CALCINACCIO. S. m. Pezzo di materia simile alla calcina spenta, sia pura, sia con rena o terra rasciutta e secca, che e nelle rovine delle muraglie. G. V. 7. 14. 4. (C) quaderno , E con un in su i calcinacci delle case de Tornaquinci. lungo andare i tufi ed notte faceano in opera, che suola generarsi e I fianchi rimasti infra gli gittar fuori. Morrj. 19. 170. Chi rotto I braccio, e chi 1 teschio avea aperto, E chi dal calcinaccio e ricoperto, [t.] B. Buri. 215. Intigni nella Avere il mal del calcinaccio, contra il serraglio calcinaccio su vi scrivi. [Cont.] Bari. Arch. Alb. 68. 37. 1 di gli faceano archi delle volte e il diritto delle mura alle quali s appoggiano, chiamati t/ai muratori erbe fresche. 5. (Chir.) Tumoretto hanno a riempiere non di terra o di calcinacci vecchi, ma piu presto di muraglia. 2. Per simil. diciamo Calcinaccio lo Sterco rassodato de(/li uccelli, che cagiona loro malattia, ed a molCaltre sorte d infermita , che puliscono gli animali, procedenti da umori rassodati in alcuna parte a guisa di calcinaccio. Lib. cur. malatt. ((, ) Quando agli augelli viene il calcinaccio, da loro le coscie delle volte, si pieno di calcina siala messa recare calcinacci d altra parte, nelle articola zioni de gottosi. Bed. nel Diz. di A. Pasta. (Mt.) La gotta produce a E cap. 22. 1. La i calcinacci nelle articolazioni delle mani, de piedi, e delle ginocchia. ([Pacch.] Altrimenti detti Tofi.) i. pece il tuo E schierarsi dicesi in modo basso, e in equivoco, di chi e inclinatissimo a fabbricare. (C)