tosto fia jattura della barca. = Bocc. g. 1. n. 7. (C) Con rien. Puo intendersi le avessi... r Bemb. Pros. Petr. D. 2. e rimasto preso del § 190.) Bern. Ori. 67. 40. (Gh.) solo di cosa, ma di brighe e pene. In senso sim. di pers. [t.] D. . 1. Di quell chiacchiere.—Quattrini gli e febbre o s e stato la mia rovina. 97. Altra eli. discendenza e alla patria.— Di e tre. Ed. 18. Qual sento male, Non so s hann a essere Egli e pena d amore. Ovvero : L invitatore risponde: Si provi, ch or tanto l amore. X. 98. Venendo piu prossimamente all di moto. Vedremo nel ne faro e a che la verita loro e 1. 32. Se Tosco sei, fosse s applicano anco all ente ideale, perche il fatto, fu risposto. E 15. Com dall idea. E dell uno e dell altro ordine d io troppo Quando procuro a vero,, questo e. Il lat., adoprando anverbialm. Est vero, accenna 1. 15. Il venire e [t.J D. 3. 10. Se il vero e vero. Piu efficace che 1. 28. Quest i ver cosi com io ti parlo. [t.] D. 1.4. / Essere sancr. fa Bhu, proda mi trovai Della valle d abisso. Qui sta per ch io Rinchiusa fui, e fatto la Scrittura sopra voi non milanesi del luna Dinne, com e, che [r.] Vang. alle solite, quasi sempre in Non e. — Onde diciamo non solo La cosa e, mente cose saranno. = Med. Arb. il verbo affermando o me? Ar. Fur. 24. 1. che non e. — Non E 3. 8. Molto sara asseverando senz era... (Beatrice, che toglieva l Ad affermare la realta d un fatto, si celia coli equivoco del sarebbe invano, i E i. mi date a parlar cosa si poti mente alla realta.—Non assai (molli n eran fuggiti). che interrogare. L interrogalo risponde : Cosi e, della verita in gen.; 194. Non definizione ne fatto. [t.] Cosi piu prossimo : E venuto epifonema, di cosa che cosi non si vorrebbe che fosse. Cosi e ! gli uomini sudano piu per a Dio, ma per se a se stessi. [t. ] Col Non Com E in dirittura, a Non cosi e in voi « Il misero orgoglio d di Giovanni era egli di della Redenzione (in quanto sta ad affermaz. contraria, come puo nel frasi, da vedersi, non cosi sara tra di voi. 100. Col Come, sottint. il Cosi, [t.] Cic. Est ut dicis Antoni, ut philosopW wiVa . Per da percorrere, e anche di in voi, il farei mettere in prigione. Cecch. Dot. 3. 2. S io fossi in te, io farei, io direi. Paroline! Se fussino (fossero) in me , e vasello (della barca). e se ch arso occhi a tutti sarehbono pecore: e poiche fu a muovervi / Uno non ci sono loro, voglio fare a mio modo. XIV. 147. Ritornando all 3. 25. Emmi a grato. generale ancora, dico l idea di spazio, ci conduce a quella di quantita. E tra le due stanno gli es. seg. [t.] D. chi ne danari quello ch era ancor tra noi letizia Era negli sia si per E e te e questo muro (questa fiamma da passare). [t.] D. 2. 3. L ombra era da me alla grotta (l ombra del mio corpo si stendeva verso Essere comprende il valore ideale Repubblica e 1 Senato infino al sole e cinquecentottantacinque cotanti, come e il grosso di chi piu idee, e Ar. Negr. 4. 3. Credo dimandato, altri manere illam. = miglia. Risp. E siano. — di maravigliarsi). Non Certi beneficioli... Di spazio 14. (Gh.) S io fossi tempo che deve passare, o di lavoro da fare. [Coni.] Lana, Prodr. ina. 89. Il braccio EB pubblici, Essere, con altri avv. neut., ma sta braccio E luoghi. D. 3. 27. Tale peso attaccato in B potra alzare poco fo. fti.M.] Non [t.] D. idea di luogo, Di quantita piu specialm. [t.] D. 2. 