COTTO. S. m. Nel signif. di Cosa, o Vivanda colla, o che si fa cuocere. (Fanf.) Frane. Sacca. Nov. 192. [t.| Prov. Tose. 139. Quando e guasti il cotto nr forma che... non posso e buono al cotto ed ria femmina m ha Che Anco di Chi non bollita. di Dio, la morte e Volterra , che io non ho potuto due mattine assaggiare v ha messo dentro. Vii. l atto , tanto sale arte devono tornare la meta fa fomentazione sul colto. 5. Lasciami mangiare, ch io muojo di Quando rassegnamento fatto di alcuna settimana non ho mangiato di cotto. [Camp.] Bibb. Fle.iv.b. Ed assaggiando eglino di di quel che si e uomo qui siano le saline di nella pentola (coelione). [t.| Prov. Tose. Ili. Ogni buon cotto a mezzo torna. ([G. Gap.] fame; che in tutta questa gli lontano 4G. Con la loro cocitura credeva ; come i decotti a regola d riesce meno di quel che quel cotto, gridarono : 0 messo.) (C) Tu getti il sale, uno ha disgrazia, gli va a vale Lavoro di pietra colta. olio di acqua bada, e le cose anche piu comuni cosa ii cotto Nov. 98. (Mi.) E ito Sacch. ch ell Per Coltura. Frane. a casa a far trarre il ventre della bisaccia, e metterlo in una pentola a fuoco, perche se avesse manco di cotto, che si cuoca. [M.F.] Quella data Quantita di civaje. [Garg.] Faro uno in una volta ; Cotta. Fag. Comm. Cotti di roba che si cuoce o piu fermo con la cera mangiare. (delle foglie del rovislico) si ne cotto, ne traduce: prodest ambustis igne.) E 4. Cotto per Scottatura. Montig. Diosc. 22. (Giun. dell lstit. Veri.) E buono al cotto, al [attinie e tigna... pare tolto sul cotto l fien greco) cotti di colla. 3. E appresso : Questa ai pedignoni. tll liuellio bruciaticcio, Non saperne nulla. (Fanf.) male. 2. abbia uno Non sapere d una cosa SS. Pad. 2. 98. (Mi.) (Ar.Mes.) Lavoro di cotto consumare, e E Vi. (L (M.)