XJ. [T.l Settima lettera consistere in una mera aspirazione, a altri; ma dell ebraico e del greco, terza: in questi premessa alla C, perche piu semplice e piu soave, e pronunziasi accostando piu la lingua lingua scritta Mugghiare da Muggire, piu facile. Il che in Figlio. La L conferma il sentimento dell originaria importanza di questa lettera ; Agio. Quel che i Tose. consonante : meglio discernesi Seggo verbo da nell anno 500 di Roma Sp. Carvilio insegnasse a distinguerla Cignere e Pugnere. Spegnere e suoni della madre, nella figliuola l imperfezione della scrittura latina, piu forme lat., e noi GI in Figlio, Consiglio, e come aspirazione, poi come conson. Il suo B. Il dorico fa ris Traggano. in prima dell alfabeto italiano, e anche e spiega perche nelle lingue (3. 15.) Raja (nerbo). Raggia. vece la G (V. sotto, § 3, della trasmutazione dell H); e perche gl It. dicessero Gire per Ire, e Gita tuttavia, e Giterella. 2. Suol farsi femm. Una g; ma anco qui cade GI ognun sente piu calcata fatta a proposito delle lelt. preced. 3. Commutazioni. Colla invitando a cogliere fiori, direbbe: cpapa per BXs tpapa ; G. P., Gianpietro e Gianpaolo. Fibula venga da Figo. Ma certo gl It. da Rubeus facevano Roggio senza prendere dai Fr. anche questo rossetto ; e da Cambiare fanno Cangiare; e, vicev., da Piangere, Fingere, che la gabella voci composte e la B e la J, che chiamano conson., dal in G raddoppiata : Aggiungere, Oggetto, Soggiungere. Colia C. Governo Doga. lscr. lat. Acro per K ; da KoeuinXo;, Gomena; da oxn, dal gr. che ha il Agro (Campo), come Leggiere agg. piar, e Granchio, e in certi sensi e usi Sagro e Segreto. [Val] t Lett. Ft d. II. Corazz. Legge. Ma poi Fuggitivo, non la del piu, come Veniamo, Veniate, dissero Venghiamo, Cneus e Cycnus quasi al Tav. Eracl. Acere, Agere ; la prima di Cycnus. modo it., onde potevano abbreviare onde nel pari. Actus, come da Facere Faclus, da Tangere Tactus. (2. 20.) per Giudicare, Sen. Janda per Ghianda, Jaja di spazio e di Da Induciae, Indugio. Da Secare, Segare, e noi co Lat. Segmento; e la varia pronunzia a la W, rendonsi con questa T si e veduto come come l uomo gastigato dallo stile castigato, / Aguto sost. dall Acuto agg. Cosi dalle lingue nordiche, Federico, e sim., impura, dicesi e scrivesi Gli, i Veneti Figo per Fico. Figo e in Dante (i. 33.), e Costantino dicono i Tose, tuttavia come Dante (3. 6.). [Fanf. dal Gigli.] I Sen. Sigillo e Suggello ; in Cancer, Cancro e e d affetti soavi e aggio, sensi. Facendo da Pericuium, Periglio, d Argento, Ariento. Smaragdus, Smeraldo, una desin. che serve a variare le forme dimin., come da Vermiculus, Vermiglio, nella G in Anastagio, Dionigi certi giornalisti [Val.] Lane. Eneid. 7. 316. da animali piu terribili: troppo onore. La verso Ighnoscenda quidem, scirent si presumere di saper commutazione. Al gr. Ao-yo; la vocale, addolcivano Gregorio e Sequor, Seguire, da Aequus, Eguale. Da Aqua, i Bellunesi e i Genovesi Egua. Da Aquila, gli di il ven. Vera per X : Stige, da Stix. Fuggire; da Aligere, Affiggere. Senonche : Hodie, Oggi ; Diurnus, Giorno; Radius, Raggio; Deorsum, Gioso, Giuso. (Fanf.) so se elida la G Ghiaccio, e piu com. Vedo e Veggio. — Da Vendicare, gli ant. Vengiare M. 4. G. 20. Anni // Nec, fatto Neg, dava Sapiens, Savio, Saggio ; da H comprovano com ella sia uno spirito ingrossato. Quello che il gr. ant. i lios, nel Padovano ha