5. Questa gente e molta. E tre piu certa. Cosi : siepe)... inipruna Con una forcatella di sue spine L uom della villa... Che non era danno al concetto maggiore unita, ancor la lingua alla mammella. maestro. Collocazione notabile. |t.] D. 2. 24. La mia sorella che, tra bella e buona, Non so qual fosse piu. forse potrebb essere in stato. E : E il padre Che a cosi avversario) del questo e questo. 3 9. biasimo, siccome l oste per era al Sol che la riempie (mi allo, a Dio) Come a quel Ben hann a essere, non umile tanto (che a ciascun ente fornisce la sufficiente quantita di perfezione e beatitudine). Quindi le forme di comparazione. [T.] D. . 34. Io non lo le intendi, me che non Nel... carcere. £ 2. 5. Questo a quel eh i vidi E tanto che non basta a dicer quiddilate. E Cosi diciamo E corta mia favella Pure a 25. E 3. 9. Pronunziasi d infante Che porti (da cui sali) Lo mio E 7. Tutti gli altri modi erano scarsi Alla giustizia (per espiare il primo fallo, senza la Redenzione). E 1. 32. Tu chi se che vai... Percotendo... altrui le gote, Si che se vivo fossi, troppo fora? [G.M.J Quel ch salute e da che e 2. 7. 13. L invita a riconoscersi e a ritornare; ne ha, non si puo egli e sempre il primo a richieder l anima di accordarsi con esso lui. 149. Piu propriam. del numero. D. Par. 13. (C) Lo i seg. le attuali. Bocc. Motor di quassu (gli e). Non e, nulla, E Sono in numero di tanti, ma Sono tanti di numero (e questo secondo determina piu). Anche, fam.: Sono numero tanti. [t.] denota similitudine che per iperb. o In numero grande, o [t.] Essi (Si e), Berti. a far quello di che si trulla. Spesso l assemblea de deputati c e. [G.M.] Ci siamo ne creatura mai... Fu senza pur libera e, cioe se Eccone esempi dal primo [t.] non l era che l aveva fatto allora- Nos numerus sumus, et... consumere nati). In senso gen. [t.] Hor. Siamo piu in numero (Numero plures sumus). D. le cose non conte (note). valore ma del prezzo e che il doppiar degli scacchi s immilla. Senof. La schiera era cento uomini. (Piu spe, dito che Di cento.)150. in un punto, ponesi il D. 1. 4. lo saro primo 5. 21. Un Cristiano, il nella via). [t.] All lat. Ci sono e non serie appartiene il modo DA. ne fussi Grazia divina e A vizio di lussuria... rolla,... Son. Del riposo e nulla e Cleopatras lussuriosa. Cosi descrivendo una serie, o numerando piu oggetti, in moto o ne, diciamo : si trovi (l fatta pirte si confaccia. E [t.] D. 1.4. Io fui sesto tra cotanto senno {co" cinque famosi poeti). Di certe Accademie o assemblee potrebbesi fare la variante: Tra cotanto sonno. Ma a corpi tali converrebbe applicare le frazioni decimali. E in che il modo s che abbagliato, [t.] L ani. So D. 3. 16. (Gli abitanti di Firenze passione di cose, [t.] D. quinto di Tomm. e a Dante medesimo l oggetto e in quel si rivolse al cristianesmo... senza miracoli, quest uno E tal che gli altri non sono 1 centesmo. 151. L idea di numero porta il Di per denotare che 24. Se 1 mondo numero, [t.] D. 2. 1. col Non ha sovente valore di Paradiso (Angelo). E i. 27. Questi e de rei (dannati). — Col Tra. E 2. 7. Quanto mi piacque, Quando ti vidi non Com eraquivi. Vang. Saranno come in Purg.). E1. 20. Ancor se tu degli altri essere. — Cuore vuol essere. colai son io medesmo. — E de suoi amici. Di cose, [t.] D. 3. 10. Nella corte del ciel si trovan molte Gioje (il uno e 11, Dio l dire in terra); E il canto di que lumi (Beali) era di quelle. Di nome collettivo. [Cont.] Stai. il com. (0. 3. 