t ABEMO. S. m. Quiete, N. M. 1. 204. E Abbentu. Voce viva in Sicilia originata da A bento, cioe Da vento, che ellitticamente vale Sicuro, Lontano da vento. Cosi tanto 1 cor 2. Madonna sentire Fa lo Aura, e So abento (sono abento). Di Si disse anche Abente. Tom. trasl. vale Calma, Riposo, Quiete, e il verbo Abentare, nel senso fig. di Acquietare, Calmare, [t.] Risponde alle locuzioni figurate luogo Angiol. Cecc. Son. 2. (C) 11 morir mi fora abento. siciliano Non aviri abbentu vale Non istar mai fermo, Essere inquieto. [Cam.] Chili. ridente (N. V. 481.) Sicil. a Non aio (ho) abento notte e dia ^di) Pensando pur di voi, abento, delle pecore, quando sono 1. Dozzo Nori in N. M. tenesi contento Del grande abento, ove Amore m ha miso. Pucciand. Mari. Rim. a poco senz abento. = lanza di Calma, Abbonacciare, travaglio e l ire, Che per lei aggio e sento; Forse mi dara abento, Ch sost. Abento, che di Sass. 46. (C) Lo meo core 1. 238. Gile assai vai meglio in una (a un tratto) morire Ca (che) consumare Ale. N. M. 1. mi riparalo dal vento, dicono [Cam.] Guid. delle Colon». inN. dialetto sim. (N. 31. 1.2.) Nel M. 1. 86. Non aggio Madonna mia. — Pier Vign. in (mi ferisce) con li me pietate. [Cam.] in Riposo. (ridenti). [Cam.] qua il ara di riguardi (sguardi) degli occhi d 1. 464. Amor, merce: quanto piu mi sforzo, Allora meno pozzo (posso) avere abente.