((. [T.J Terza lettera dell G., Compagnia vocali A 0 U, un nome. — E 0 U ha suono schietto Obliquus ; da Coquere in possa scrivere Mazzuchelli se non Cosi dal gr. "Aa^a. il Ci portano imagini e di piu in su verso il Raddoppiasi la C nelle voci x&wv, s attiene alVorig. Ma S (Gh.) E perche volete voi suoni somiglianti ai come Aprichi e Aprici aspirata, la C ha nelle tre prime voci, frapponesi PH ; e cosi distinguesi Cheto e Ceto, Chimici e Cimici. // modo come i Greci moderni pronunziano Kai, KoiXov, dove il K esce ammollito, con suono non dissimile, ma non uguale, agl do Claudere, e sim. E lascia arguire come la pronunzia de" dittonghi l insegnamento del leggere, proponeva distinta da quella delle vocali semplici. Il frapporre, che i Lat. facevano, TH Succus D. (1.32.) fa Suco che un principio d aspirazione pur c era; ancorche non cosi forte come in Cliorus, e sim.; sebbene e nell una e nell altra voce il gr. porti D. 9. Riguardata la lettera di tali Seco, tenui, danno al significato tenore: ragione al noto scherzo di Catullo sopra chi troppo della S rappresentisi colla forma Ma dell aspirazione, vestigio delle : e distinguesi Castigato da deriso, nella pronunzia fiorentina, che suono, temendo che, senza il di senso lingue primigenie, rimane da cui muove il parlare, ma si talune delle seguenti nel discorso, o al principio della parola o nel Dicere Diceria. 10. Delle abbreviature. onda: e ne viene agilita; e, quando la goffaggine Cuocere : e in esprimesi dalla C sola in Tose, A. C., Avanti Cristo. CD., chi ben ode. In orig. la C sovente e doctissimi scribere a altro dim., che quasi piu materiale per l ingrossarsi degli organi della voce. alla 1 e alla E numerami anco le note e avanzo, ingiustamente Gastigato, i Acre mutaronsi in Qui, Questi, Cotesti. 3. Nella scrittura it. l H ha perduto ogni in modi vani idee a dal Che apostrofato, e scrivere C ama e C era per Ch ama e per Camicia; in altri dial. gr. e lat. dovesse essere che in tutte da Siraia ; l ant. da le di La differenza vien dall orig.: fosse frapposto. Avrebbesi luna e l altra agevolezza, distinquendo le C che precedono alla E e alla I con soave. Cosi ne verbi H tutti. La C con J H ha due suoni: l uno schietto, come quelli del Ca Co Cu, in Che Chi, Bianchi, Bianche ; l altro alquanto schiacciato, come appunto in Schiacciare, Occhio, Chiaro. Gesu. R. gen., senza H che quest ultimo suono si di suono servono a quelle lat.; interpostavi dagl It. la I per dolcezza. Onde Chiudere it. Cielo e Cetra, ci forse i quelle analogia, come Bianco, Franco, le lettere, e piu dolcemente che noi non crediamo. Ponesi l Cingere, Ciglio, Cenno. — svapori corpo alla voce; onde Coma, Chioma. Tal ultra levasi per addolcire; come da Brachia, Braccia. co/fIk, e coll lch de fare le veci d un altra C : Braccae, Brache. 4. Ad altre consonanti non si suole preporre la C in it., che alla L e alla R. Clero, Crine. E le voci siffatte non sono Cs non e che fa tutte di pretta forma gr. o lat. La Cn mutasi in Gn : Gneo, Cigno. Ma gli stessi Lat. dovevano pronunziarla assai volte piu mollemente, se la prima di Cycnus, come di Tecmessa, potevansi abbreviare. gr. E la CI e nel gr. ha la xMa la C di per se segna il 3. Cosi lat. Da Fatigare, Faticare ; da Loco, Luogo ; trasmutasi in T qualche volta che ) Sego. Vivono pur troppo e Lacrima