10.) essere dell arte S egli C). Di fatti abbreviai, p. 9. nel § sia di peggior greggia (non tra purganti, ma tra dannali). — E d un partito. Eli. [t.] Ce n Vettor. (tra ) Dei fu (Ce ne assai, di molto.) — Ce ne fosse. EU. di desiderio; che vale anco Se ce ne fosse, quella quantita sarebbe gia consumata. Ceccft. Dot. 33. Ha consumato... Fan. Ogni cosa. Mor. Ogni cosa, non si con la sua stata. [t.] Prov. Tose. 450. Dove non ci, apostrofando, a Non e gran cosa, E (A chi non e quel ch e piu, piu rubare. Avviso agli inventori d imposte e 52. 68. [Gli.) Egli era eli. di quantita, [t.] Ce ne sara; Non ce n e per voi, per lui. D ogni cosa e in bene e in male. = Ar. Fur. 27. 46. (C) Sa che le forze loro verbi. e delle cose, tra lor da finir le liti in guisa Che non in D. 3. 18. E per Marfisa {non rimarrebbe ad altri campo d esercitare il valore). [G.M.] cose eh hai date soltanto; vale se l oste ne cuoce. (A Agnolo Pandoffini, o sia Trattato sera moratur Segnities? (L anima forma del verbo nel passato, indifferentemente.) [t.] Ce mia. Pist. S. Gir. 386. sollint. del lavoro da fare, della falica, e sim. Ce n e fuori, medesime. Sagg. il tempo gia... ch io Soli e chi ha poco ancora da vivere, o altri parli di lui o egli di se. [G.M.] Cellin. Vit. 11 poverino farnetica, e ce n e per poche ore. XV. 133. 1. 22. Poi che fa di numero si collega quella di tempo; e a questo l es. preced. e passaggio. Del tempo in gen. [t.] (a contraffare pers. e cose). principio del mattino. Virg. Tempus erat quo prima quies... Petr. Sest. 1. A qualunque animale alberga in terra... Tempo da travagliare e quant e 1 sogno e da Giove. Fr. Vang. E venuta l ora, e adesso e quando... [t.J rendano merilo delle al senso — E tempo di finirla (necessario). Per eli. E tempo. — Era tempo (vale anche il tempo pop. tose, parlando, non direbbe parte passato). D. 2.12. Non e piu tempo da girsi sospeso. (Col fede. D. 3. 19. Se dovere o la possibilita ; col Di, opportunita e convenienza.) qualita mai non le e Fosse tardi. — E tardi, E presto. [t.J D. 1. 28. Lo tempo e poco E 3. Che gente e E 19. Ma piu e Nat. esp. D. 1. 5. son stato cosi... Ch ei lo fui di natura buona 9. 811. (Gli.) questo. =r ebbe gia poco tempo (poco Erano di molti n e la causa?). [t.] e, quanto fu, quandi sara che... (sgtlint., tempo che la cosa e (Si puo morire o mutare 1. 31. Fu tal ora Ch in avrei volut ir per altra strada. = M. V. 4. 39. (C) Fue sono. — Son vostro (e stata altrove. [t.] e men com. [t.J D. fu un momento ch egli lasciatemi dire. [T.] Siamo a miglia, Vit. SS. Delle contentezze per me non Modo ass. [t.] I ripetizione ancora piu evidente : Che l ubbidir, Se gia [t.] dite. [i.] Come se nulla suo pensare, il suo fare, non si confa col comune odierno).degl ipocriti) Di fuor dorate son... Ma dentro tutte piombo. = E 8. de* verbi fa, In certi che ferro fosse. Lacan. 3. 8. Il mondo m Atnbr. Cof. 4. iperb. pers. o cosa piena o coperta d si trova in una carta medesimo che la riempie e vi tenga la punta inn. ai conpscalori.) 15 .!. Altra sangue dal capo alle opinione in numeri ordinali. e. Bern. (ivi e). Ecci sarebbe quanto era sangue tutto quanto. Mont. Bassv. 3. 67. Eran sangue i capei... E sangue il seno. Alf. Sallust. cap. 101. p. 246. (Gh.) Per quanto... errasse l occhio intorno, tutto era frecce il terreno, ed armi e cadaveri. E Saul. 2. 2. Tutto e pianto e tempesta e lat., secindo l uso di voce mostra siffatte locuz. caie di rafforzare aff. a Consistere. .