COLLKGA. o. m. Ajf. al lai. aureo Collega. Compagno nel magistrato, nell ufficio, nell accademia, ecc. (Fanf.) Dant. Par. 11. (C) Pensa ormai qual fu colui che degno Collega fu a mantener la barca. in vece di Colleglli. Par. a di sanicare questa citta dalle malvagie tirannie di grandi e possenti uomini, e non sono lasciato fare che i miei compagni e colleghi non lo consentono. [Camp.] Anon. Coni. Par. 24. Sodali sono i compagni di mensa; Socii, in battaglia; Compagni, nella via; Colleghi, negli ufficii. — Guicc. Slor. 2. 408. (M.) Questi miei onorevoli colleghi,... hanno giudicato essere necessario,... [t.] Un medico chiama collega suo l altro medico, anco ignoto : il professore intitola collega suo chi insegna nella medesima scuola. Ma in altro rispetto, colleghi lutti coloro che professano la medesima scienza. Collegi, per licenza poetica scrisse Dante Cronichett. incontro a Brenno, incontro 45. (Gh.) Sai voleva questo Pirro, Incontro agli portato dagli egregi Romani 220. (il/.) lo quel che 6. fe , altri Principi e collegi.