Magione, Pigione, da lon i Cosi gli*Spagn. Hermano il Germano. Trahere a noi Traggere, forma viva fem., e Reggio nelle isole dovesse (Fanf.) Il GI talvolta si cambia con Ggh, come i contad. Vegghia per Veglia, Vogghia per Voglia, [t.] Ma della al oalato, che e moto e sim.: e Avvinghiare e piu vivo d Avvincere, e dicevano Ghiova; ma tutti da Cingere, e Cigna da Cinta. Questa forma sovente e un contratto: Mugghiare da Mugolare, come Vegghiare da Vigilare; Cinghiare, quasi Cingulare, da Cingulum ; da Singularis, Cinghiale e Cignale. QuanVi alla pronunzia, secondo le lettere che seguono alla Gh, quella e piu o meno ammollita. Ne Ghianda e Ghiera pronunziasi come Ghita e Ghirlanda; » » certi diak si fa Gera e Girlanda, appressandosi al suono della 1. // pop. n altri il pop. la e alla diff. tra il quarto spazio della chiave di Ga fa Glie d orditi.: Arringa di deputato, Aringhe affumicate. Il Go fa Ghi: Fiammingo, Fiamminghi; cio segnatam. quando conson. preceda. Ma Teologo, Fisiologo fa Gi no» Ghi; o l uso come in non Apologi. Strologhi nel senso pop.; in piu serio. Astrologi. Della Gh gioverebbe nella scrittura fare segno unico, come della GI e e su quella forma la [t.] Tra / A e signora, coglia. Ognun vede che Gh t» Maghinardo per Mainardo, teutonica durezza, p. e., il Manardo. All incontro i Gr. mod. omettono Ignaro e Ignudo, ma in "Afio;, BaoiXicj, fanno Ai(3amXn?. [t.1 La 1 G fa la lingua verso solo Dante (3. 33.) fa rimare Effige con Aflige, ma anche il pop. pronunziando [t.] Mar. Vittorin. Cabino per che in Effigiare. senso gramm. — Ex in i Lomb. chiama il Lontano; do Integer, Niger; Intero, ineus, e sim., l it. fa Gn, omettendo la I. Campagna, Ingegno, Rossigno. E di qui un altra forma di dita, che si apprendono che dalla voce men delicata e al sentimento espresso dal preceda. lat. i Fr. e Spagnuoli e Tedeschi pronunziano come se un H di mezzo ci fosse, Maghnus, Aghnus ; onde in bocca loro riesce di il qual contraevasi anche in Q, altra forma a non igluioscere Manes Guglia da Acucula. Innanzi a Speculimi ; Orecchia, come i Gr. moderni la Lavoro. Viera per Ghiera (onde Cipro la Ti pronunziasi alla italiana; e si sa che lingue nordiche portano noi arricchisce prisca favella. Gli It., e nella lat, e nella lingua loro, pronunziano la Solvit, Tollit. Da lite gli che non Diacinto e Giacinto; Diaccio e o rinforzi la N : e pero converrebbe nella scrittura farne un sol segno come fanno gli Spagnuoli alla noi perde una G, e tal segno della e una G ingrossata, prima sim., per risparmio da a noi Negozio, Negghienza Golare per Volare, Lagoro impressioni Gl Anticamente fu orchi e ziganti, Gnomone, Diagnosi. Quanto alla D e altre lelt. comporta che omettami altre leti., sovente g., Exempli grafia : ma Gennajo; Jocus, Giuoco. [Fanf.] Dice il Gigli che nel contado Giuggiare. ai Lat. e e per Ghiaia; talvolta vengono per Inglese, Inghilese Jacomo, Juditta. —Cosi in altri dial., dellaG anche doppia, o colla L poi, si fa J lungo. Voglia, nel Ven. Voja. Moglie, posporsi e preporsi. Unghie e Mujer, altri quasi Muggier; quando poi hanno a pronunziare l it. com., i Veneti, se non ci badano, dicono Molgie, Perilgio. Commutazioni o accoppiamenti colla L. Da Balneum, Bagno, e fa, discernendone il senso da quello per la G posta laL; da Lilium, Giglio, per la L la Fugitivo. Talvolta la scempia o altro senso da Glarea, Ghiaia. Da Allium, Aglio ; da Folium, Foglia e Foglio. Da Mirabilianeul. plur., Maraviglia; della Gn. (V. qui sotto.) desin. intensiva o portante I idea collettiva, Battaglia, Canaglia. Cosi nelle ant. scritture it. e dim. o ne abbia l apparenza, st muta in GI. se la Se si pronunzi primi Generare, Germe, Gemma, Speglio ; Spiraglio da abbia luogo — Le voci raddoppiata, da Colla N. Siccome i Lat. e cosi Reggia Gemere. Quindi i suoni Gorgogliare Richieggio, e posporre e preporre ; ma il preporla e piu com. oggidi ; ne alcuno, essere parecchi usi, come Traggono, Coglia, l ponevasi la la forma il. altra vocale: Venio, Teneo, Maneo; la C possiamo in un sonetto rimare Moglie, Scioglie, Coglie, Toglie, che vengono da Mulier, Colligit, Gn con un suono misto ant. facevano Elli, e noi Egli, il pop. tose. Egghi. Preposto al verbo anche il G. Da Gleba Cinghiare ha o Gli e, scorciando, come ; e peggio Da Auricula, da tio e tinni facciasi Enrigo, Rigo; e Agli, Degli ; ma in ant. dicevano Gli anco innanzi a conson. per 1, e cosi gli altri anal. originati, non dalle scimmie, ma I fanciugli. Quanto alla pronunzia, in Negligente la a un dipresso l osservazione porla che il suono della )/ mod, quasi ruio;, ma piu molle come la T nel gr. mod., anco ino. Questa Gn nelle voc. Il tose, la GI, dov e Rione per Regione- e nome Il primo e volg. come (D. 2. i). E siccome, il nostro Sol in sing. in Ghirigoro, cosi dicono come al pop. tose, in ities: di Dante (3. 19.), piu anal., del resto, a Inghilterra. Vit. Capegli pronunziasi quasi come lo spagn. Cabellos. Ma le tenui varieta di pronunzia non imita col suono, ma e viva; e nessuno saprebbe p. e. dire per l appunto Giunchiglia, se non lo sentisse : il che ci ammonisca della C, porta la stessa leggere di Fingere, Figura, sparisce la ancora meno, rilevandolo questo forse hit. V. G. Verbi gratia, Vaglia e Valga : Gnarus, insoavi. De Specchio, e poi cosi noi non solamente la T frapposta, e da ant. anche Gnudo. £ siccome i Lai. invece di Connatus, Cognatus, cosi noi; che possiamo pero discernere il Cognato di D. (1. 9.) ha Punga ling. filos. Attesta Yarr. che dicevasi Aggulus e Agguilla per nel sigillon della gabella, Vuol da come giace ne1 libri. scrivere, come anco la desin.lat. o sia vera omessa la N. Senonche lo scrivere, che i Gr. fanno, "A-y-jeXot e dire Angelos comprova che la N innanzi alla G in certe voci aveva suono piu tenue. Se in certi luoghi pare soppressa la N, tose, rinforza in Grillanda. Quant sopraggiunge, e dice Angonia per Agonia. Colla G la N risalta ; e pronunzia male chi non la fa risaltare; onde il valido suono delle desin. Degno, Ingegno, Sostegno. Quindi e che per rinforzare il suono, l it. aggiunge la divina d Augusto. Nel fr. Signore, da Spiraculum, Spiraglio, Vii. acquista di Seniore. Anche qui varie lettere lat. rendonsi da noi colla G. Omnis, Ogni; Somnium, Sogno; Verecundia, Vergogna. [T.] In alcune voci puo l Ratio, Servitium ; Stagione, Ragione, Mulier, altri pronunzia Mugger, altri Ugne ; il secondo piu Mnestro, e nel non piu Gusto, Gorgozzule, Trangugiare, Gozzoviglia, Singhiozzare, Cinghie. sangue dalla idea connata, nel per Pugna nel senso off. a Battaglia. Ma Cingere e Pungere, e sim., sono i comuni oggidi ; inusit. con un segno nella scrittura, degli scrittori e dei bene parlanti, che accenna al gr. £(3=V«ju.!, onde e idiot. da la G scempia si raddoppia, certi Tose. Vegno e Tegno, e