[t.J In [t.] Tutto e gioja qui. — Uomo ch e tutto fiele, giacche qui due termini 76. XIX. 188. Siccome Materia (ad ascoltare). ¦f sono, nei quali conviene operare. questo modo 20. E cio di viva rappresentasi come medesimezza, [t.] Essere carne e ugna con 5. Misera a me, che unanimi. Ma altra parte m eran fu bene sparvier grifagno Ad artigliar ben lui (di due diavoli). E 28. non stara. luogo, lui, Congiungere l essere E 1. 3. Invidiosi sovente innalza l idea o non pecore matte. E 2. 10. Noi siam vermi. [t.] per diversi salti non si Che lume fia tra il dimostrata E impossibil che mai si una dama ti discorre uno splendore. E 33. Se di speranza fontana vivace (M. V.). Delle cose, [t.] Ar. Fur. 7. li. Biancaneve e il bel collo. Prov. Tose. 51. La niente, Si aveano inviscate l un amo senza l esca. D. 1. 22. Sia la ripa scudo 1. Legge Che fatta fu e afflitto. £1.1. Son contenti piombo a piedi (ti il grembo. V. 46. Col Ivi: Y era lasso. se E 2. Tanto m aggrada Elsa Li pensier vani intorno alla Casa, Coscienza ch e in indurato al vero). 187. Similit. di pers. che piu s appressa a medesimezza, [r.] D. 1. 19. Nuovo Giason sara, di cui si legge Ne Maccabei (nell dell animo. [tJ D. 2. alla regia). Lasc. Parent. 5. 2. (C) Se io guardo bene, egli e tutto Fabio nel viso, [t.] Egli e tutto sua madre (alle fattezze) ; Ell Se licito m e. Vang. Che tal e sempre qual contro: [t.J D. 1. 2. Ma io, cade la ogni postura e io (mori G. e che questo a cio, ne «he vi offende ! E V. anco § 83 e sottintendono Io son tutto orecchi e Forma, cosi Valore e Pregio e Costare hanno senso e spirit. e maler. E perche / il monte). [t.] Br. Lai. e il reale, adoprasinelle In senso sim., o di Fortuna... che e? £ 3. 24. Fede che e?... Fede e d Euclide sono [ a, argomento delle non parventi. E riscontro coi tempi / essere poco. E : Sara piu un nulla, e (la speranza). ...Spemi1... e uno attender certo Della gloria futura , il qual produce (quel che ne fosse). Sansov. 189. Non di def. proprio, ma di dichiarazioni di parole e locuz. Rammenta il Sipa de cose Che a tutto il misericordia e non sagrifizio ». E: Che e questo che e scritto? (che vuol dire?). E: Cercando quel che E tanto fa qui Tiresia « chiamar beati che sarebbero [t.] D. 1. 26. Per aprii. = Dep. Decani. 92. (C) Starsi, cosi assolutamente detto, a noi e non fur nulla... era (che voleva dire) : Ori. 53. 70. Orlando ch § voce denotante cosi tardi riposare. Segner. Mann. Magg. 7. 4. Che cosa e ambulare nelle Scritture?... E diportarsi, e procedere. 190. Locuz. sim. Borgh. Orig. Fir. 166. (C) Coloro che i Romani solean Quando risorgerebbe da morte ». noi (presso di noi verrebbero a dire) bene agiati. E Fast. 460. Arconti, che sarebbe a noi Principi o Rettori. dice meno che e qui ass. (t.J dell uso. Un qualche arnese, com essere un aratolo o simile. [G.M.] Com essere vale anco Come suole accadere. Gli sono intorpidite le mani, com essere nell inverno che di sempl. negaz. [t.] freddo. — Com essere quando perche venirvi?... Io non Enea, direzione, [t.] e quando... [G.M.J Chi e per te, per lui, per voi, per loro? e sim. Si dice di pers. desiderala da molli. So che il su» precetto felicita quindi spontanea, [t.] Vang. Chi dalle finestre; un altra ti vagheggia Son le mie sara, infelice, ti fa l interprete : chi e per te ? 26. 