e Lagrima. E le varieta reca al CI gr. o le C, e mai quella similm. i lat. Hic, Iste, da Agro, Cancro da Granchio e da Canchero. |La di molte , e quasi X ; in cui vece gl It. pongono la S o scempia o doppia; o, parole tra la C e Exire, Escire. Dicevano anco Cuscire per Cucire ; e Camiscia dice il volgo tuttavia Ch era; altri, per agevolare Camisa. Do Laxare, i Tose, oggidi piu comunem. Lasciare; ma alcuni dial., come gia nel verso, Lassare. Talvolta in questa forma e metatesi; e da Exsolvere si fa Sciogliere ; seppur non si voglia la C Chierico Regolare. C. d. alfabeto come Sceverare da Separare, Scimmia Dividendo il discorso, invece di Scipare e il vivissimo certi stranieri sogliono. Ma i casi la X pare si muti e slavi. 8. La Ficcare da Fixus. Ma egli e che la forma radicale porta un suono tra la C e la G ; onde la X non e che una sigla. Della Ct si fa una T semplice: p. e. in Autore, che C, Cajo; nome romano, ch Otto e sim., la Tingo, viene Toccare, mutata la parola, non del comune uso, come Autoctoni da A.uto poco di certi suoni della la C da tenui differenze e forse ; e da Labrusca, Abrostino; da Fascio, Fastello: senonche questo e per indicare la lunga radice, da Vetulus e Situla, Citta di Dio. Citazione ordinaria Tactus, che nei derivati fa T doppia conservasi. Qualche rara vocale, come in tanti altri casi, e raddoppiata, come in Ficcare, la C. La Q eia Cu commutami. Cotidianoscrivevano per Quotidiano ; e taluni fin Quore e Quojo. Ma da Placui, Tacui, tutti facciamo Piacqui, Tacqui. £ nessuno oserebbe A in Candido, Caro, Canto. piace con cui la si scrive, Non solo i Tose, ma tutta Italia, rinforza quel non aspira tutte del pari sostegno modo d epigrafe. C, Compagni Q, e l acqua ilaliana Certo. — Piacere. La CI, Il Qu commutasi in Che e in Chie : da Quaerere gli ant. It. facevano Cuocia; e cosi Noccia e la I s aggiunge ; la Q e laP che da lei propriamente prendono Guance per Guancie, e D. (3. lingua suono e di raggio: a taluni la Conte. C, in libri che tutto soppressa (che non e), s erano messi a scrivere Celo per Cielo : ma l uso non prese. La Q si fa C in Come da Quomodo, in Antico da Antiquus, in Bieco da (Casto, Coro, Cura); e non del pronunziante non noccia, risonanza. per dolcezza frammettono l I ; da Illac e Hic. Sopprimesi Cherere, e Chiedere noi. Qui sim. Siccome altrove si leva : e e al gr. IIsvts corrisponde Quinque, e nell italico ant. Petorritum e Vettura da quattro ruote ; cosi gVIt. talvolta il P mutano Con linea sopra, Mille. C, fanno Chiatta, e di Spiantare, Schiantare ; e forme sim. frequenti segnatam. nel dial. napol. quando pronunziate e scrivete Mazzucchello Z in Ufficio, Uffizio ; e gli ant. It. Panziera C. C, Co»/o corrente. C, tuttavia. I quali, anche pronunziando il ha, segnatam. nelle voci composte, accompagnamenti alla R. Creare, Sciupare da Dissipare. In certi Ven. segnatam. danno, parlando, alla C, e anco alla Z, suono non dissimile dalla S quando seguono le vocali E e I : come pare che gli stessi Rom. facessero. Ed e notabile che nella scrittura gr. il suono aspirava pronunziando. 2. della lettera C. Cosi spiegami le forme Vicitare per Visitare, Cicilia per Sicilia ; e quest ultimo non e morto in tutto. 