APE. S. m. Aff. al lat. Apis. Insetto appartenente all ordine degli imenotteri. (Mt.) [t.] In Tose, e piu coni. da quello che fa il ama sim. dim., come orcccliio da auris, ginocchio da genu. Tes. Br. 5. 17. (C) quali di quarta grandezza. marz. 28. Di questo mese cera, e nascono senza piedi e senza ale, e poi le mettono quando son grandi. Frane. Sacch. Op. div. 90. Ape , ovvero pecchia, e piccolo animale ; il quale ordina onde io mi fo del dire, Senofonte era detto manca, e l uom dispregiato da sono altri api. E ivi: Certi t Usato in pi. nel gen. masc. Fior. Viri. 12. 17. (Mt.) Certe api sono ordinate ad andare per lo fiore del mele...; certe a combattere con gli neri, e certi rossi, 2. di questi re loro, come / Ape attica. i. Ape maggiori degli altri api. Pallad. Lat. il mele e la sogliono infermar gli api. [Camp.] Volg. Metam. xv. Delle putenti interiora nascono li api (apes, in tal maniera l abbia Ape, trasl., per la dolcezza lecito Amor. Quando la roba ape senza frutto. e sono Mosca ediana, ma non nella sua colletta avanti di col. 1. (Gh.) Quest ape e forse cosi detta da un gentilissimo bozzolo ch ella fabrica si t. 3. p. 372. Festo e Delecampio la credono dissimile Pecchia, da Apicula, giacche Vitaliano bombice o bigatto da a calabroni, e simili: molto cosi detta a bombo quem edit; ma questo bombo e commune anche alle api domestiche, seta. farsi ninfa, e non e giudica secondo ragione. Lib. il sospettare che piuttosto il testo). 3. [t.] chiamata Aristotele per la ragione detta di sopra. 5. Ape. (Astr.) Costellazione meridionale; chiamasi anche bombice selvatica di Aristotile. Yallisn. vede in Europa. Contiene quattro stelle, tre delle Api son guelle che fanno Musca apis. (Mt.)