100. (C) Credo vi d mezzi, per mezzi di que tanti che li vogliono. [t.] Sarebbe a dire, Equivarrebbe. Spiega odomanda spiegazione di parola o di fatto. EU., il cui pieno e: Sarebbe atto adire, Verrebbe a. — Come sarebbe, a dire? •cose... die ne son lontano;... Barb. 143. 19. ma e com. anco il talvolta che provocalo. 191. Quindi l avo. Ossia, che sarebbe da scrivere tulfuna voce per distinguerlo da 0 sia, in senso di partir,, disgiuntiva. Crus. Tav. richiesto 18. il. —Enne, Ci Agnolo Pandol/ini. (Gh.) tutti tocca cagione 41. Coli della famiglia. Bellin. Pros. Fior. t. 4. p. 4. v. 1. p. 120. Nell occhio interno o sia dentro dell occhio. PI. Brace. Binai. Dial. p 206. Diverse Canzoni, o sieno Canti carnascialeschi. Sing. col pi. Red. cit. dal Pasta in « Andirivieni 4. Io era suona. V. tortuose sculpite in esse viscere. V. anco § 68. 192. Per denotare e il titolo di libro o di scritto, e il detto da altri, usasi questo verbo Essere quasi ass. [t.1 II volume e anche gli fu onore Ferir 1. 5. Galeotto fu il libro. [t.] D. 1. 20. Della prima canzon ch e de sommersi (della prima mia cantica, lo tenghino. Che e questo la quale per tutti, Volgi, Beatrice, volgi gli occhi santi (Era la sua canzone) al tuo fedele, h 2. 16. E 3. 6. Cio che suo dir era Veggo ora chiaro. (Qui (intitolato) Delle nulla che fare con lui. 3. 8. Di chi se tu, fue la voce mia. E lo. La prima voce che per (do) me s intese, Benedetto sie tu, fu, Trino ed Uno. 193. Di cose di avvenimento, [t.] Vang. Di 3. in terza pers. D. salir per l altrui avv. (le macchie della luna. Qual a aspettarlo. stato... — Quanto Vang. Interrogava Quanti (servus) est? Luciano: ito era a dire consiglio del regno niente I giuri che non sono essere, quale subitana guerra avesse bisogno dispr. sim. al § 48. non e. — importanza. Car. Lett. 1. 220. (Gh.) Per aver provato che cosa sia d essere ajutato ne travagli. rei. 27. Tra Beatrice o ch e impicciarsi co i denti,... pensate; non e Steterunt e essi a se. E cosi, delle circostanze del dichiarazione, ma senso piu lato, [t.] D. 2. 17. Altro ben e che non fa l uom felice; Non e del congiungere nella storia del i d ogni ben frutto e radice. E 18. Se rivolto inver di lei si piega (l anima alla cosa ch egli incomincia a volere), Quel | egire e amor, quello e natura, Che per piacer di nuovo in voi che potrete farlo ; Voi, D. 2. 33. Del viver ch e un correre alla morte. — Sarebbe un voler rovinarsi. 193. Essere tenuto, dichiarato. Beni. Ori. inn. 35. 26. (Gh.) Chi non ubbidira... sia ribello di questa corona. |t.] Piu fam.: a da noi etnico e pubblicano. leggi, e furon si civili. Qui e tutto il loro altri una rana. 196. Locuz. che 26. Senz essermi profferta (pronunziata dev Inviare ; giacche l medesimo, gli e tutt uno. : Annunzio cheGesu istinto; ma Sen. Due volte cinque sono dieci. Segner. Mann. Giugn. 7. 5. (C) Va a fidarti, e vedrai se tanto ti sara stato darla ad essi in deposito, quanto in Sie sano; e, queste cose d importanza e valore, [t.] Vang. Cinque pani e due pesci, che sono tra tanti? Anco di fatti o di cose, [t.] Non Non ti fia grave. 108. indicare lo neanco la piena. poca cosa. (Anco di pers.) — E da nulla, E fides, ut.ubi sim, quam qui modi crescono dispr.) — Non voglio essere piu di quello che sono. D. 1.6. Tuttoche questa gente maledetta (dannata) In vera perfezion giammai non vada, Di la piu che di qua essere aspetta (l essere loro, ricongiunte le anime ai corpi, sara piu compiuto al tormento). [G.M.] Modo fam. Un quattrino, che siano piu di due D. spenderebbe (modo Sapete voi com ell e? quattrino che non D. 3. 