8. Come la X non sia che Cs appare nelle declinaz, lat. di Vox, Lux e sim., dove negli altri casi si riaffaccia la C, e di suono un segno, togliendo via gli la prima pers. fa, p. e., Dico; poi per l altra riesce piu facile a pronunziare Dicis e gli altri. Cosi nell it. molti plurali Virg. Tinm tusque eie, et Ma Antico fa Antichi, perche nel lat. alla Q segue l JJ raddoppiata : Parroco fa Parrochi ; non come in essere gr. e lat., consuona gr. ha la x- la prima C tien la sim. Ma traccia d un ; e nelle camp. tose. Amichi gli Amici. Il lat. lat., davano il suono suoi variazioni di suono che passano nelVit. Da Candeo, Incendio , da Capio , Partecipe. Cosi forse da Capo, Ceffo, che pero tiene del gr. K«9sa»i. 6. Spesso la C scempia nel lai., nell it. s addoppia , o contratto quasi da Fascitello ; come in Macchina ; o particelle ; e sono voci breve che non sdruccioli via troppo fuggevole, come in Macchia altri tali. E siccome nessuno pur non si voglia che Vii. qui venga dal contratto, e pero allungato, Macia, Oclus, sull anal. di Periclum e sim. Senonche riman vera la detta ragione in Niccolo, che vocale che sot-1 | tentra, con la consonante doppia, e segnatam. in Facies, Facio, e e in Occhio ; se scriverebbe La facia dell uomo ; cosi non video perche e come il dim. incorporato aqua. Dal raddoppiamento nelle desinenze in Aceus, Icius e sim., vengono le forme it. del diminutivo e del peggiorativo, che col suono dipingono: e che pero debbonsi il piu delle volte recare a crig. onomatopeica, non a latina; come le desinenze analoghe in Etto e in Otto, piacia a certi la il valore imitativo, D. C., Offre, Dedica, Crepitare, par che tenga un composte d una incominciante da quella lettera — aspirano leggermente qua e Accogliere, Accorrere. E siccome qui C, Cesare. S. M. C, vece della D, cosi gli stessi Lat. dicevano Acquirere per Adquirere. Ma talvolta la doppia ne Lat. si fa scempia a noi. Da in Charus e sim., dimostra e i mod. Sugo : e Baco per Bacco dio (1. 20.). Omettesi alla fine della voce, e ne tien vece l accento, in Qui, Cola, ne dicono Cuoca verbo, ma affatto nell ant. Saramento per Sacramento , in senso di Roma. S. C, Senato la la 1.) Spece, per Specie. non si dice piu ; lettera sia tra le piu ricche di voci, non e, chi ben guardi, la piu feconda in radici variate, perche Chino e altre tali. Simile sorreggere il suono della composte non poche di quelle che nel Dizionario sotfessa registrami. Forse la B, eh e tanto piu povera, ha piu vocaboli commutavansi, segnatam. nella rima fanno senso e tenore. Certe forme in cui questa lettera ha luogo , o vengono da lingue settentrionali, o hanno con Gr. e i pongonsi talvolta Scherno, Scherma, e sim. La stessa uscita comunissima in Ico dell ago, derivato, oltre all Piemonte Parroci ; ad esprimerla la tenuita della H puo popoli germanici in doppia C manoscritto). — C, Capitolo. — che porta Videa di fermezza, spiega forse perche molte voci che incominciansi da C, rappresentino aspirazione: onde taluno voleva toglierlo quella attenenti: Corpo, Carne, Corno, Ce, cosi dicendo i Tose; Costa, Campo, Castello. Cane, Cavallo, Cammello. Correre, Caldo, Colmo, Curvo, Catena, Cupo o Scuro. Colpo, Colpa, Cura. Cosi ne raddoppiati e senso di forza o motta o soverchia: Peccare, A. C. R. C, Regia — Sacco. — indica il Martedi. ? Ma alla C, come Credere, Crescere. — Cresta, Crine, Crosta, Creta. — , Consacra, nelle dediche a della alla S : Ascendere, Scanno. — Scafa, Scolpire, Scrivere, Schizzare.Doppto suono mit. in Schiacciare. Ma con la vocale I bene esprime suoni acuti, e pero sovente molesti : Cicala, Cigolio. addolciscono il suono: Amico, Amici. Matris quate cymbala circum. Quindi Cianciare, Ciarlare, Chiacchierare. Ciere ai Lai. era Chiamare e Eccitare. Clamo, Clango. La Fama Ragno e piu forte perche la ; dove, piegando sopprimono piu che aspirarla. 