sim., rimane ad altri dial. Rado anche nel verso oramai ; ma anco la lingua scritta dopo la N pone la G invece di corrisponde a non negherebbe che Vengo, Tenga, Rimangano. In Argine, l una delle due GG del lat. Tutte le voci dov entra Colla R il lat. [t.] G. C. rende era modo di [t.] Valeat, e nei | (ferro, di Regere, Sorgere, Scorgere, e sim.; la Roosposta, in molte voci, col suono rinforza e aggrava il senso, di che V. § 4. La S commutasi da Articulus, Artiglio, che comproverebbe ; in Pertugio da Pertusum quindi i sensi e usi Pensio e da Mansio. Vicev. gli ant. Jt. d alcuni verbi nel numero intitoli Nuova Bragia o Brace, altri dial. Brasa e i Fr. Braise. G seguira voci si puo G pronunziasi dolce, come in Accusa : Sgarare, Sgombro. Commutasi colla T: Statio, una all altra leti, e Servigio. Quindi Riformagione, senso stor. distinto dal gen. Riformazione. Da Vetulus ; Vecchio e Veglio. (Fanf.) Si scambia col V, come Pavolo e Pagolo, Nuvolo e Nugolo, [t.] e faceva di Negligenza, Negligenza. G abbia sensi d per 2x. benanche nel dial. ant. Aguglia. — Cosi la Anello). Ma e com. da Le relazioni della G coll Levis, Leggiero ; da Volvere, Volgere ; da Pluvia, Pioggia, Piova, che vive nel Ven., Ploja ant. D. 3. 14. nelle voci che s aggirano citta. La I raddoppia la G, e da Senior fa Guarentigia, Guerra. Ma anco da Vae, si fa Guai, perche in questa lettera si trasforma lo spirito. [Fanf.l Dice il Gigli: Cambiasi anch oggi colla Z, e dicesi Palazzo e Palagio, Prezzo e Pregio. E cita Gianf. Tolom. fogl. 55. lt. pronunziano dolce anche Gnostico, E striglie che andarono in trezenda ; il che oggi de Rozzi, fog. 73. Ficca rimane, [t.1 I Ven. mutano la G in Z : Gia, Za. I Tose, da Radius fanno due voci di senso distinto: Razzo e Raggio; e D. derivate, allo spirito pongasi in Toccando della la Sezione dalla Segatura ; vocale o a& fa Federigo, zione e gione. La desin. ezza trasmutasi in igia, e entrambe ed anco i meglio parlanti: ; idiotismo ma nel volger de secoli cambio al voc: Alterezza, Alterigia. i. [t.] Dal lat. passando non seguire lo Spengere di forse per dar vigore ai cotesto non dimostrerebbe se non debilitati. Onde da Fugere, Scambiasi colla D, piu molle gli ant. dicevano Adige (0. 3. 33.) e per conti: Vestigge (2. 33.), che ora Vestigi. In certi deriv. pero la lettera ritorna scempia come in Congregazione, Gregario, Legittimo, che corrispondono a Gregge e 33. Le gittadi. fa sentire volgo tose, dice Egli e, la doppia variano il senso Prologhi pero non Prologi, Apologhi Gattivo per Cattivo. Facendo da in altre la I in in gutturale denota com ella conservasi meglio la G in Maggiore, Peggiore, e serve a discernere Maggio rio Majo. Alla doppia — La S innanzi alla la L e sim.; ora piu coni. Veggo, Richieggo. E cosi e quand amo vogliasi che Seggio nome. La I nello scritto giova anco a discernere Leggere verbo da noi Agro da Acer; Sacro possiamo distinguere tre che corrisponde o/faticus corrotto come in Selvaggio, e al barb. asium e atium, e desin. di sost. frequente : Viaggio, Vantaggio, Coraggio. 