ALUNNO. [T.] S. m. Il giovane di collegio, dove convive con altri, ed e ammaestrato e educalo. Sin dal primo ch egli entra e Alunno ; non e Allievo se non una Chiesa. f r.i Per studi. Gli scuolari esterni non sono propriam. Alunni. Certi 333. (Man.) Di Larissa il d uno istituto e d ma non n escono pero buoni allievi. [t.] Anco quelli che non convivono, sono alunni per estens., se dal maestro nutriti d affetto e di scienza. taverna, del postribolo, chi pare d un uomo e in quanto li pascono ; una dottrina, e d una disciplina, d una religione, d quando e alquanto innanzi negli esequie e lutto. Hor. Quid [t.] Sipuo essere Alunno e che abbia li avuta la sua educazione, e imbevutosene. 1 889. (Man.) Tizio, Quel de (il profumiere) esorcizzera i demoni, suoi alunni, ai quali fa servire la sua casa di En. 2. collegi tengono bene di tristo uomo, Alunno del diavolo. 0 piuttosto, un giovanetto buono, Alunno dell angelo Chi fu allevato da balia Alunni in anco di piante, come Allievi, che s iniziano a un uffizio pubblico, e ci fanno pratica, gratuita o no, ma la Terra smisurato alunno (gigante). e piu italiano che Applicato o Apprendista. 3. suo custode. 2. Per estens. Car. En. 6. Car. En. 7. 7. (Man.) Ebbe bellicoso alunno. [t.] Alunno della estens. Alunno della carcere, della voveat dulci nutricula majus alumno? [t.] o nutrice. Non com. [Cam.JBorg.Selv. Tert.Voi. Conqualfermezza d animo senza stabile stipendio ; ed (Virg. Terme alumnum.) [t.1 Alunni del gregge, Orazio, i Parti di quello. [t.] Per estens., certe parti d Italia que Fijrli, e sim. i [t.J Alunno, non pur d uomo e d istituto, madi palria e di paese. Virg. Nec Romula... Ullo se tantum tellus jactabit alumno. = Car. dispensa. [t.] Men male direbbesi gli alunni, GaietaDal suo pietoso Alunno (Enea) legione, dice Tacilo quel che i Fr. Enfant de troupe. [t.] Alunni dicevano i Lat. i Figliuoli de servi nati in casa. S. [t.] Cic. chiama se Alunno della pace; che la sua fama e grandezza doveva alla pace.