7. Parendo Luce, Chiarore. E la Q di per se: Candido e ; due ultimi la pronunzia che fattasi dalla C, viene dalla qui tacere la C, come Cosi forse nelle seguenti, le vocali I ed E, piu in D. (2. 18. da E nome d un Santo. M. Eau di e non Corteccio o Scorza.— seconda lettera denotante agilita, labilita, porta quest idea in Declinare , molte da lei te per idea Tose, E anco gli altri Cadere ; ma l qjuta perche il All incontro un la x- E la confusione come da se, porta il gen. fem. per l ordinario. Brace. Rinal. oliai, p. 79. (Cetra, Cielo). Per dare ai che non si ammollito, come lo ha innanzi con una e sola, Commutami la G Agostino ch e un grande C, numero di Cento. in taluni tacerla in Aqua. C, Regia Consulta. e Franzese, maiuscolo. E giovera dire Ci sempre, Francia. per la compagnia della Capo, Cuore. sebbene dicasi Abecedario: e questo perche tolto dal C, Padri Coscritti, i Senatori varieta e piena la lingua. mezzo ; com onda che terza ma vivo e purtroppo Sebbene la rimbalza sovr G. C, Gesu Cristo. e d una particella : la, Vecchio e Secchia. Da Tango, di quel libro d e la con due ce saggio di filosofia della storia. S. R. C, Santa Romana Chiesa. C, Confessore, accanto al talvolta per dare piu neH C, Minore Conventuale; una delle famiglie dell ordine Francescano. G. R., frapposta al semplice Solvere ; ital., pronunziata in modi C. A., Reverenda Camera Apostolica. E anco il Tribunale dell Spaccare, Fiaccare, Ammaccare, Scoccare, Cacciare. Camera. C. R., Cesareo Regio. Certi usi pero rimangono promiscui Sua Maesta Cristianissima. E anche Cattolica. C, Console. P. lat. di peso. Di tali di Giuro. E parecchi aial. e Compagnia, segnatam. in commercio. M. C, Maggior Consiglio. — C. X., Consiglio de Dieci, di Venezia. C, Congregazione. G. C, Gran Corte, in senso giudiciale. C, Codice. R. C, Reo Convenuto. G. C., Gran Croce. Sottint. di cavaliere. C, I in voci tali del voglion esser faceti, scrivesi con punlolini cosi Viniziale d una parola indicante una parte del si potra dire: Un C con la dea Ragione ; e anche un altra parte che nella vecchia Crusca e pingue d esempi. C, inizia/e di Carlo o altro nome piu noto. certi ant. scrivevano Auttore. In altri in it. rende Gajo. Il signor B., la signora C, /ai»., accennando a piupers. in varii. Innanzi alle vocali A di cose, numerandole indeterminatamente, a, b, e. C. A., o A. C, Caro o Carissimo amico. 0. piu in Fiumicello, Carticino. palato, Crocchiare, Scricchiolare, Scrosciare. E C, cada anco la Consulto. R. corpo umano, e che rima come i Ven. Corrente, Anno, Mese, o sim. 0 anco Moneta. C, negli antichi rituali Bocca. Notabili i della Z del carattere a Ch, e di Piatta Centesimo. C, Carle (citando libro o ; come rad. ebr. Cum, C., Canzone. — L. C., Luogo citato. le invertendo, la Se; come numeri, Lat. stessi profferivano la CI C frequentemente commutasi con la G. Casmen, jpot Carmen. E le appendici,