ABIEZIONE. [T.] S. f. astr. (/ Abietto. delizia o il vitupero d Come porci nel brago, se ne stanno in lanta abiezione di costumi. Guicc. Slor. 1. 342. Pusillanimita e abiezione d animo. [t.] Abiezione (il Nilo), poco piu di o in se o nell opinione dee/li uomini. SS. PP. 2. 233. (C) (C) Richiamarlo dal gasligo al premio, dall .". In senso buono, del : Io sono l obbrobrio Ambii. 93. Godere della soggezione e cose. Borgh. Seiv. Terlull. 3i3. 119. Degno d ogni abiezione alla gloria. Bollar. Dion. abiezione. [t.] Siccome di pers., dicesi ch egli e la Fr. Giord. Preci. R. (C) altre pers., cosi ne Salmi disonore, d ogni vergogna e degli uomini e l abiezione del popolo. esilio alla patria e dall sentire non alto di se (ma da usare con parsimonia, avendosi a cio altri vocaboli non ambigui). Vit. Adim. L. Pros. sacr. 185. Non consenti (Piero) d di pensieri. 2. Della condizione il merito e 1 bene dell abiezione. 4. Fig. Magai. Relaz. 11. (C) Venuto in (jueslagrandezza esser liberato, non volendo perdere cento passi avanti si riconduce in tanta abiezione (che si puo agevolmente guadare). S. Di dell abiezione nell avversita. E L abiezione e la scarsezza del mangiare, contentandosi d un vitto semplice, e di bere acqua pura.