CONTENTARE. V. tutte le sue voglie. (Parla Far contento. Bocc. Nov. 12-. 17. (C) Pero contentate il piacer sua gloria molto ! Prov. baciarmi. ones. 1. 346. (Gh.) Oh ci contentavamo. Borgh. Orig. Fir. egli, volentieri gli avrei fatto. [t.] Lor. Med. Nenc. Contenti a. Soddisfare, Adempiere Valimi voglia, delle voglie proprie: ma dicesi anco Contentare le voglie altrui, e vale Soddisfarle anche un poco al di la.) [t.] Modo prov. Dice Iddio : non mi sgomento a mantenervi, Att. [Cors.] Per Tose. 102. La donna e come l appetito, va contentata a tempo. 2. [Cors.] II vescovo gli ha scritto vale Appagare il desiderio che una volta, ma molte, con di avere una cosa. (Tom.) D. 3. 3. ragion e diritto. Alberto della direbbesi, Compiacersi. nome tuo e della nostra sorte (di dirmi). G. V. 12. 56. 1. (C) Se infino a calen di Maggio prossimo non avessono contento - solvi (i miei dubbii), Che, Atene di cio che dimandava di menda. [Cors.) Segret. Fior. Nov. Voglio lasciare le grandi nov. 82. 3. Di che in vestirla di nuove usanze, vivere oscuro e povero, anziche 3. 1 N. ass. col secondo caso. N. ass. e nelle Gi. lat. gr. Frane. Barb. 188. (M.) Poi convien contentare Di quel ch a giudicare Si muove teco Grazioso mi e, come ora Piagentina , in Mazzolai. Rim. E nov. 36. 20. Quello bene avventurosa prima etade, Che della fe de1 campi contentava. 4. i E col terzo caso. Piacere, Aggradire. Sali. [t.J Prov. Tose. 77. Il ogni cosa da desiderare a poco e un boccone mal quello che avea, potea piacere e contentare assai. E Cateti. 4. Le sue cose proprie tempo vi fece tanto profitto assai. 5. mi sgomento a contentarvi. Prov. Appagare l altrui mente. Dant. Inf. (M.) Stando in gran lamento JV. (contentato) il Contentarsi! (cioe, bisogna contentarsi, risponde che saver, dubbiar mi contenti si quando tu pass. Restar soddisfatto. Bocc. Nov. 38. 5. (C) Noi ti ciascuno piaceano, e contentavano , a stare a Parigi. E nov. 100. 13. I suoi uomini pessimamente si contentavano di lei per la sua bassa condizione. [Giust.] Cecchi, Diam. I. 1. E fatto erede deh suo patrimonio ; che fia partito anco da contentarsene. E si contenta, e modo di il retaggio), Tra l uno e l altro, in su, da contentarsene. [t.] Prov. Tose. 77. Sempre stenta, chi mai merito, perche atto di liberta, si contenta, gode. [M.F.] Chi si contenta, gode, E spesse volte stenta : Oh che bello stentar chi si contenta conteatecewMfto moUo che tu andassi Com., i primi due versi. Giug. 156. (M.) Non e contentarsi di ciascuno ogni allegrezza spenta, Quando Segner. Crisi. 19. Il bruco peggior di poco, trova posto in ogni loco. [t.] Prov. Tose. 69. Il barbiere non si contenta del conosciuto. E ivi. Chi si indiscreti e degli avidi.) [t.] Prov. Tose. 323. Il gioco, garbatezza per chiedere altrui che il fuoco, non si contentan mai di poco. [t.] Contentarsi e meno d Esser contento, quanto all impressione piacevole, e piti, quanto al si contenta. della natura. 10. [t.| La d astinente virtu. Chi non si sa contentare non e mai contento. — Provare contento e ancora piu d Esser contento. 7. |t.) Contentarsi, di minor si contenti. — S ella Fu nella donna ; e a lui pelo. vide il suo amante yirc1;... Ma piu di questo si contenta Che di vederlo nei fiume perire. [G.M.J Ellissi fam. Come va? Va bene ?— detto Ducii d non men vostro d abbracciarmi e di [t.] Contentarsi ; col Di e l Inf. Contentarsi di l inclinazione E ivi. Chi mendicare la grazia di grandi spregevoli. [G.M.] Riferito ad animali. prigion (Strappa la carne. Degl Instr. 1. 18. contenta al tutti e quello che, assaltando la vite, non si contenta di mangiarne le foglie, come altri fanno: le rode l occhio. 9. [t.] Contentarsi, non nel senso di semplice rassegnazione, ma dell esser contento, da se mi contenti Del Giorn. Arch. St. vili 3. Contentare alcuno di una cosa una buona lettera in tal modo che tengo certo si contentera fare quello che vogliamo. E per Pigliar contento, diletto, consolazione.Vit. S. Gir. 57. 11. Tu m aggrata. 6. per lo ¦dolore del danno ricevuto di lui, benche nella l interrogato). 8. sapere o gran piacer di 247. A questa confettura non voglio piu obbligare il lettore; che egli spontaneamente si contenta. E per Acconsentire. Bocc. Nov. 18. 15. (C) Valente uomo, se tu ci che io per contentarti,