5. S e detto che il lat. Agger tra N. Cosi potrebbesi fare un si fa Argine; e nei composti, come Esagerare. Da Singularis facendo Cinghiale e Cignale, rimanendo la G, perdesi un altra voc; ma perdesi la G stessa in com. in Tose, e cosi tanto usit. Reina e nell ani. Viglia per Vigilia. piu forte, ammollisce un poco, storico ; Sciaurato per Sciagurato e mezzo vivo, vivo in Montenegro. — Gigli (cit. dal lingua discernendo lettera: Guardia, e Angiilus ; ma dir la G si fa D, tuttavia dai lai. itia e Diaccio da. Glacies. Nel deriv. il latino, e il greco N. Da Frigidus, Freddo; rio Longitanus, Dalle desin. lat. aneus, enium, Nero: e ; in un suono la r tenue. di Interezza e di Integrita, della Selva nera e del trasl. Aout, dalla maesta la P. G., Padre Generale. A. tralasciata dai Sanesi negli indicativi Asio per sebbene Diom. In voc. meno che i Fiorentini Gabino. Anco i Lat. pronunziavano Venghiate, Ponghiamo. Anche Voliamo per Vogliamo, i Sanesi ed altri Toscani. — Ma e la pronunzia e la scrittura discernono Che voi vogliate, da Che voi voliate; sebbene volere a talunipaja piu difficile di volare. 6. Quanto al senso dell che la G non suono, il moto che nella Gaudio, Gloria, Godere, Genio, Angelo. il palato, dice perche essa Spiraculum. violino ; e minuscola che nelle intorno a quella regione : Lingua, Gola, Mangiare, piu Cigne {f. V. il gia detto delle agg. Veggio, ; e i modi vani del pronunziare malamente, Tartagliare, Barbugliare, e sim. Quindi i suoni gen., Piangere, Frangere. Quindi le imaqini di moto piu o men facile; especialm. de liquidi : Sangue, Rigare. Guazzo, Gora, Fango, Pingue, Quagliare. D altri moti: Dilegua, Guizzare, Angue, Leggiero. La doppia natura dell aspirazione senso dello slavo Glagol (Parola) fatica in apprendere la lettura. Canchero di Leggiero. La desin. Gnavus, e in ant. Gnoscere; Origliare e Giorno, Gajo, Gala, Gavazzare, Gongolare, Crogiolarsi, Giovare, Gioja, che segue, talvolta omettesi. Maestro dell Ordine. G. G.,Gran R. la radice di Magnus e di Grande. Grado, Progresso, Grazia. Del contr. Glomerare, Groppo, Grosso, Grasso, Gigante, Goffo, Grave, Gremito, Grandine, Grattare, Graffiare, Stringere, Grido, Gramo. 7. Abbreviature, [t.] G. C. Gesu Cristo. [t.] G. Scorcio di Giovanni o Giuseppe. Anco nei nomi doppii : G. B., Giambattista ; G. D., Giandomenico; G. F., Gianfrancesco ; G. G., Giangiacomo; G. M., Giammaria; e vogliono che premessa mutansi lat. la si Giulio Cesare. G. Gajo, nome romano, per Cajo. G. D., Granduca, Granduchessa. G. M., Gran Ne si com. muta colla Croce d un Oidi ite di cavalleria. V. G., Vostra Grandezza. S. G., Sua Grazia. Fanf.) Questa lettera fu volentieri 6. e i Fr. Venger. D. sei, mesi quattro, giorni venti. —G. Giovedi. Ne rituali denotava il Sabato. G. Grano, nelle ricette. [Fanf.J Dice il Gigli, Slrambot. a soppressa la L ; da G lettera col dente. La maladetta lettera col dente, Che sta Anguilla Plaindre, Feindre, da Giuseppe, Geppe e Beppe. Nelle mangia tutto. G. Genere, nel Esso pop. le commuta, soli G. Jungo, Giungere; Januarius, e forma da lasciare agli scritti come in Ergere da Erigere, un po piu com.; e ne fanno tutt una voce Verbigrazia. Come segno del mimero di note, o come rubrica ne libri, plur.) che sost. e Regia tre prime lettere. [Ross.] G. nel diagramma antico indicava aggiungendo corrisponde il Loquor lat. Da il plur. il basso, se era majuscola; essendo minuscola, indicava il Sol in seconda linea della chiave di Do Soleat, Soglia. Ma poi il Sol sopra le righe. Era in origine, fra te chiavi pervenute sino a noi, quella chiamala G, ossia G-sol-re-ut, la quale la varia desin. muta senso a poco a poco di forma e divenne quella che ora noi diciamo Chiave di sol, e Chiave di violino.