CORNARE. V. n. ass. Sonare il corno. Non coni. Cornupetere, Gi. gr. lai. E hit. ognun ragiona della vostra fama, Mise i trombatori e i coniatori a (.1/.) Pervenuti Fischiare gli orecchi, fece trombare e parlare il pianto, cornare d qualche lontano parla di noi orecchi, abbagliamento d occhi. 3. : Altri cornavan, ed altri 9. Chiama in suo core il vettural poltrone, Che la Orlando.) 4. t per Cozzare. Bocc. Ani. Vis. 1 popol tutto ad o fischio, parole interrotte, cocenti vi chiama. familiare, e seguo che (C) [T.] Salvili. Disc. 1. 95. I (E un corriere che parla qua spesso, dentro alcuno zufolamento un grido sospiri, In bene nel seg. Morg. Tes. 5. 77. altri cornando, Cacciando a loro Questo suono negli orecchi, nel un folto boschetto, Lasciando 1. (M.) E nel boschetto entraro, in 2. 3i. (C) Gli sono mezzo al cornare. Bocc. male o in bene. in men fieri nella malattia Che baro. Gornor. Liv. M. (C) E orecchi. Sentirvisi d amore: che adesso dicesi ad ling. segnali non orecchi debbon cornarvi ad corata per cornar non rompe. Cornare dicesi anche per Corneggiare, nel sigilif. del § 5. (C) o. E 2. t Cornare gli 28. cavallo, e tutta notte gii l ataff. i cani a cervi paurosi, Incominciaro piacevo! diletto voglia ed uccellando. Gozz. Semi. animosi Correan..