11. Qui e (t.1 In senso contr. Il re, che e il re, non ce ne potrebbe con lui. — La moglie, che nutrichi. It] D. 3. 1. 2. 4. E serva. 198. Dell importare alla E 3. 17. Com e 1. 18. 1. Alla sua-poverta era piu il privarsi di quelle due monetine , che alla ricchezza degli altri il privarsi di molto argento (era piu gran cosa, piu grave). = E Mann. Febbr. 5. 6. (C) Ti sara molto, per servir Dio, superare la Domandalo se egli il conosceva, il dolore ; ma piu D. 2. 32. Furine ricoperta, superare il dispregio. Ar. Fur. 2. 61. A me molto non e perdere i passi; d Avv. — Oliv. 146. ne sara per del tempo, Che e a me... questa Oh Virgilio, Virgilio, chi e perisce? Bem.Fior. Ep. Ovid. 277. (Non potresti piu ritornare nel Fia non e vii la vaga Candida Cidno; e la bellissim Ati Agli occhi miei, come solea, non piace. 199. E perche l importante e la sostanza e la il convivere nostro). Cic. Sibi e. E, di mal che maler. questo e la maggiore bellezza, che alle volte Ivi si sintesi delle lingue. Per In questo e il mirabile, cosi la terza plur. del egli sia, e egli mi aperse gli occhi. — Nella si in male. Puo scritture. spirito. Locuz. sim. in Arist. [t.J Qui e a quello che deve venire). Fr. Giord. Pred. ined. 2. 136. (Gh.) mente che illumina, dell per studio e tutto il loro riposo. — V. anco il § 24S. 200. Quindi Essere ass. Esser da molto, [t.] D. 3. 16. Gia eran Gualterotti (tra le illustri famiglie fiorentine). — o un altro aspettiamo? E Prov. che dovrebbe non essere, ma la se. Di cimento, pericolo, sopra e il buon Sergesto, Banca. (La Banca e il terzo ramo del Parlamento, anzi il tronco.) Modo fam. di vanto, La relaz. di fregi. Vang. Siamo noi. — Siamo o non siamo? Modo di soggiungere cosa importante, [t.] C e anche questa! E cosi: Due Nel tempo ch egli era c e che... [T.l C e («7 colpo e giusto). Virg. Hoc habet. A denotare bonta essenziale d un oggetto 20. = Albert, pensiero o Questo e scrivere! Questa e poesia! Quest e governare! Queste sono salsiccie! Altro modo enf. perche ass. [t.] Fatti gli che ad ogni cosa e panni, Ne suoi piedi, gli uomini e le donne pratiche). — Fortuna vuol sciocchi. E 4. Di questi [G.M.] Anche col Che. Fag. Commed. Che gne ne consegni a lui vuol essere! (Quel che preme e che glie le consegni.) 201. Non del che il numero loro Piu del costo; e tal punto Che piu savio prezzo, [t.] tua mente (non t avessero vendita, e da appigionare. Ter. che fosse cio. sol ch ooo i dico dice ben piu che Io lo dico. — Siete voi si lega. Coll inf. [t.] e non tale o tale, o nessun altra. [t.] D. 2. 16. Quei sono spirti ch i odo? Vang.. Sono sa le novelle. E 1. gli Angeli di Dio. D. morte finche veggano il regno di Dio. E : Altri sono che son seminati nelle spine. D. 2. 22. Mele e locuste furori le vivande Che nutriro il Battista nel deserto. Vang. Sei di ci 86. Quindi / Essere a [t.] D. 1. 8. Bonta non e che sua memoria sequela concernono i modi seg. E lasciato la casa o i genitori, o i fratelli o la moglie o i figliuoli per il regno di Dio, e non riceva molto piu in questo tempo, e nel venturo secolo la vita eterna. Nel seg. / Egli e riemp., come nel § chiaro. Ivi: 11 sole era (Gh.) Per vedere se egli vi era alcunoche... 270. Con Quegli o Colui, [t.] D. Siccome regi, che son molti da cui io tolsi Lo a cio lare era piu 3. 33.Tu se colei che l umana natura Nobilitasti (o Vergine). [t.] D. 3. 7. Solo il peccato e quel che la